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APPROVATO L’AGGIORNAMENTO AL PROGRAMMA LOCALE DI SVILUPPO RURALE
Chiesto il riconoscimento di stato di crisi a Regione e Governo per i prodotti agricoli e agroalimentari della Provincia

Il Consiglio provinciale ha approvato con 19 sì, 10 no e un’astensione un aggiornamento al programma locale di sviluppo rurale 2007/2013. L’assemblea ha, inoltre, approvato, all’unanimità un breve Ordine del giorno con il quale si dà mandato al Presidente della Giunta provinciale di richiedere alla Regione e al Governo il riconoscimento di stato di crisi del territorio della Provincia di Firenze, ai sensi della legge 71 del 2005 questo a causa della crisi di mercato dei prodotti agricoli ed agroalimentari nella Provincia di Firenze. Riguardo al Piano rurale “Si tratta, essenzialmente, di un aggiornamento al piano già approvato nel 2008. L’intervento è necessario in quanto i contributi comunitari – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Pietro Roselli – non utilizzati non si possono poi recuperare nell’anno successivo e ritornano nel plafond della possibilità generale della comunità europea e i contributi possono essere recuperati per un’altra regione dell’Europa. Per evitare la perdita di opportunità di finanziamenti sul nostro territorio fu stabilita la possibilità di aggiudìstare I vari cespiti in corso d’opera. Visto che non sono state presentate domande che riguardavano l’agriturismo e le piccole imprese di forestazione la giunta ha deciso di deliberare nuove disponibilità sull’innovazione dell’impresa agricola dove abbiamo molte domande. In commissione sono state valutate anche le priorità del programma di sviluppo rurale della Provincia: sostegno ai settori più deboli, l’ovicoltura in particolare, priorità per la formazione ed il sostegno alle nuove aziende dell’imprenditoria giovanile, sicurezza nei luoghi di lavoro e premi per gli interventi sulle energie rinnovabili. L’atto riguarda tutto il territorio provinciale compresa l’area del circondario empolese-valdelsa e gli interventi programmati dalle due comunità montane: Montagna fiorentina e Comunità del Mugello. Massai (PDL) ha ricordato come: “Il piano rurale è, per il 99,9%, indirizzato verso il comparto agricolo. Questa Giunta, da una parte precisa i criteri del piano rurale dall’altra agisce, tentando o quanto meno sollecitando Regione e Governo ad attivare le politiche strutturali, dall’altra stabilisce qual è la quota parte, o meglio quali sono le azioni che salvaguardano il comparto agricolo”. Per Cei (PD): “Il programma locale di sviluppo rurale è la concretizzazione delle funzioni amministrative che, nell’ambito dell’agricoltura dello sviluppo rurale, la Provincia ha ed è lo strumento attraverso il quale la Provincia concretizza queste funzione che gli sono assegnate. Sulle variazioni, la prima di queste, quella del piano finanziario, è una scelta di buon senso. Questi sono dei fondi che arrivano dalla comunità europea: se non si riesce ad allocarli è giusto spartirli tra chi le domande le ha fatte. Quindi sia una cosa di buon senso allocare le risorse là dove ci sono le domande. Un’altra cosa importante è la scelta di allargare il più possibile il numero dei beneficiari dei contributi, prevedendo un tempo di 5 anni tra il primo contributo e la possibilità di averle il secondo”. Per Comucci (PDL): “La colpa di questi piani di sviluppo rurale e delle difficoltà che ci sono, sono tutte della regione, ma vorrei sottolineare che anche la Provincia ha le sue competenze. Prima di tutto questi piani sono troppo burocratici, sinceramente quando si va a parlare con i produttori, con i proprietari delle cantine delle aziende, ci troviamo di fronte a persone che dicono che non vanno più in vigna, ma che stanno in ufficio a preparare moduli, e comunque ci sono delle forti critiche a questi piani che cambiano in continuazione perché gli obiettivi probabilmente non sono chiari, e soprattutto perché quando partono questi piani, non abbiamo la sicurezza di arrivare alla fine dei piani, con criteri definitivi ma spesso cambiano”.

08/12/2009 15.54
Provincia di Firenze