Nuovo ponte sull'Arno. Gandola (FI nel Cdx): "Va fatto senza se e senza ma"
"Non lasceremo a Italia Nostra o ad altri comitati il compito di distruggere le ultime possibilità di sviluppo per l'area delle Signe"
“Siamo davvero alle comiche finali: dopo le prese di posizione, tutte smentite dai fatti, contro il frantoio Buonamici, il viola Park ed il doppio ponte di Vallina, ora Italia Nostra si é scagliata, con inaudita violenza, contro il tracciato del nuovo ponte sull’Arno. Si tratta di una posizione anacronistica e fuori dal tempo ma preferiamo prendiamo questo loro intervento a gamba tesa come un ennesimo tentativo per ridare slancio all’attesa infrastruttura viaria che collegherà le due comunità delle Signe e che vedrà speriamo presto la luce”.
Si esprimono così Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento e Paolo Giovannini, coordinatore provinciale azzurro, contestando l’iniziativa di giovedì 21 aprile, di sera, contro il tracciato individuato dalla Regione per collegare Signa con Lastra oltrepassando l’Arno e la Ferrovia.
“Una cosa deve essere chiara - sostengono - Non lasceremo ad Italia Nostra o a qualche altro comitato il compito di distruggere definitivamente le ultime possibilità di sviluppo per il territorio delle Signe e dell'area metropolitana fiorentina. Ritornare indietro al vecchio progetto della bretellina, è chiaro a tutti che non sia più sostenibile, per ragioni di natura economica ma anche di sostenibilità ambientale visto che prevedeva di tranciare in due il lago dei Renai".
"La procedura in conferenza dei servizi si sta concludendo ed i finanziamenti sono già stati accordati dal Ministero; chi vuole riportarci indietro, come in un infinito gioco dell’oca, se ne assumerà le responsabilità davanti alle nostre comunità. È bene iniziare a fare nomi e cognomi, attribuire meriti e responsabilità. Noi di Forza Italia - proseguono Gandola e Giovannini - siamo da sempre dalla parte del ponte per lo sviluppo delle nostre aree. Si parla da decenni di realizzare l’infrastruttura ed ora che siamo vicini all’avvio del progetto definitivo, non possiamo non schierarci contro chi gioca a bloccare l’opera, proponendo scelte iper-ambientaliste che mirano all'immobilismo delle nostre aree. Per noi il verde del parco fluviale e dell’area dei Renai è un verde importante e da salvaguardare solo se è amico dell’uomo, dello sviluppo e del lavoro e siamo certi che questo equilibrio sarà raggiunto e realizzato grazie alle tante opere di mitigazioni già previste”.