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'Per il cambiamento' sul referendum
Nota dei consiglieri metropolitani Scipioni, Vinattieri, Gemelli e Picchianti

"I referendum promossi dalla sinistra rappresentano l’ennesima dimostrazione dell'inconsistenza politica e della fragilità interna del cosiddetto ‘campo largo’. Sulla carta, in provincia di Firenze, la coalizione progressista avrebbe dovuto vantare maggioranze bulgare. La realtà, invece, racconta tutt’altro: hanno perso oltre un terzo del loro elettorato, riuscendo a superare il quorum soltanto nei comuni di Sesto Fiorentino e Pontassieve – quest’ultimo peraltro per un soffio".
È quanto dichiarano i consiglieri metropolitani del centrodestra del gruppo 'Per il cambiamento' Alessandro Scipioni, Gianni Vinattieri, Claudio Gemelli e Vittorio Picchianti.

"Questi risultati parlano chiaro – proseguono i consiglieri – Il legame fiduciario tra la sinistra e i suoi elettori si sta incrinando. La composizione eterogenea del ‘campo largo’ si dimostra ogni giorno di più una coalizione fragile, piena di contraddizioni interne e senza una linea politica chiara. Un cartello elettorale costruito a tavolino, privo di coerenza ideale, non può reggere alla prova della partecipazione democratica".

"I referendum – continuano – erano un maldestro tentativo di creare uno specchietto per le allodole, puntando ad abrogare leggi che, paradossalmente, sono state in parte scritte proprio da esponenti della stessa sinistra. Ma i cittadini si sono dimostrati più lucidi e maturi dei loro rappresentanti: non hanno ceduto alla propaganda, ignorando una chiamata alle urne percepita come pretestuosa e ideologica".

Particolarmente significativo – osservano ancora i consiglieri – è il dato sul quesito relativo alla cittadinanza: "Anche nei comuni in cui il quorum è stato raggiunto, emerge con chiarezza che una fetta consistente dell’elettorato progressista – praticamente l’unico ad essersi recato alle urne – ha votato contro. È la dimostrazione che neppure la base della sinistra vuole 'regalare' la cittadinanza italiana, ma ritiene invece che debba essere il frutto di un serio percorso di maturazione, adesione ai valori morali, civili e culturali che caratterizzano la nostra comunità".

"In provincia di Firenze – concludono i consiglieri di Per il Cambiamento – la disfatta referendaria è il segnale evidente che il modello del 'campo largo' è fallito. Noi continueremo a lavorare per costruire un'alternativa concreta, seria e coerente, che dia voce a quella maggioranza silenziosa che ha scelto di non prestarsi a operazioni di pura propaganda politica".

09/06/2025 22.49
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