Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

ORIANA FALLACI: FIORENTINA DI RAZZA
La mostra organizzata a Palazzo Medici resterà aperta al pubblico fino all’11 maggio 2008

Firenze rende omaggio a Oriana Fallaci, la grande scrittrice e giornalista fiorentina scomparsa il 15 settembre 2006. E lo fa con la mostra dal titolo “Oriana Fallaci. Fiorentina di razza”, fortemente voluta dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli e promossa dalla Provincia di Firenze e dal Consiglio Regionale della Toscana, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana. La mostra, organizzata da Comunicare Cultura, è realizzata in collaborazione con RCS MediaGroup.
“Oriana Fallaci. Fiorentina di razza” vuole essere il racconto di una vita avventurosa, di un percorso irripetibile che ha portato Oriana Fallaci a vivere da protagonista, in tutte le zone del mondo, i grandi avvenimenti del Novecento. Un percorso, partito dalla natia Firenze, che si è concluso - per volontà della Fallaci stessa - proprio a Firenze.
La mostra, curata da Edoardo Perazzi e Alessandro Nicosia, è nel cuore della città: si sviluppa tra Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze, e Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana, con un’appendice a Greve in Chianti. Dopo l’inaugurazione di oggi, 16 aprile, la mostra sarà aperta al pubblico dal 17 aprile all’11 maggio 2008.
La presentazione alla stampa si è svolta presso la sala intitolata proprio a Oriana Fallaci, in Palazzo Medici Riccardi: sono intervenuti il presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Riccardo Nencini, il sindaco di Greve Marco Hagge e uno dei curatori della mostra Edoardo Perazzi, nipote di Oriana Fallaci.
Ricordare la Fallaci nella sua Firenze assume un significato particolare: è un tributo a una donna profondamente fiorentina ma cittadina del mondo, ripercorrendo da un lato il suo rapporto non sempre facile con la città, e dall’altro la sua carriera di scrittrice, strumento privilegiato per approfondire le sue posizioni nei confronti dei grandi temi della politica e della società.
'''Le origini'''
Una sezione della mostra, ospitata dalla Provincia di Firenze negli spazi di Palazzo Medici Riccardi, ripercorre le origini fiorentine di Oriana, illustrando la sua storia familiare e ripercorrendo i suoi primi anni: foto, molte ancora inedite, oggetti personali, lettere, cartoline, libri,
giornali, testimonianze filmate. E’ l’occasione per conoscere alcune figure fondamentali della famiglia Fallaci, i genitori e lo zio Bruno, l’attività partigiana in cui una giovanissima Oriana venne coinvolta dal padre, le prime esperienze da giornalista sulla stampa locale, il suo amore per la campagna toscana, il suo legame con alcuni aspetti della cultura locale. Scopriamo così - attraverso alcune delle foto mai esposte prima - una Fallaci meno “ufficiale”: una Oriana bambina in piedi sull’altalena o con una bambola in mano, una Oriana ragazza che si avventura nei boschi toscani, una Oriana incerta sugli sci, per ricordare solo alcune delle foto mai esposte prima che, insieme alla ormai celebre Oriana partigiana, i visitatori potranno vedere.
Un filmato introduce alla complessità della figura della Fallaci: attraverso un montaggio di testimonianze e interviste, la giornalista e scrittrice parla di sé e di alcuni aspetti della sua vita personale e professionale per lei particolarmente significativi, ricordando esperienze fatte e personaggi conosciuti, battaglie civili sostenute e guerre vissute al fronte.
'''Oriana e Firenze'''
Una sala è interamente dedicata al rapporto privilegiato che la Fallaci ha avuto con la sua città, un rapporto che emerge dai suoi libri, nei numerosi rimandi a Firenze e più in generale alla Toscana, e dal suo interesse per la storia cittadina, testimoniato dalla collezione di libri di storia locale posseduti dalla scrittrice. Nonostante si fosse trasferita ormai da molti anni a New York, la Fallaci non ha mai rinnegato le sue origini fiorentine e italiane, di cui anzi andava molto fiera e che rivendicava anche come scrittrice di libri in una lingua, come quella italiana, particolarmente debitrice della tradizione toscana. Ecco allora che una scelta di brani tratti dai suoi romanzi dimostra quanto la Fallaci sentisse questo legame, in qualsiasi parte del mondo si trovasse, dal Vietnam agli Stati Uniti, sul fronte di guerra così come nel bel mezzo di un’intervista.
'''Scatti e testimonianze'''
Ampio spazio è dedicato agli scatti fotografici che hanno contribuito, nel corso degli anni, a creare il “personaggio Fallaci”, e che ci restituiscono immagini diversissime di Oriana: ora giovane giornalista alle prese con la macchina da scrivere, ora ragazza sorridente, ora accigliata e già affermata scrittrice.
