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ACQUA, APPROVATO DOCUMENTO IN CONSIGLIO PROVINCIALE:
POSSIBILE IL RICORSO AI PRIVATI PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO

Il testo (19 voti a favore ed 8 astensioni) è stato contestato da Rifondazione Comunista

L’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità e l’accesso all’acqua potabile come diritto umano e fondamentale degno di protezione giuridica. Una mozione dibattuta in Consiglio Provinciale su proposta dell’Upi (Unione Province Italiane). “L’intento dell’Upi è stato quello di proporre un documento non politicizzato che mette insieme varie sensibilità. Siamo di fronte ad un problema – ha sottolineato il Presidente della IV Commissione Consiliare Cecconi – che a molti sfugge per la sua gravità. Abbiamo la fortuna di vivere in una parte d’Italia dove il problema può sembrare non rilevante anche se esiste. Occorre tenere conto delle generazioni future e non sprecare l’acqua che è un bene non riproducibile all’infinito. Sono molte le regioni del mondo dove l’approvvigionamento dell’acqua potabile è difficile; 1,4 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e, nel 2020 le persone diventeranno più di 3 miliardi”. Il documento finale è frutto di un lungo dibattito. 8 gli emendamenti presentati da Rifondazione Comunista (uno solo approvato), 2 quelli di Forza italia (uno approvato) e 2 gli emendamenti dei Comunisti Italiani (entrambi approvati). Per Rifondazione Comunista (l’unico gruppo ad aver votato contro) occorre bloccare i processi di privatizzazione in atto ovvero l’ingresso di un socio privato con una quota del 40% in Publiacqua Spa. “E’ stato proposto – si legge in una nota – di procedere allo scioglimento dei Consorzi di Bonifica e di attribuire le funzioni di tutela del territorio e di regimazione delle acque agli Enti Locali, reperendo le risorse necessarie dalla fiscalità generale. Il Centro Sinistra – accusano i consiglieri D’Amico, Parotti e Targetti – ha respinto i nostri emendamenti, e ne ha approvato uno di Forza Italia con il quale si prevede il ricorso a capitali privati, non solo nella gestione del servizio, ma anche nella rete di distribuzione acqua”. L’emendamento di Forza Italia che chiedeva, laddove si fa riferimento agli strumenti di democrazia partecipativa di aggiungere “dove previste dalle leggi regionali e nazionali” è stato respinto. Via libera invece all’altro emendamento: “Si parla di problematiche relative all’utilizzo delle acque – ha spiegato il consigliere Bertini – e tutti sappiamo che la rete degli acquedotti perde, nel trasporto, il 30% dell’acqua. Un fenomeno che colpisce il sud ma è presente anche al nord. Oltre agli enti pubblici anche il privato deve impegnarsi, investendo capitali freschi dove ce n’è sempre meno. Soldi nuovi per le infrastrutture e nuovi interventi”. Infine gli emendamenti dei Comunisti Italiani presentati dal consigliere Marconcini per “garantire pari accesso alla risorsa in termini di qualità e quantità a tutti i cittadini della nostra Provincia, ed applicare un sistema tariffario giusto e solidale legato alla situazione reddituale e patrimoniale” e di “promuovere le forme più innovative di partecipazione dei cittadini tramite gli strumenti della democrazia rappresentativa attraverso strumenti partecipativi innovativi anche formativi ed informatici, con i quali creare un reale e continuo rapporto tra amministrati e amministratori. Consentendo altresì, a questi ultimi, un reale potere sulle politiche dell’acqua”.

11/06/2003 13.48
Provincia di Firenze