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LA PROVINCIA ADERISCE ALLA CAMPAGNA “UN FUTURO SENZA ATOMICHE”
Approvata, dal Consiglio provinciale, mozione della VII Commissione consiliare

Il Consiglio provinciale ha approvato con 19 sì (maggioranza e PRC) e 6 no (FI, AN, UDC) la mozione della VII Commissione consiliare di adesione alla campagna “Un futuro senza atomiche”. Respinti gli emendamenti proposti da PdCI, PRC e SD che chiedevano, in particolare, il controllo e l’indirizzo delle basi militari presenti nel nostro paese. Targetti (PRC), pur votando la mozione originaria, ha ricordato che: “La campagna prevede la raccolta di 50.000 firme per una legge, di iniziativa popolare, che dichiari l’Italia, paese libero da armi nucleari. Credo che la campagna debba essere fatta, non solo dai singoli Consiglieri provinciali ma anche dalla Provincia di Firenze che potrebbe mandare un’adesione, significativa, ai promotori. Siccome di alcune basi non abbiamo la certezza di cosa c’è dentro, e questo tra l’altro è una forte limitazione della nostra sovranità nazionale sul nostro territorio, mentre proprio in queste basi è comprovata la presenza di armi nucleari del tipo B61, chiediamo il controllo delle basi militari presenti nel nostro Paese. Perché il vero problema che si frappone nel dichiarare e nel rendere effettivamente il nostro Paese libero da armi nucleari è proprio questo: quello del recuperare un controllo su ciò che avviene e su ciò che c’è dentro le basi militari”. Lensi (FI) ha sottolineato che: “Il documento riflette una campagna politica che parte da un presupposto, cioè della violazione del trattato di non proliferare nucleare. Si parla esattamente di un qualcosa che, a mio avviso, dal punto di vista nazionale, non c’è. Se c’è stata una violazione significa che l’AIEA, cioè l’agenzia internazionale, lo ha certificato attraverso quel procedimento lungo e complesso che è la procedura di infrazione nei confronti dello Stato. Le Nazioni Unite aprono una procedura di infrazione, mandano gli osservatori e poi si apre all’interno delle Nazioni Unite il dibattito se c’è stato o non c’è stato l’infrazione. Ci si affida ai rapporti di due signori, Kristensenn e Norris senza riferirsi al Diritto internazionale. Credo che questo non possa che farci ridere”. Giunti, quale Presidente della VII Commissione, ha sottolineato che: “Questo è un documento che nasce dalla volontà di tutta una serie di associazioni e organismi provenienti da diverse realtà che hanno proposto di affrontare, votare, discutere una mozione che chiede l’adesione a questa campagna di firme, ed il sostegno a questa proposta di legge popolare, per questo gli emendamenti non vengono accettati”. Amareggiato per il non accoglimento degli emendamenti si è detto Lazzerini (PdCI).

12/12/2007 15.10
Provincia di Firenze