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LA SORVEGLIANAZA ED I CONTROLLI SU CHI SVOLGE L’ATTIVITÀ VENATORIA
L’assessore Nigi ha risposto ad una domanda d’attualità di Ragazzo (Verdi)

La sorveglianza ed i controlli sul rispetto delle norme a tutela della pubblica incolumità nello svolgimento dell’attività venatoria sono stati oggetto di una domanda d’attualità del capogruppo dei Verdi Luca Ragazzo al quale ha risposto, in Consiglio provinciale, l’assessore all’ambiente Luigi Nigi. “Per il controllo dell’attività venatoria la Polizia provinciale si avvale della preziosa collaborazione del personale volontario delle associazioni venatorie e naturalistiche. Sono prioritari il controllo e la sorveglianza in prossimità delle strade, dei centri abitate e delle case sparse. Un’attenzione nei giorni di apertura della caccia con azioni programmate a partire dalle zone dove ci sono state maggiori segnalazioni, e così continuerà ad essere anche se è facile comprendere come un controllo completo e sistematico sia al di sopra delle oggettive capacità. Quanto è accaduto il giorno dell’apertura della caccia, è significativo in questo senso. La Sala operativa del Comando della Polizia Provinciale – ha spiegato l’assessore Nigi – ha ricevuto lo scorso 21 settembre 12 richieste di intervento o segnalazioni di cittadini riguardanti attività illecite in prossimità di centri abitati; tutte le richieste sono state evase con personale proprio o volontario, ma con scarsi risultati, considerati i tempi di intervento sul posto, sufficienti al cacciatore per dileguarsi. Certamente l’intervento preventivo d’informazione ha una grande importanza, e anche in questo senso le associazioni venatorie confermano la richiesta del massimo impegno, ai loro associati, riguardo alla civiltà e alla buona educazione, l’attività repressiva di controllo, pure con tutta la buona volontà non può sortire effettivi migliorativi. Dobbiamo rilevare che in alcuni casi i cattivi comportamenti sono aggravati da altrettante provocazioni in alcuni casi derivati da errori di valutazione o da recriminazioni ideologiche, che rendono difficile atteggiamenti più ragionevoli”. Per Ragazzo: “I problemi sollevati dai cittadini sono problemi che provengono dal comportamento dei cacciatori. Non voglio assolutamente prendere una posizione ideologica contro tutto il mondo venatorio perché, come in tutte le cose, ci sono persone educate e persone non educate. Però quello che può fare l’amministrazione è ben oltre quella di raccogliere un’indicazione delle associazione venatorie. La Provincia deve dare indicazioni ben precise magari con un tavolo che periodicamente si riunisce per valutare le problematiche che sorgono per un’attività che comporta un’arma da fuoco, cosa che non è da poco”.

30/09/2008 13.28
Provincia di Firenze