Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

IL PELLEGRINO DELLA CUPOLA
Accesa la webcam che mostra la vita quotidiana di “Giotto”, il falco che ha messo su nido e famiglia sotto le tegole del Brunelleschi

Falco pellegrino sullo sfondo della Cupola di Santa Maria del Fiore

Sono stati i tecnici faunistici della Provincia, gli ornitologi dell’Associazione Ornis Italica, i vigili del fuoco che si sono inerpicati per vederlo sulla cupola del Duomo a volerlo chiamare Giotto, come l’architetto del Campanile.
E da oggi lui, il falco che dal 2006 si è insediato fra le tegole del Brunelleschi con la sua compagna (a sua volta chiamata, ispirandosi ad un altro noto personaggio fiorentino, “Monna Tessa”) e la promessa di una famiglia destinata a crescere, è sotto gli occhi di tutti grazie alla webcam istallata dalla Provincia di Firenze e dell’Opera del Duomo.
Al ‘Reality’, che appassionerà gli ornitologi di tutto il mondo ma pure tutti quanti sanno emozionarsi per la bellezza e la capacità della natura di prendersi le sue rivincite anche nei grandi contesti urbani, sono dedicati tre i siti internet. Sono http://www.florence.tv/, che propone video sulle fasi dell’operazione e di repertorio, http://www.provincia.fi.it/, con tutte le informazioni sul progetto e sulla vita dei falchi pellegrini, e infine http://www.birdcam.it/, portale specialistico noto agli appassionati di tutto il mondo. Tutti e tre saranno collegati in diretta alla webcam, con immagini aggiornate ogni tre secondi.
Il progetto della Webcam sulla Cupola del Brunelleschi è stato presentato questa mattina alla stampa in Palazzo Medici Riccardi a Firenze dal Presidente della Provincia – che lo ha voluto e promosso - Matteo Renzi, dall’Assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Pietro Roselli, dal Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore Anna Mitrano e dal Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze Giuseppe Romano.

“Il progetto sul Falco pellegrino – ha detto Renzi – è la conferma dell’impegno della Provincia a favore dell’ambiente. E un’esperienza particolarmente interessante e nuova, con la quale vogliamo collegare anche in materia di ambiente l’innovazione con la tradizione”.
L’assessore Roselli ha rilevato come l’intervento sia stato “dolce e rispettoso e come il ritorno dei falchi nel centro di Firenze dimostri che le condizioni ambientali sono buone”.
“I tecnici dell’Opera del Duomo – ha ricordato Mitrano - hanno ‘scoperto’ il nido nel 2006. Il primo uovo del 2007 è stato deposto l’8 marzo. Ora è in corso la cova e le uova si schiuderanno presumibilmente il 15 di aprile”.
Il comandante Romano ha sottolineato l’inteso rapporto che lega monumenti e Vigili del Fuoco: “A Firenze abbiamo imparato – ha detto – ad essere delicati con i beni artistici e con gli animali”.

Le immagini in alta e media definizione nell’archivio riservato alle redazioni: http://met.provincia.fi.it/ai/
Tutto sui falchi pellegrini: http://met.provincia.fi.it/public/misc/200704214323602.pdf

