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LO STATO DI AGITAZIONE ALLA MATEC DI SCANDICCI
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista

Sulle posizioni assunte dalla proprietà della Matec, che punta ad una totale dismissione dell’azienda anziché mantenere un presidio di almeno 39 addetti come previsto dagli accordi del febbraio 2006, e sul conseguente stato di agitazione, l’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista. “In realtà la questione non è esattamente il tentativo dell’azienda di dismettere il cosiddetto presidio dei 39. La questione riguarda il rifiuto dell’azienda di reintegrare il presidio dei 39 rispetto ai fuoriusciti dal presidio medesimo. Cioè quelli che si sono dimessi, pur essendo nel presidio l’azienda, si rifiuta di reintegrarli, questa è la questione. Però su questo punto c’è non solo l’accordo firmato in sede nazionale ma c’è anche un accordo firmato nella sede di Assindustria che i sindacati hanno già chiesto all’azienda di rispettare. C’è una lettera dei sindacati che hanno chiesto all’azienda di rispettare l’accordo e naturalmente siamo qui a vigilare perché gli accordi sottoscritti siano rispettati. Aspettiamo le risposte dell’azienda altrimenti scenderemo in campo anche noi. Lo scorso 9 maggio – ha aggiunto l’assessore Saccardi – ho rivisto i lavoratori della Matec, insieme alle organizzazioni sindacali, per tentare di dare piena esecuzione agli accordi che prevedevano la loro ricollocazione lavorativa”. Per i consiglieri di Rifondazione Comunista: “Sugli impegni assunti dalla Provincia nei confronti dei lavoratori Matec non abbiamo niente da rilevare. Ciò che invece ci permettiamo, comunque, ancora una volta di osservare riguarda l’intero pacchetto sottoscritto sulla vertenza della Matec. Il pretesto di non riassumere i 39 previsti nel presidio, già a suo tempo stabilito, sono la punta di un iceberg di un protocollo che, se non seguito attentamente, può dirottare dalla parte dei più forti. C’è un processo di esternalizzazione dei servizi, gravissimo, che sta portando all’affidamento di servizi come l’imballaggio e del magazzino a ditte esterne e dove vengono chiamati lavoratori esterni mentre ci sono liste di cassa integrati che attendono di trovare una collocazione. Le istituzioni che hanno avuto un ruolo nella vicenda Matec debbono far sentire la propria voce”.

15/05/2007 13.30
Provincia di Firenze