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VARIANTE DI VALICO: I PROBLEMI ALL’AREA DI DEPOSITO DI FIENILE (BARBERINO DI MUGELLO)
L’assessore Nigi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC

L’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di PRC sulla variante di valico e l’area di deposito di Fienile, nel Comune di Barberino di Mugello. “La domanda di attualità sull’area di Fienile, nel territorio di Barberino di Mugello, riporta all’ordine del giorno del Consiglio uno degli aspetti più problematici per i lavori della variante di valico che continuano ad esigere il mantenimento di un adeguato livello di osservazione e controllo. I nostri uffici hanno subito ricevuto la comunicazione che, in data 21 gennaio 2008, ARPAT ha effettuato un sopralluogo e ha accertato la fuoriuscita di un rivolo di acqua che poteva contaminare i livelli sottostanti. Ad oggi ARPAT non ha fornito risultati di laboratorio ma la ditta che sta lavorando sul sito, appena ricevuta la comunicazione che poteva verificarsi una contaminazione, si è attivata per l’emergenza. La Provincia ha raccomandato alla ditta il rispetto dei tempi previsti dalla normativa e che venisse espletata la comunicazione che avrebbe eseguito gli interventi in sicurezza e l’eventuale bonifica. La ditta ha inviato, successivamente, un report, in cui sono descritti i primi interventi messi in opera ed ha comunicato chi svolgerà le operazione. Per quanto riguarda la tutela delle acque si fa presente che, ad oggi, non è stata rilasciata alcuna autorizzazione allo scarico della quale, come è noto, è competente la Provincia e vi provvede con il servizio uso e tutela della risorsa idrica, occorre tuttavia riferire che è stata presentata domanda e che siamo in fase di istruttoria. Per maggiore precisione – ha concluso Nigi – la procedura è iniziata da tempo, l’ARPAT aveva richiesto varie integrazioni alle quali l’azienda ha risposto ed il tavolo è convocato per il 12 di questo mese”. Per Lorenzo Verdi: “Cogliamo alcuni elementi di positività nella risposta dell’Assessore laddove, finalmente, in questa risposta si comincia a parlare di problematicità e di esigenza di osservazione e di controllo per la Variante di Valico questo perché, negli ultimi anni, il Mugello ha conosciuto danni ambientali dovuti anche alla mancanza di una presa di coscienza dei fatti. Quegli interventi che si andavano a realizzare avrebbero necessità di un monitoraggio durante la lavorazione stessa, che ha reso possibili degli errori e dei danni di cui ancora stiamo cercando di quantificarne l’entità. L’intervento a Fienile prevede la realizzazione di un terrazzamento di alcune decine di metri da realizzarsi attraverso l’utilizzo di 600 mila metri cubi di materiali provenienti dallo scavo di gallerie e quindi attraverso l’utilizzo di quelli che sono classificati come rifiuti speciali. La dinamica non è nuova, perché è già successa con l’Alta Velocità: per smaltire questi materiali inerti, difficili da collocare ed anche costosi, ci si inventa il ripristino ambientale e si chiama ripristino ambientale quello che è poi, nei fatti, la realizzazione di una discarica. Per stabilizzare i terreni è stata utilizzata della calce viva che, in poco tempo, ha provocato delle lesioni ai residenti della zona. Si parla di bonifica ma, elencando le sostanze che sono finite a Fienile, ci si chiede se poi questo intervento non renderà necessaria una bonifica dell’area. I cantieri sono stati aperti a pochi metri dalle case dei residenti che, più volte, hanno denunciato che l’azione erosiva delle acque meteoriche sui terreni movimentati stava creando non pochi disagi. Quando piove si creano dei veri e propri terreni di fango che, attraversando le strade, vanno a terminare la loro corsa nel sottostante torrente della Gora, nella Sieve e, da questo, nel Lago di Bilancino. Aspettiamo questi risultati dell’ARPAT e speriamo di sbagliarci perché l’inquinamento prodotto dalla calce sarebbe un inquinamento di notevole entità: non bisogna, invece, più aspettare nell’imporre, finalmente, al gestore del cantiere delle misure per la regimazione delle acque, perché queste acque di dilavamento effettivamente sono acque meteoriche che poi diventano acque di superficie e creano dei torrenti che poi vanno a finire nel corso d’acqua sottostante”.

05/02/2008 15.58
Provincia di Firenze