Alla morte di Oriana, il 15 settembre 2006, numerosissimi sono stati i personaggi politici e del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno voluto ricordarla, e che hanno così testimoniato il loro affetto e la loro stima. D’altra parte la Fallaci era abituata a frequentare quel mondo, come dimostra la sua corrispondenza con attori del calibro di Shirley MacLaine, Anthony Quinn, Isabella Rossellini, e di politici quali Pietro Nenni, Willy Brandt, Santiago Carrillo, Menachem Begin, per citarne solo alcuni. La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo, ed è stata riportata dalla stampa internazionale, dalla Cina agli Stati Uniti, suscitando le reazioni non solo di chi la apprezzava, ma anche di chi, in passato, con lei si era scontrato o trovato in disaccordo. Giornali e televisioni hanno seguito con partecipazione la morte e il ristretto e sobrio funerale celebrato a Firenze, dando grande risalto alla notizia.
Le ultime due sezioni del percorso espositivo di Palazzo Medici Riccardi ricordano la grande giornalista attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta, e di chi, al momento della sua morte, ha sentito il bisogno di rivolgerle un ultimo saluto; si è quindi voluto riproporre ai visitatori il clima di commozione di quei giorni, rievocando, allo stesso tempo, alcune delle amicizie che la Fallaci ha coltivato per anni con numerosi politici, scrittori, attori, giornalisti.
'''Oriana Fallaci, scrittore'''
La mostra continua - attraversata Via Cavour - a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana: qui si è voluto rispettare il desiderio di Oriana di essere ricordata, prima di tutto, come scrittrice (desiderio che l’ha spinta a far incidere sulla sua lapide le parole “Oriana Fallaci, scrittore”). Il percorso espositivo è così incentrato sui libri che l’hanno resa una delle italiane più conosciute nel mondo.
Contestualizzate da foto, articoli, oggetti, filmati, lettere e varia corrispondenza, giornali e altro materiale, le sezioni dedicate ai quattordici libri della Fallaci permetteranno di approfondire i diversi argomenti di cui la giornalista e scrittrice si è occupata: dai divi di Hollywood, oggetto dei suoi primi libri, I sette peccati di Hollywood e Gli antipatici, alla guerra in Libano, vissuta in prima persona e poi trattata nel monumentale Insciallah, passando per il Vietnam, di cui celebri reportage della giornalista fanno da corollario, insieme a non meno celebri foto, al doloroso Niente e così sia, alla rivolta degli studenti di Città del Messico, dove la stessa Fallaci - come testimonia l’intervista da lei rilasciata da un letto di ospedale - venne ferita.
Seguendo un percorso tematico, il materiale esposto a Palazzo Panciatichi restituisce l’immagine di una donna cosmopolita e viaggiatrice, di una giornalista curiosa e intraprendente, di una scrittrice testardamente affezionata alla sua macchina da scrivere, la “Lettera 22”, e che ha nutrito i suoi libri delle esperienza vissute sulla propria pelle. Tra i documenti esposti, quaderni di appunti, mappe, libri usati da Oriana per documentarsi sui fatti, fotografie scattate per meglio comprendere la realtà in cui si trovava, bozze minuziosamente corrette, oggetti portati via come ricordo, come le schegge di proiettile raccolte a Dak To, il pezzo di tuta di un astronauta dell’Apollo XII, o le poesie scritte - con calligrafia minutissima per risparmiare carta - da Alkos Panagulis in carcere.
Il successo internazionale di Oriana scrittrice, sancito nel 1974 con gli oltre quattro milioni di copie vendute da Lettera a un bambino mai nato, si manifesta anche grazie alle numerosissime traduzioni che sono fatte dei suoi libri, come l’edizione giapponese di Un uomo, quella spagnola di Gli antipatici o quella cinese di Intervista con la storia.
Proprio nella sezione della mostra dedicata alle interviste ai grandi della storia, raccolte da Oriana nel 1974 in Intervista con la storia, è possibile ascoltare un pezzo della famosa e contestata intervista rilasciata da Henry Kissinger alla Fallaci nel 1972, fonte di imbarazzi alla Casa Bianca, di smentite e di un finale riconoscimento, da parte dello statista americano, della professionalità della giornalista.
Un altro documento audio a disposizione dei visitatori è la registrazione della voce di Oriana che legge alcuni brani di Lettera a un bambino mai nato, mentre alcuni spezzoni di interviste rilasciate da
Oriana negli anni Sessanta permettono di meglio comprendere le ragioni della sua fascinazione per le imprese lunari, così come le interviste fatte subito dopo la morte di Alekos Panagulis fanno luce su alcuni aspetti della sua drammatica storia d’amore con il poeta e politico greco.
'''Le foto a Greve in Chianti'''
Nello stesso periodo della mostra - dal 17 aprile all’11 maggio - si tiene un’esposizione fotografica a Greve in Chianti, dove la famiglia Fallaci possedeva una casa e dove Oriana si è fatta fotografare, nel 1979, da Angelo Cozzi, fotografo conosciuto da Oriana Fallaci in Vietnam. Nel Palazzo del Fiorino di Greve in Chianti è esposto quel servizio fotografico.

Oriana Fallaci
Fiorentina di razza
17 aprile – 11 maggio 2008
Palazzo Medici Riccardi, Firenze
Palazzo Panciatichi, Firenze
Palazzo del Fiorino, Greve in Chianti

18/04/2008 10.23
Provincia di Firenze