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LA CASSA INTEGRAZIONE ALLA SIMS DI REGGELLO
L’assessore Simoni ha risposto, in Consiglio provinciale, a due domande d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) e Giunti (PD)

La cassa integrazione alla Sims di Reggello è stata al centro di due domande d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) e Giunti (PD) alle quali ha risposto l’assessore al lavoro Elisa Simoni. “I sindacati, dal 2005, lamentano l’assenza di un Piano industriale. La Sims – ha detto l’assessore Simoni – produce principi attivi per la farmacopea e attualmente conta su un organico di 157 addetti. Tra marzo e giugno 2009 sono state utilizzate 4 settimane di Cassa Ordinaria per il 50% degli occupati. Adesso le parti hanno raggiunto un accordo, approvato dall’assemblea dei lavoratori, per ulteriori 4 settimane di CIGO per i prossimi tre mesi riguardante il 90% dei lavoratori. Il problema maggiore, secondo le Organizzazioni sindacali è dato dall’impossibilità di confrontarsi direttamente con la proprietà che in passato ha mancato anche il confronto con le istituzioni. L’indeterminatezza riguardo al futuro dell’azienda è il principale elemento di preoccupazione per i sindacati. Il Sindaco di Reggello e l’assessore al lavoro della Provincia sono disponibili in ogni momento ad intervenire sulla vertenza. Nei giorni scorsi le Rsu hanno inviato una lettera aperta al proprietario tornando a chiedere la presentazione di un progetto industriale teso a rilanciare l’azienda. I sindacati attendono risposta dalla proprietà altrimenti potrebbero concretizzarsi altre forme di agitazione visto che al termine della Cassa, ed in caso di assenza di gesti concreti da parte dell’azienda, si prospetta una fase molto difficile”. Per Giunti: “Come ha ben evidenziato l’Assessore ci sono forti criticità e come ente istituzionale siamo molto preoccupati. La preoccupazione, che è condivisa dai Comuni di Reggello, Incisa e Figline, è dovuta al fatto che la proprietà non si fa trovare e non riesce a dare risposte certe su quello che è il futuro del piano strategico dell’azienda, su come vuole investire ma, soprattutto, che tipo di relazione vuole avere con i lavoratori. E queste sessioni di cassa integrazione non fanno altro che aggravare e rendere ancora più preoccupante questa situazione. Bisogna fare sentire alla proprietà che le istituzioni sono presenti, sono al fianco dei lavoratori, e non ci possiamo permettere di non dare certezze a coloro che vogliono e pretendono nel proprio lavoro, un investimento sul futuro”. Calò ha sottolineato che: “In qualità di Presidente della Commissione lavoro ho già scritto al Sindaco e all’Assessore Simoni di convocare quanto prima un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione e Provincia e, soprattutto, la proprietà poiché l’azienda non solo continua a boicottare l’interlocuzione negoziale aziendale ma, elude anche la regione Toscana impossibilitata, al pari delle Organizzazioni sindacali a trovare soluzioni di merito. Mi attendo che, da parte del Sindaco, ci sia un’accelerazione nella convocazione del tavolo con la proprietà poiché i lavoratori sono in una nuova cassa integrazione e le RSU sono in attesa, da anni, del piano industriale, del rilancio del prodotto, della qualificazione delle infrastrutture e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Occorre non solo stanare la proprietà, che è un compito arduo, ma che stiamo cercando di fare da tempo, ma anche far sentire ai lavoratori che non sono soli in questa devastante crisi sociale ed economica che coinvolge tutto il Valdarno”.

29/09/2009 16.18
Provincia di Firenze