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UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL G8 DI GENOVA
Lo chiede una mozione approvata dal Consiglio provinciale

Il Consiglio provinciale ha approvato, con 23 sì (PD; PRC, PDCI, SD, Verdi) e 7 no (FI, AN, UDC) la mozione che chiede al Presidente del Consiglio provinciale di attivarsi affinché il Governo porti nuovamente all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera la proposta di istituzione di una commissione d’inchiesta sui fatti accaduti durante il G8 a Genova nel luglio 2001, che hanno portato alla morte di Carlo giuliani e alle violenze subite dai manifestanti durante le manifestazioni e nella scuola Diaz e nella Caserma Bolzaneto. “In quel luglio del 2001, a Genova, c’erano tanti giovani che affermavano che un altro mondo è possibile”. Ha illustrato la capogruppo di Sinistra Democratica Gloria Campi. “Chiedevano più giustizia, più equità per i paesi del terzo e del quarto mondo. Lo scorso 17 novembre – ha aggiunto la consigliera Campi – tanti manifestanti, a Genova, hanno chiesto che si facesse piena luce su quanto accaduto. Purtroppo, come tutti sappiamo, la proposta di una Commissione d’inchiesta sul G8 di Genova è stata bocciata dalla commissione Affari Costituzionali della Camera da parlamentari della stessa maggioranza di Governo. La destra ha cantato vittoria, affermando che è stato evitato un processo alle forze dell’ordine: nulla di più falso e mistificatorio perché quella bocciatura fa solo male alla democrazia e offende milioni di italiani che erano in quei giorni pacificamente a Genova a manifestare e che in quei giorni si sono sentiti meno liberi”. Per Calò (PRC): “Quanto avvenuto nella commissione Affari Costituzionali della Camera è di enorme gravità ed è una ferita ancora aperta. Continueremo in tutte le sedi istituzionali, non solo parlamentare, a batterci per ottenere la commissione d’inchiesta sui fatti del G8, lo faremo in relazione alla verità e alla giustizia, ma lo pretendiamo anche come elemento risarcitorio per chi, su un programma nazionale di Governo, ha sottoscritto anche questa Commissione d’inchiesta”. Tondi (UDC) ha ribattuto sostenendo di non capire: “Come mai si tira in ballo il Centrodestra. Il no venuto dalle forze di Centrodestra, rispetto a questa proposta, è giustificato. In questa iniziativa era più marcato l’aspetto di criminalizzazione delle forte dell’ordine piuttosto che stabilire la verità su fatti gravi oggettivamente accaduti. Credo sia importante non scambiare il ruolo di vittima e di carnefice, perché è evidente che, quando questa persona viene immortalata nelle foto, con un estintore che tenta di spaccare la testa a un Carabiniere, mi domando: cosa stava manifestando? Se parte del Centrosinistra, davanti a questa impostazione unilaterale, ha detto di no credo che abbia fatto bene”. Massai (AN) ha ricordato che: “Il Governo di Centrodestra si trovò un G8 che altri avevano voluto a Genova e tanti, anche da Firenze, organizzarono pullman per andare a protestare. Con questa richiesta di Commissione d’inchiesta, che è stata bocciata, non si cerca giustizia, che è cosa nobile e vera, ma solo, ed esclusivamente, giustizia politica”. Avezzano Comes (FI) ha ribadito che: “Non posso non domandarmi, ancora una volta, come si possa negare l’evidenza di quella foto assolutamente drammatica che ritrae Carlo Giuliani con un estintore in mano mentre sta per colpire il Carabiniere che si trovava in quella camionetta. Giuliani non era lì a manifestare pacificamente, era lì per un’aggressione violenta e forse mortale nei confronti di un esponente delle forze pubbliche”. Per Gori (PD): “In quei giorni, a Genova, c’è stata una pessima organizzazione logistica. E’ accertato che alcuni corpi presenti a Genova non erano assolutamente preparati a sostenere un tipo di manifestazione non violenta, tanto è vero che abbiamo assistito in alcuni casi a delle cariche ingiustificate e indiscriminate nei confronti di cortei pacifici. L’importante è chiarire quello che è avvenuto alla caserma Diaz. Senza che nessuno metta in dubbio gli apparati dello Stato noi dobbiamo fare un’opera di ricostruzione obiettiva di quei giorni a Genova, e quest’opera di ricostruzione obiettiva, al di là degli aspetti che riguardano la magistratura, può essere fatta dalla politica attraverso l’istituzione di una Commissione d’inchiesta”. Infine Targetti (PRC): “La Commissione parlamentare, che chiediamo, ha un ruolo distinto da quello della magistratura, ed è un ruolo doveroso, per quello abbiamo ritenuto grave. A Genova furono portate forze dell’ordine che apostrofavano i manifestanti e furono fatti dei gesti, delle pantomime, delle simulazioni tremende proprio nelle caserme. Chiediamo che ruolo, che responsabilità, quale tipo di devianza si è realizzata nella gestione dell’ordine pubblico e quali forze dell’ordine sono state mandate”.

04/12/2007 16.24
Provincia di Firenze