MASSIMO LENSI (FI) “PREMIO SACHAROV” AI MONACI BIRMANI
Presentata una mozione contro le repressioni in Birmania
“Le notizie che giungono dalla Birmania sono gravi e peggiorano di giorno in giorno. La cappa di silenzio che il regime del generale Than Shwe ha steso sul Paese non deve ingannare, una cappa utile purtroppo solo a coprire agghiaccianti eventi che stanno colpendo la popolazione e la comunità dei monaci buddisti. Le notizie che trapelano tratteggiano una situazione sotto controllo armato dell’esercito: si parla, infatti, di esecuzioni sommarie, gulag segreti e torture. I morti sono già centinaia. Occorre quindi muoversi con urgenza, smuovere le coscienze e andare oltre alla solidarietà sin qui espressa da tutti. Per questa ragione ho presentato una mozione consiliare che si muove nella direzione di invitare il Parlamento europeo ad assegnare quest’anno il Premio Sacharov al Sangha, la comunità dei monaci buddisti di Birmania. Istituito nel 1988, il premio Sacharov intende riconoscere l’impegno di personalità o di gruppi di personalità che si sono distinti nella difesa dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. In caso di approvazione, la mozione sarà inviata a tutti i parlamentari europei di elezione italiana”.
Di seguito, il testo integrale della mozione:
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Premesso che ormai da alcuni giorni si hanno notizie di brutali repressioni a seguito della numerose manifestazioni di piazza che hanno coinvolto, nei giorni passati, centinaia di migliaia di cittadini del Myanmar insieme a decine di migliaia di monaci buddisti per le strade dell’ex-capitale Yangoon e in altri importanti centri del Paese;
Premesso che tali manifestazioni avevano natura pacifica e nonviolenta e chiedevano solo democrazia e libertà contro le politiche repressive del governo guidato dal generale Than Shwe;
Premesso che le notizie che giungono dal Myanmar descrivono agghiaccianti pratiche repressive messe in atto dalla polizia e dall’esercito birmano, come la deportazione notturna di migliaia di monaci buddisti in gulag segreti, esecuzioni sommarie, torture e arresti arbitrari;
Premesso che la giunta militare birmana, al potere dalla fine degli anni ’80 con un colpo di stato, si è palesata come un regime poliziesco tra i più crudeli, violenti e repressivi dell’intero pianeta con sistematici ricorsi alla violenza nei confronti dei dissidenti (come la repressione nel sangue del movimento studentesco del 1988);
Premesso che il simbolo della lotta per la libertà in Myanmar è rappresentato da Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace da anni costretta agli arresti domiciliari proprio per le sue pubbliche accuse nei confronti del regime;
Considerando che, in questa fase storica, il simbolo internazionalmente riconosciuto della resistenza nonviolenta alla giunta militare birmana è rappresentato dalla Comunità dei monaci buddisti (Sangha);
Ricordando che il “Premio Sakharov per la libertà di pensiero” è assegnato ogni anno dal Parlamento europeo. Istituito nel 1988, il premio intende riconoscere l’impegno di personalità o di gruppi di personalità che si sono distinti nella difesa dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Ogni anno, intorno al 10 dicembre, il Parlamento europeo consegna il premio nel corso di una seduta solenne a Strasburgo. La data corrisponde al giorno della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite nel 1948;
Rammentando i precedenti vincitori del Premio Sacharov: Alexander Milinkevich (2006); Damas de Blanco, Hauwa Ibrahim e Reporter senza frontiere (2005); Zhanna Litvina, presidente dell’associazione bielorussa dei giornalisti (2004); L’Onu e il suo segretario generale Kofi Annan (2003); Oswaldo José Payá Sardiñas (2002); Izzat Ghazzawi,Nurit Peled-Elhanan e Dom Zacarias Kamwenho (2001); Basta Ya (2000); José Alejandro 'Xanana' Gusmão (1999); Ibrahim Rugova (1998); Salima Ghezali (1997); Wei Jingsheng (1996); Líela Zana (1995); Taslima Nasreen (1994); Oslobodjenje (1993); Las Madres de la Plaza de Mayo (1992); Adem Demaçi (1991); Aung San Suu Kyi (1990); Alexander Dubcek (1989); Nelson Rolihlahla Mandela e Anatoli Marchenko (a titolo postumo) (1988);
Ricordando le recenti mozioni contro la repressione in Myanmar approvate all’unanimità dal Consiglio comunale di Firenze e dal Consiglio regionale della Toscana;
Ricordando infine che recentemente il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti umani ha approvato per consenso una mozione di condanna della repressione delle proteste pacifiche messa in atto dalla giunta militare birmana;
Il Consiglio Provinciale
Dichiara ufficialmente il proprio incondizionato sostegno alla lotta nonviolenta in atto da parte dei monaci buddisti e delle centinaia di migliaia di donne e uomini del Myanmar;
Richiama le massime autorità del Myanmar al rispetto dei diritti umani e civili e al contempo diffida il governo militare dall’intervenire ulteriormente con la forza nei confronti di pacifiche manifestazioni;
Auspica che quest’anno il Premio Sacharov venga assegnato alla Comunità dei monaci buddisti di Birmania (Sangha), quale simbolo di lotta contro l’intolleranza, il fanatismo e l’oppressione;
Si impegna a inviare copia di questa mozione ai parlamentari europei di elezione italiana, all’Ufficio di Presidenza di UPI-Toscana e alla presidenza dei Consigli comunali nella Provincia di Firenze.
Massimo Lensi – consigliere Forza Italia