Crisi della moda e del tessile, confronto a Firenze: "Nuovi mercati e misure europee per affrontare la crisi"
Le indicazioni emerse in un convegno promosso in Palazzo Medici Riccardi. Gli interventi di Funaro e Nardella
Per affrontare e superare le criticità del settore moda e tessile, "è importantissimo confrontarsi a livello nazionale e europeo e lavorare insieme per la valorizzazione di questo tessuto commerciale importante". La sindaca della Città metropolitana di Firenze Sara Funaro, portando il suo saluto al 'Le nuove sfide per la moda e il tessile in Europa', promosso dalla Città Metropolitana in Palazzo Medici Riccardi, ha sottolineato "i risultati straordinari" di Pitti Uomo, "perché c'è stato uno sforzo importantissimo di organizzazione: più di 740 marchi, più del 40% proveniente dall'estero". Bisogna mantenere sempre un dialogo aperto, "a maggior ragione in un momento storico come questo, perché sappiamo che è un settore che sta attraversando delle difficoltà", anche perché dazi e misure simili possono di volta in volta aggravare la situazione".
"La situazione delle imprese della moda e del tessile è molto difficile, lo sappiamo. Però le soluzioni si devono trovare a livello internazionale europeo, perché quando parliamo di mercato unico, di export, di competitività, è ovvio che guardiamo prima di tutto a Bruxelles, dove si costruiscono le strategie", ha osttolineato l'europarlamentare del Partito democratico Dario Nardella, membro sostituto della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre): "Dobbiamo portare il tema della crisi della moda e del tessile a livello più alto dove, per esempio, si stanno studiando una serie di misure".
Il pacchetto della semplificazione può aiutare molto le imprese a ridurre i costi della burocrazia, quindi bisogna puntare all'apertura "a nuovi mercati, pensiamo al Sud America e anche all'India". Decisiva la difesa "dei nostri prodotti del made in Italy e del made in Europe rispetto ad una concorrenza che a volte sfrutta degli standard produttivi molto bassi, dal costo del lavoro alle norme ambientali, per ottenere vantaggi ed entrare nel mercato europeo in modo in modo assolutamente aggressivo".
Le dogane europee consentono il controllo sulle merci in entrata dai 150 euro in su, "ma ormai con il delivery si comprano prodotti, spesso anche di moda a prezzi inferiori". Non c'è alcun tipo di controllo e "non sappiamo se rispettano minimi standard produttivi". E' una cosa che l'Europa dovrebbe fare per la moda.
Al convegno sono intervenuti Dan Nica, europarlamentare gruppo S&D, membro della Commissione Itre, e Francesco Torselli, europarlamentare gruppo Ecr, membro della Commissione per il Commercio Internazionale (Inta), esponenti delle associazioni di categoria, quali Pascal Morand (Presidente Esecutivo della Fédération de la Haute Couture et de la Mode), Barbara Cimmino (Vicepresidente per l’export e l’attrazione degli investimenti, Confindustria) e Mario Jorge Machado (Presidente di Euratex). Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani è intervenuto sul sistema moda in Toscana. Un confronto ha concluso i lavori su 'Le Istituzioni e le sfide del territorio', con Jacopo Vicini, assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze; Benedetta Squittieri, assessora al Commercio del Comune di Prato; Antonella Mansi, Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana.