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LA CHIUSURA DELLA SACCI DI GREVE IN CHIANTI
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC

L’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di PRC e Verdi sulla chiusura, da parte dell’autorità giudiziaria, della Sacci di Greve in Chianti. “La chiusura – ha illustrato l’assessore Saccardi – è avvenuta a seguito di alcuni esposti su inquinamento acustico e una relazione stilata dall’Arpat che ha rilevato una rumorosità eccessiva rispetto ai valori prescritti dal piano di zonizzazione dei comuni di Greve e San Casciano. Questo provvedimento rischiava di mettere a casa circa 120 lavoratori e coloro che lavorano nell’indotto, per un totale di quasi 300 lavoratori. L’azienda non solo non è in crisi ma, addirittura, aveva programmato alcune assunzioni, e questa situazione ha scatenato ovviamente la protesta dei sindacati e dei lavoratori. Il problema viene da lontano perché già nel 2004 l’Arpat aveva rilevato un valore sopra la norma, in riferimento alla rumorosità, tant’è che già nel 2005 l’azienda aveva presentato un piano di risanamento acustico, che non era stato considerato sufficiente tant’é che Arpat nel 2008 aveva rilevato gli stessi valori del 2004. La Provincia aveva a suo tempo rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale raccomandando di adeguarsi ai limiti. Nel frattempo la Procura ha dissequestrato l’azienda, subordinando il tutto al rilascio di una fideiussione e alla presentazione di un piano di risanamento acustico per la messa in regola dell’azienda. In un incontro, svoltosi in Regione, tutti hanno dato la massima disponibilità e tutta la collaborazione necessaria perché il piano di risanamento regga e sia rispondente alle disposizioni di legge”. Calò (PRC) ha ribadito che: “Al centro di questa vicenda c’è un contesto di diritto all’occupazione e diritto alla salvaguardia dell’ambiente e salute dei cittadini. Tutti e tre questi diritti sono diritti inscindibili. L’abbiamo già detto, come gruppo di Rifondazione Comunista, quando abbiamo espresso attenzione e solidarietà ai 120 lavoratori messi fuori dall’azienda. Però abbiamo voluto ricontestualizzare la vicenda perché non ci piaceva il clima di strumentalizzazione da parte del gruppo imprenditoriale. La situazione complessiva dell’area di Testi è fortemente compromessa dalle decisioni della Provincia di Firenze e dei Comuni di Greve in Chianti e San Casciano per la realizzazione di una centrale turbogas e di un nuovo inceneritore di rifiuti in un’area ove insiste l’attività del gruppo Sacci che ha un impatto critico sul territorio. Non ci è piaciuto il profilo scelto dall’azienda che, per le sue inadempienze, se la rifà con i lavoratori, spedendoli a casa e mettendo in conflitto le esigenze sacrosante di tutela del posto di lavoro con quelle dell’ambiente e della salute. Dietro a questa vicenda c’è un gruppo imprenditoriale cinico, che ha brandito una crociata contro le associazioni ambientaliste, e che sta barando sulla pelle della gente e sui territori”.

03/03/2009 12.51
Provincia di Firenze