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L’INCIDENTE IN UN CANTIERE PER LA TERZA CORSIA DELL’A1
L’assessore Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità del gruppo PRC

L’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista sull’incidente sul lavoro in un cantiere per la terza corsia dell’A1. “C’è stato un incidente, lo scorso 24 giugno, che ha coinvolto un operaio rumeno che stava lavorando sul lotto 456 del cantiere per la terza corsia dell’A1 all’altezza del comune di Scandicci. L’uomo era l’unico impiegato, non portoghese, di un’azienda portoghese subappaltatrice della Baldassini Tognozzi Pontello. L’impresa stava realizzato opere per il completamento del sistemo fognario che passa sotto la sede stradale; a tale proposito era stata realizzata una buca dove calare un grosso tubo relativo alla fognatura, ma gli operai che hanno attivato la procedura per fare scendere il tubo, attraverso l’utilizzo di una pala meccanica, non si sarebbero accorti che il loro collega si trovava già nella buca. Secondo quanto accertato dall’A.S.L. 10 – ha spiegato l’assessore Saccardi – la pala ed il tubo sarebbero stati gettati nel buco colpendo violentemente il lavoratore rumeno che ha riportato la frattura del bacino. I sindacati, oltre a riproporre il tema della sicurezza, hanno sottolineato la pesantezza dei turni lavorativi, a volte di 10–12 ore in questi canteri, imposti dalle ditte subappaltatrici alle quali le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro. Il problema della sicurezza sui luoghi del lavoro, che abbiamo affrontato in modo abbastanza approfondito in un incontro promosso dalla Presidenza del Consiglio Provinciale e della Presidenza del Consiglio Comunale coinvolgendo le varie autorità, si ripropone tutti i giorni ed è un problema sul quale siamo tutti quotidianamente impegnati”. Per Calò: “Dobbiamo ancora lavorare molto per eliminare questi omicidi sul lavoro. Sulle grandi opere c’è un grande giro di affari, c’è un grande business, ci sono moltissime aziende. Il collegamento permanente tra le aziende può portare a ratificare un protocollo che consenta anche a chi trasferisce l’appalto o chi, comunque, fa un ulteriore subappalto di continuare a garantire gli stessi criteri per ciò che riguarda la tutela della sicurezza e della salute. Sappiamo, invece, che sulla terza corsia c’è un grande giro di aziende ed una sovrapposizione, come hanno segnalato le organizzazione sindacali, di manodopera che porta a ritmi di lavoro massacranti con orari allucinanti. C’è un problema di controllo, di sicurezza, ed è chiaro che non si può pensare di lavorare a cottimo, non si può pensare di inserire elementi quali la flessibilità, non si può pensare di derogare agli accordi sindacali aziendali, non si può pensare che chi si passa l’appalto poi non rispetta quelle regole euei principi che considerano più che il profitto la vita delle persone come un valore”.

15/07/2008 14.48
Provincia di Firenze