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ASFALTI INNOVATIVI PER LA NUOVA FIPILI
Si tratta di una novità per le strade italiane che unisce una elevata qualità al rispetto dell’ambiente

Nell'ambito dell’adeguamento e messa in sicurezza del Lotto 3 della strada di grande Comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, nel tratto compreso tra gli svincoli di Empoli est ed Empoli ovest, sono state sperimentate tecniche altamente innovative. Si tratta di una novità per le strade italiane, che punta a unire una elevata qualità degli asfalti al rispetto dell’ambiente. La tecnica impiegata consente infatti il riciclaggio dei vecchi conglomerati con la cosiddetta metodologia del “bitume schiumato”, al quale associa l’uso di nuovi conglomerati “ecoefficienti”, studiati per ottimizzare i costi e le prestazioni riducendo le emissioni inquinanti sia in fase di posa che di esercizio. Le percentuali di abbattimento delle sostanze inquinanti sono state calcolate nel 40% per l’anidride carbonica, nel 50% per le polveri, nel 30% per l’energia impiegata per la posa, nel 100% per i fumi. Grazie alla stabilizzazione del sottofondo e completata un manto di usura di tipo drenante, la nuova pavimentazione assicurare una elevata sicurezza ed il superamento dei problemi che hanno afflitto in passato la Firenze-Pisa-Livorno.
controlli sulla sperimentazione sono stati effettuati dai tecnici della Shell Spa e del Centro di ricerche sulle pavimentazioni stradali dell'università di Nottingham (NCPE), istituto di fama mondiale nell'ambito della ricerca in campo stradale. Sul tratto empolese della Fi.Pi.Li hanno operato il professor Andrew Collop, direttore del NCPE, e il professor Massimo Losa dell'Università di Pisa, che ha coordinato le attività di prova e di controllo delle lavorazioni realizzate nel Lotto 3.


NOTE TECNICHE


''Bitume schiumato''

Quella del bitume schiumato è una tecnica innovativa per la realizzazione degli strati profondi delle pavimentazioni stradali, che consiste nella spruzzatura di acqua, cemento e bitume ad alta temperatura e nell’istantanea miscelazione con gli inerti ed il fresato. La rapida evaporazione dell’acqua causa la formazione della schiuma di bitume, che va ad aderire sugli inerti rivestendoli di una sottile pellicola che solidificando darà luogo a un materiale compatto e rigido.

Lo strato di bitume schiumato viene realizzato con il passaggio di una unica macchina operatrice di altissima tecnologia che realizza il processo sopra descritto.

La tecnica comporta dei grandi benefici ambientali ed economici in quanto consente il riciclaggio in sito del fresato proveniente dalla demolizione della pavimentazione esistente,

La realizzazione dello strato di portante di schiumato è preceduta dalla stabilizzazione con calce e cemento del sottofondo, al quale vengono così conferite le necessarie caratteristiche di resistenza, trasformando materiali terrosi fini di scarsa qualità (argille e limi) in materiali a maggiore granulometria, in grado di sopportare I carichi stradali.

I lavori sulla Fi-Pi-Li costituiscono una delle prime applicazioni su larga scala della tecnologia del bitume schiumato in Italia.



''Conglomerati bituminosi ecoefficienti ad alte prestazioni''

I lavori di ricostruzione della pavimentazione della S.G.C. Fi-Pi-Li si caratterizzano per l’utilizzo di conglomerati bituminosi ecoefficienti ad alte prestazioni. Si tratta di una tecnologia innovativa che permette di lavorare il conglomerato bituminoso in impianto a temperature notevolmente inferiori a quelle dei conglomerati tradizionali (110-120 °C invece di 170-180 °C). Ciò è ottenuto mediante iniezione ad alta pressione di miscele di bitumi hard e soft in fase di miscelazione con gli inerti.

La riduzione delle temperature permette di ottenere enormi benefici sul piano del risparmio energetico e delle emissioni in atmosfera, sia durante la fase di produzione del conglomerato che durante la fase di stesa.

Inoltre, grazie all’apporto della frazione dura di bitume, il prodotto finito garantisce prestazioni fisico-meccaniche migliori dei conglomerati tradizionali e vicine a quelle dei conglomerati con bitumi modificati.

Si tratta di una scelta tesa a ridurre le emissioni di gas serra in linea con gli obiettivi mondiali in campo ambientale (Kyoto) e ad ottimizzare l’uso delle risorse energetiche.

Le emissioni di particolato vengono dimezzate ed è praticamente azzerata la fumosità in fase di messa in opera.

I lavori sulla Fi-Pi-Li costituiscono una delle prime applicazioni su larga scala della tecnologia del bitume tiepido in Italia, che anticipa le tendenze future sulle prestazioni dei materiali.


''La barriera spartitraffico''

La barriera spartitraffico che viene installata sulla SGC FI-PI-LI, del tipo “new-jersey”, è certificata e omologata secondo la normativa vigente; è costituita da elementi prefabbricati in calcestruzzo, armati con barre di acciaio e, nella parte superiore, è completa di manicotti di giunzione.

La fase di posa in opera è preceduta dalla demolizione delle barriere esistenti; successivamente l’Impresa esecutrice realizza il piano di posa delle nuove barriere, che vengono messe in opera insieme agli altri elementi accessori (catadiottri, piastrine di indicazione delle chilometriche, ecc).

Le nuove barriere sono caratterizzate da una forma chiamata “redirettiva” che è in grado cioè di evitare il salto di carreggiata dei veicoli in caso di urto e di reindirizzarli nella corsia di sorpasso. Grazie alla sua maggiore altezza, questo tipo di barriera è anche in grado di evitare il ribaltamento dei veicoli pesanti in caso d’urto, evitando l’invasione della carreggiata opposta.

Questo tipo di dispositivi viene testato con delle prove di crash (in pratica dei finti incidenti) eseguiti dal Ministero delle Infrastrutture.

Viene realizzata inoltre la nuova rete idraulica, mediante l’installazione di canalette di calcestruzzo dotate di griglie in ghisa per la captazione e raccolta delle acque e di pozzetti di raccolta, ubicati parzialmente al di sotto della barriera spartitraffico. In corrispondenza dei pozzetti sono disposte trasversalmente all’asse canalizzazioni realizzate con tubazioni in PVC: esse consentono di addurre l’acqua all’esterno del corpo stradale nei tratti in rilevato o a mezza costa.

Le lavorazioni si concludono con la predisposizione dell’INFRASTRUTTURA INFORMATICA, mediante realizzazione di uno scavo longitudinale lungo il margine destro della carreggiata in direzione Mare, con la tecnica della minitrincea. All’interno dello scavo sono posizionati 3 tubi di alloggiamento per le fibre ottiche.

16/11/2007 14.08
Provincia di Firenze