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APPROVATA MOZIONE PD SUI CPT
Respinti dal Consiglio provinciale le mozioni di FI, UDC, AN ed un maxi emendamento della Sinistra

Dopo un lungo dibattito il Consiglio provinciale ha approvato una mozione del Partito Democratico che riscriveva una mozione dell’UDC sulla realizzazione di Centri di permanenza temporanea. Respinte una mozione del gruppo di Forza Italia, una del gruppo dell’UDC, una del gruppo di Alleanza Nazionale, un maxi emendamento alle mozioni del gruppo di Forza Italia di PRC, PDCI, SD e Verdi. Per Tondi (UDC): “La Provincia deve esercitare il ruolo che le compete: né più e né meno, deve attivarsi in un quadro normativo chiaro e può iniziare a muoversi con la Prefettura e con le autorità preposte per avviare un ragionamento relativo all’individuazione di un locale atto ad ospitare il CPT per la Toscana. Chiediamo una presa di coscienza di accoglienza e solidarietà legata però anche al rispetto delle leggi, perché per noi il binomio “diritto–dovere” è un qualcosa di inscindibile”. Avezzano Comes (FI) si è chiesta: “Perché un CPT in Toscana? Perché non c’è e perché è una di quelle regioni in cui finora si è voluto vedere che non era necessario perché le tre regole della solidarietà, dell’accoglienza e dell’inclusione facevano presupporre che non ci fosse necessità di una linea di legalità, di doveri e di espulsione. La nostra Regione non ha un CPT, in compenso ha visto aumentare e incrementare in modo esponenziale i delitti”. Anche per Massai (AN): “La Toscana è la quinta Regione per quanto riguarda la criminalità e vorrei ricordare che la Provincia di Firenze, dopo l’indulto, ha nuovamente il carcere di Sollicciano pieno al 70% di detenuti. In Europa ci sono e funzionano. Il Centrodestra in campagna elettorale ha proposto non solo l’aumento dei CPT, o come si dovranno chiamare, ma soprattutto un contrasto effettivo della criminalità”. Contrario ai CPT Targetti (PRC): “In una fase sociale difficile, crescono le paure in larghi settori popolari per il proprio futuro ed è purtroppo forte la tentazione di scaricare questa insicurezza in chi sta peggio di noi ovvero su persone che hanno problemi ancora più gravi e che vengono visti come concorrenti in una situazione di insicurezza. Assistiamo, ormai da tempo, a proclami veri e propri contro cittadini stranieri che vengono indicati come responsabili di tutti i problemi. Questa campagna tende più che altro a colpire i poveri della nostra società, dalla lotta contro la povertà si sta passando alla lotta contro i popoli”. Campi (SD) si è chiesta. “Ma che razza di paese è il nostro? Un paese dove un sistema criminale come quello in cui si fanno soldi mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e si ammazza non crea allarme e insicurezza ed invece l’insicurezza è determinata da rom, da immigrati, lavavetri, per i quali si inventano regolamenti comunali e leggi speciali. Questo è veramente un paese che ha toccato veramente il fondo, un paese che ha perso le proprie origini, non solo solidaristiche, ma di convivenza civile, come previste dalla nostra Costituzione”. Per Calò (PRC): “La nostra esperienza al Governo nazionale, purtroppo, non ha saputo rispondere alle attese, alle aspettative che c’erano. Purtroppo non è cambiata la legge sulla cittadinanza, non è stata purtroppo introdotta la normativa contro il lavoro schiavistico e soprattutto è rimasta in vigore la legge Bossi–Fini, legge razzista che ha prodotto e che continua a produrre clandestinità, supersfruttamento e purtroppo alimenta l’economia dell’illegalità”. Marconcini (PDCI) ha sottolineato che: “La politica dovrebbe dare la rotta alla popolazione, invece sempre più la politica ricerca quello che pensa la gente e si danno risposte a quello che la gente vuole. Più noi diremo che c’è insicurezza e più aizzeremo la gente. Siamo contrari ai CPT perché, oltre ad essere ingiusti, non servono perché è ingiusto trattare gli immigrati e qualunque persona che voglia venire in Italia ed è ingiusto mandarla via ed è ingiusto non accoglierla”. Per Gori (PD): “L’elemento dell’insicurezza sta proprio nell’avere da parte dei cittadini la consapevolezza che ci sono persone sempre più numerose che non sono né identificate né identificabili, allora questo è il principio per cui sono nati i Centri di Permanenza Temporanea: la possibilità nei confronti di chi non aveva identità e non era identificabile di accertarne la provenienza e l’identità. Quando si trattiene una persona non lo si può collocare né in un albergo di tre stelle, né lo si può collocare, però, in un carcere, questo è il punto: la difficoltà dei CPT risiede in questo, nel loro funzionamento e nella loro organizzazione. L’introduzione del reato di clandestinità prevede che tutti i clandestini debbano essere arrestati, o quasi, dopo che non pagano una multa. E dove vanno questi clandestini se le carceri non ci sono? Andranno nei CPT che a quel punto saranno di detenzione temporanea. La configurazione che hanno assunto i Centri di Permanenza Temporanea fino a oggi è qualcosa che deve essere chiarito a fondo”. Nascosti (AN) ha chiesto: “Di governare meglio questo territorio perché il problema della sicurezza è uno degli argomenti che ha fatto perdere il centrosinistra e questa disattenzione al problema della sicurezza è derivato dal problema dell’immigrazione clandestina. Questa estrema attenzione alla cultura dell’accoglienza ha fatto perdere contatto con i cittadini. La curva della criminalità anche in Firenze e Provincia è in ascesa e c’è un’assenza di controlli”.

07/06/2008 13.23
Provincia di Firenze