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GRUPPO PDL: NO A CHI VUOLE STRUMENTALIZZARE L’ISTRUZIONE
Sì alla riforma, per una scuola di qualità che rimetta al centro lo studente

Il Popolo della Libertà ha votato contro alla mozione del Partito Democratico e ha presentato un emendamento alla proposta del centro-sinistra, trasformato poi in un documento autonomo che rendiamo noto:

Premesso che:
La Regione Toscana ha aperto l’anno scolastico presentando il rapporto ISPET 2009 sullo stato dell’istruzione che pone l’accento quasi esclusivamente sul problema, certamente importante, della dispersione e del tasso di successo degli alunni stranieri presenti nelle aule delle scuole toscane.
La Regione afferma che “la lotta alla dispersione scolastica e la diffusione dell’istruzione secondaria superiore rappresentano gli assi portanti degli interventi per il diritto allo studio e dello sviluppo della qualità dell’istruzione”.
Il corrente anno scolastico, 2009/10, si apre invece sotto i riflettori accesi dai rapporti OCSE e TALIS 2009 sulla preoccupante situazione della qualità del nostro sistema di istruzione. Gli indicatori presi in esame dall’OCSE mostrano gravi carenze delle competenze dei nostri studenti – particolarmente dai 15 anni in poi – in aree strategiche del sapere, nonché una condizione critica del corpo docente.
Da tali rapporti emerge con chiarezza che le maggiori distanze fra le performance dei sistemi di istruzione dei paesi avanzati ed emergenti e quelle del sistema italiano, di cui quello toscano fa parte, tendono ad amplificarsi nella fascia di età successiva ai 15 anni, ovvero in quella di competenza della secondaria di secondo grado.
Proprio la scuola secondaria di secondo grado italiana è quella che presenta la più grave carenza di riforme organiche, praticamente assenti dalla Riforma Gentile varata nel 1923; carenza che ha portato, a partire dalla fine degli anni ’70, alla proliferazione degli indirizzi che, nata con il lodevole intento di rispondere alla mutazione delle esigenze formative della società moderna, ha causato, con il tempo, la polverizzazione della formazione senza che su questa fosse svolto alcun effettivo controllo; proliferazione che, nonostante alcune operazioni di “razionalizzazione” condotte negli ultimi anni, fa sì che gli indirizzi attuali ancora attivi siano oltre un migliaio. Appare evidente che tale parcellizzazione della formazione presente sul territorio nazionale, cresciuta senza regole e controlli, rappresenta uno spreco di risorse ed un evidente contrasto con qualunque principio atto a garantire qualità del sistema formativo, causando, peraltro, un incremento fuori controllo del personale scolastico.
Il rapporto OCSE Education at a Glance 2009 ed il rapporto TALIS 2009, mettono in evidenza come in Italia, al basso rapporto alunni/docenti, al basso rapporto, rispetto agli altri paesi avanzati ed emergenti, alunni/classe e di ore insegnate per docente, non corrispondano performance adeguate. I rapporti pongono inoltre l’accento sul fatto che il tempo scuola degli studenti italiani è uno fra i più lunghi di tutti i paesi OCSE e questo non ha comunque effetti sulle performance dei nostri studenti.
I rapporti mettono inoltre in evidenza che il corpo docente italiano è fra i più numerosi in relazione alla popolazione, fra i più anziani, maggiormente femminilizzati e fra i meno retribuiti fra tutti gli altri paesi avanzati.
Davanti a questa situazione appare evidente che la necessità di avviare rapidamente una riforma organica e radicale del sistema di istruzione e formazione appare inderogabile, irrinunciabile e non più rinviabile. Non è più ammissibile che i progetti di riforma, avviati a partire dall’attribuzione dell’autonomia alle istituzioni scolastiche ed agli istituti educativi, sancita dall’articolo 21 della legge n. 59 del 15 marzo 1997, nota anche come Legge Bassanini, siano oggetto di blocchi e veti che hanno di fatto cristallizzato il sistema e determinato le attuali condizioni di estremo disagio in cui esso appare ora sprofondato.
Ne consegue che anche la lotta contro l’abbandono e la dispersione scolastica, la quale dovrebbe peraltro essere già stata raggiunta dopo decenni di istruzione obbligatoria e che ritorna ad essere al centro delle problematiche per la presenza degli alunni stranieri nelle nostre scuole, costituisce in realtà la prosecuzione di un processo di alfabetizzazione di massa, necessaria per la costruzione di un sistema di istruzione/formazione democratico, ma non può certo costituire il traguardo da raggiungere per conseguire performance qualitative del sistema tali da garantire la competitività dei nostri ragazzi e della Nazione a livello internazionale.
E’ altrettanto evidente che qualunque processo di rinnovamento, specie se radicale, comporta elementi di criticità, in particolare se esso si inserisce – per i rinvii sopra accennati – in un momento storico ed economico di grave incertezza e delicatezza.
E’ ancora evidente che qualunque processo di riforma del sistema pubblico di istruzione non può prescindere dalle indicazioni dell’Unione Europea e dall’allineamento del sistema nazionale con quelli degli altri paesi avanzati ed emergenti in termini di: omogeneità della formazione erogata, tempo scuola, garanzie relative al livello qualitativo delle competenze raggiunte dagli studenti; tutto ciò al fine di mettere in grado le nuove generazioni di competere con i loro coetanei degli altri paesi nel mercato globale del lavoro e di garantire al sistema paese di crescere e di mantenere il passo con le altre nazioni con cui compete.
Ciò premesso, con il presente atto si impegna il Presidente della Provincia di Firenze a facilitare l’attuazione della legge nazionale di riforma del sistema scolastico nell’interesse prevalente degli studenti e della loro preparazione;
a sostenere l’offerta formativa delle scuole autonome con la proposta di POFT mirati, atti a contrastare la dispersione scolastica ed a potenziare le competenze degli studenti in particolare nelle aree strategiche individuate dal rapporto OCSE;
a supportare le scuole autonome per le parti di specifica competenza che le norme riservano all’Ente territoriale;
a collaborare con gli Enti Governativi, Direzione Regionale e Ufficio Scolastico Provinciale, per monitorare e supportare organizzativamente il processo di progressivo avvio della riforma al fine di garantire il successo formativo degli studenti.

Erica Franchi Tommaso Villa Samuele Baldini Massimo Lensi
Nicola Nascosti Salvatore Barillari Filippo Ciampolini Leonardo Comucci
Piergiuseppe Massai Guido Sensi

13/10/2009 14.16
Provincia di Firenze