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LA MORTE DI UN OPERAIO A FIRENZE RIFREDI
L’assessore Di Fede ha risposto ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)

La morte di un operaio alla stazione di Firenze Rifredi è stata al centro di una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore ai rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede. “Purtroppo ci ritroviamo a trattare un tema che è stato più volte anche al centro delle discussioni del Consiglio provinciale. Oggetto della domanda è cosa fa la Provincia in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le parole d’ordine – ha detto Di Fede – devono essere informare e formare e benché la Provincia non abbia compiti di tipo ispettivo può comunque giocare un ruolo importante da questo punto di vista. La sicurezza suoi luoghi di lavoro è una delle priorità fondamentali della legge 236 del ‘93, normativa nazionale sulla quale la Regione emana avvisi pubblici, il cui esito noi come Provincia valutiamo e gestiamo. Per quanto riguarda invece il fondo sociale europeo, noi richiediamo negli avvisi sempre un modulo obbligatorio di formazione sulla sicurezza, formazione sulla sicurezza che viene fatta anche in alcune scuole superiori, soprattutto nelle scuole tecniche e professionali. Alcuni dati numerici che possono far comprendere: sui 17 progetti del bando legge 236/93 presentati alla scadenza del 22 maggio 2009 e approvati il 10 ottobre 2009, 5.132 sono le ore sui temi della sicurezza, 250 le aziende coinvolte di cui la maggior parte nel settore delle costruzioni, 159 sono quelle con meno di 10 dipendenti. Le persone da formare sono 3.334. Le risorse impiegate circa 1 milione di euro. Ricordo che l’estate scorsa è stato sottoscritto presso la Prefettura di Firenze un protocollo d’intesa per favorire il coordinamento delle iniziative di supporto ai familiari delle vittime di incidenti sul lavoro, il cosiddetto progetto ROCCO. Il protocollo, sottoscritto da tutti i soggetti che si occupano di sicurezza nei luoghi di lavoro dalla Prefettura alla Provincia, dall’ASL all’INAIL, dalle associazioni di categoria alle organizzazioni sindacali, si pone l’obbiettivo, premesso il ruolo determinante della formazione e dell’informazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di definire modalità di intervento in grado di assicurare ai familiari delle vittime la conoscenza dei diritti riconosciuti e di predisporre la necessaria attività di supporto e di orientamento”. Calò ha ribattuto che: “La situazione continua a essere drammatica perché, da gennaio, sono già 19 le vittime in Toscana, 4 a Firenze e Provincia. La Regione Toscana ci riporta un dato: nel 2008 sono state ispezionate quasi 16 mila aziende, quasi 5 mila cantieri e, complessivamente, dei 31600 sopralluoghi effettuati sono stati riscontrate oltre 6 mila violazioni. L’attenzione e le risorse sul versante della sicurezza sul lavoro, non sono state ancora recepite da molte imprese. La vicenda delle morti sul lavoro non deve essere derubricato, credo che si debba fare qualcosa di più. Non basta esortare le imprese affinché si rispettino i protocolli d’intesa”.

17/11/2009 11.25
Provincia di Firenze