Il progetto webcam sul Falco Pellegrino del Duomo di Firenze
Per il momento lo spettacolo è dato da Giotto e Monna Tessa e dalle uova, in attesa di dischiudersi, che i due protagonisti hanno sistemato all’interno di una buca nel cornicione della Cupola. Presto però la famiglia si allargherà e sarà possibile vedere crescere i piccoli falchi.
Tutto è nato nell’estate del 2006, quando la nidificazione del falco è stata segnalata alla Provincia da parte delle maestranze dell’Opera di S. Maria del Fiore.
E’ stata subito percepita l’eccezionalità del ritorno del Pellegrino nel centro di Firenze dal punto di vista naturalistico, ed è stato concepito un progetto di monitoraggio della eventuale riproduzione nell’anno 2007 attraverso l’installazione di una micro-telecamera nei pressi del nido. Il progetto è stato coordinato dall’Ufficio Gestione Faunistica della Provincia (Vito Mazzarone e Massimo Taddei), in collaborazione l’ornitologo fiorentino Gianluca Serra e Paolo Taranto della associazione Ornis Italica.
Scopo del monitoraggio: sorvegliare la riproduzione; studiare l’alimentazione dei falchi e l’effetto esercitato sul controllo della proliferazione di piccioni e storni; divulgare al pubblico mondiale informazioni relative alla salvaguardia di una specie tuttora minacciata. Una specie carica di valore simbolico (è il più veloce essere vivente; è il dio Horus degli Egizi; è uno dei più fenomenali cacciatori del mondo animale) abbinata a un luogo così carico di arte e storia come il Duomo di Firenze.
Collocare la webcam non è stata impresa da poco. Si trattava di raggiungere una nicchia posta a circa 52 metri d’altezza, su un monumento di grande valore storico ed artistico, senza disturbare i due falchi, che si mantenevano sempre nelle vicinanze.
Le operazioni di posa in opera sono state effettuate in febbraio con l’intento di anticipare quanto possibile l’inizio della fase finale del corteggiamento precedente alla nidificazione.
Per il posizionamento della webcam sul nido della coppia di falchi pellegrino sono stati impiegati sei operatori del Nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Firenze. La squadra è partita dalla sommità, a circa 100 metri dal suolo, con un ancoraggio statico eseguito su una delle arcate della lanterna; il primo operatore SAF si è calato in corda singola lungo il costolone e, camminando sulle tegole della cupola è arrivato, 30 metri più in basso, all’inizio del tamburo, lì è stato raggiunto da altri operatori che gli hanno passato tutti i materiali necessari, compresa la videocamera collegata alla rete di alimentazione. L’operatore SAF, assistito dagli altri, ha così proseguito la discesa ed è giunto al nido, 7 metri più in basso, dove ha provveduto a collocare la webcam. L’operazione nella zona “calda”, ovvero quella intorno al nido, si è svolta in tempi brevissimi, in tutto circa 20 minuti, e non ha recato nessun disturbo ai rapaci.
L’Opera di S. Maria del Fiore ha sua volta fornito personale e autorizzazioni per tutta l’operazione.
La microcamera trasmette via radio le immagini ad un ricevitore collocato presso la sede dell’Istituto IDI Informatica, che ha gentilmente concesso di usare la propria linea ADSL. Un apposito software pubblica i fotogrammi in diretta sul web, memorizza tutti i fotogrammi 24 ore su 24 ed è dotato di un sistema di “visione artificiale” grazie al quale cattura automaticamente dei video ogni qual volta nel nido si verifichi un movimento.
Ad oggi è stato possibile documentare il corteggiamento del maschio e la deposizione da parte della femmina di almeno 4 uova, nonché dell’inizio della cova. Si prevede la schiusa intorno al 15 di aprile e l’involo dei nuovi nati intorno alla fine di maggio.

NIDO CON VISTA
di Gianluca Serra
Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) è uno stupefacente rapace di medie dimensioni conosciuto fin dall’antichità per la sua maestria di volo. Lo contraddistingue infatti un tipo di volo agile, potente e prodigiosamente veloce.
Il nome Pellegrino gli deriva sia dal fatto di essere una specie cosmopolita, presente cioè in tutti i continenti tranne l’Antartide, ma probabilmente anche dal fatto che alcune razze sono migratrici di lungo corso, veri nomadi del cielo capaci di volare fino a 25.000 Km l’anno. In Italia ne esistono due razze, quella tipicamente mediterranea (brookei) e quella “mittel-europea” (peregrinus).
Il Pellegrino, oltre ad essere la creatura più veloce del pianeta, è anche un animale iconico e carismatico sotto numerosi punti di vista: religioso-culturale, storico-venatorio, ecologico-naturalistico, e perfino per la storia dell’ambientalismo.
Presso gli antichi egizi incarnava Horus, la divinità del cielo e del sole, mentre i greci lo consideravano il nunzio di Apollo. Il Pellegrino inoltre è sempre stato il rapace prediletto dalla falconeria.
Al vertice della catena alimentare naturale, il Pellegrino è un eccellente indicatore ecologico. In seguito ad un drammatico crollo avvenuto tra gli anni 50 e 70, quando il Pellegrino stava per estinguersi dai paesi industrializzati a causa del DDT usato in maniera massiva in agricoltura, questa specie si è resa protagonista di una spettacolare ripresa demografica, resa possibile dal bando del pesticida, da strette misure di protezione e da svariati programmi di allevamento in cattività e reintroduzione. A partire dagli anni 90 il Pellegrino ha addirittura iniziato a colonizzare gli ambienti urbani di tutto il mondo, un fenomeno nuovo ed interessante.
I Pellegrini sono presenti a Firenze dai primi anni 90, da quando cioè furono osservati utilizzare come posatoi inaccessibili le fiancate dei monumenti, che evidentemente “interpretano” come falesie o pareti di roccia a strapiombo, il loro habitat naturale prediletto. Dopo una decina di anni di acclimatazione i Pellegrini, che inizialmente soggiornavano a Firenze solo al di fuori del periodo riproduttivo (luglio-febbraio), hanno deciso di eleggere il centro storico di Firenze come sito di nidificazione
Questi rapaci sono predatori “ornitofagi”, ovvero si nutrono esclusivamente di uccelli che cacciano in volo, spesso in maniera altamente acrobatica, con picchiate in verticale che gli consentono di superare i 300 chilometri orari. A Firenze banchettano prevalentemente con piccioni e storni.

02/04/2007 14.29
Provincia di Firenze