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CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA D’UFFICIO ALLA FUBIOFIN DI GAMBASSI TERME
L’assessore Simoni ha risposto a tre domande d’attualità di PD, PRC/PDCI/SC e Lega Nord

Il Consiglio provinciale ha affrontato la questione della Fubiofin di Gambassi Terme con tre domande d’attualità: di PD, PRC/PDCI/SC e Lega Nord ed alle quali ha risposto l’assessore al lavoro Elisa Simoni. “Lo scorso 21 dicembre la storica azienda ha inviato le lettere di licenziamento a tutti i 27 lavoratori, di cui il 60% circa composto da donne. Non c’è stato alcun ricorso alla cassa integrazione straordinaria prima della chiusura – ha spiegato l’assessore Simoni – ed i sindacati hanno denunciato l’impossibilità di avere rapporti con la proprietà del calzaturificio e questo ha complicato tutta la vicenda e ha fatto prendere questa decisione finale. Come Provincia abbiamo aperto noi, d’ufficio, la procedura di mobilità così come abbiamo già fatto per la Dema e la Scalpellini di Firenzuola. Purtroppo sempre più spesso siamo obbligati ad andare di ufficio e questo purtroppo è un elemento di grossa negatività perché ci mette di fronte anche ad atteggiamenti e responsabilità da parte di alcune aziende”. Capecchi (PD) ha ricordato come: La vicenda riguarda non solo i 27 lavoratori ma tutta una comunità. E’ necessario continuare a muoversi con la stessa disponibilità come sta facendo la Provincia che giovedì prossimo sarà presente con la Commissione lavoro. Riteniamo giusti gli atteggiamenti del Sindaco di Gambassi e della Provincia che stanno dando delle risposte sia ai 27 lavoratori che ad una comunità che sta andando perdendo una risorsa preziosa per tutto il territorio”. Per Calò (PRC/PDCI/SC): “La vicenda della Fubiofin va letta in relazione con tutta una serie di crisi che stanno cancellando interi settori e marchi storici che caratterizzavano le attività produttive del Circondario empolese, lasciando a casa moltissimi lavoratori (Irplast, Testi, Macecc, settore vetrerie e moda e pezzi rilevanti della manifattura) e pezzi rilevanti dell’indotto. La crisi continuano a pagarla solo i lavoratori in termini di salario, reddito e diritti. Ha fatto bene il Sindaco di Gambassi Terme a convocare, per giovedì mattina, la Commissione lavoro della Provincia. Abbiamo in preparazione un Consiglio tematico sul lavoro, quella sarà l’occasione per approfondire non solo la cancellazione di posti di lavoro ma anche il fatto che, con questa crisi molte famiglie vengono messe nell’indigenza. In tal senso, credo sia opportuno che il Fondo di solidarietà attivato dalla Provincia di Firenze intervenga, quanto prima poiché nessun lavoratore deve essere lasciato solo in questa pesante crisi sociale ed economica. Oltre agli strumenti di tutela e di sostegno e alle politiche di solidarietà devono essere attivati gli strumenti formativi per rilanciare l’occupazione e il lavoro”. Cordone (Lega Nord) ha sottolineato come: “In quanto capogruppo dell’opposizione di Centrodestra a Gambassi Terme ho fissato, con il Sindaco Campatelli, una riunione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale per domani pomeriggio (mercoledì 13 gennaio) proprio per parlare di questo argomento. Un incontro propedeutico all’appuntamento col Presidente della Commissione Lavoro della Provincia che si terrà il giorno dopo. Pensiamo di fare anche un Consiglio straordinario a Gambassi Terme, entro gennaio, proprio per affrontare la questione. Da notizie in nostro possesso, abbiamo saputo che lo scorso 16 dicembre la Commissione interna ha appreso dalla proprietà della ditta della chiusura della stessa. Nel pomeriggio ci fu una riunione con gli operai e la comunicazione del licenziamento, le cui lettere sono arrivate dopo 5-6 giorni. Da informazioni in nostro possesso sembrerebbe che 4 dei 27 operai continuino ad andare a lavorare e la proprietà della Fubiofin avrebbe aperto una vetrina a Certaldo dove andrebbero a lavorare altre 2 persone. C’è stato un incontro, lo scorso 7 gennaio, al centro per l’impiego di Castelfiorentino per aprire le relative procedure di mobilità e sembra che i soldi per la liquidazione siano stati legati all’interruzione lavorativa. Pare che nel 2008 la Fubiofin abbia lavorato per 8 mesi ed i restanti 4 mesi siano stati di cassa integrazione; nel 2009 i dipendenti avrebbero lavorato per 4 mesi ed i restanti 8 mesi sono stati di cassa integrazione. Interessante ai fini della composizione di un quadro dettagliato della situazione – conclude Cordone – è che agli operai verso settembre–ottobre dell’anno passato avrebbero detto che sarebbe stata messa in cantiere una produzione di circa 20 mila paia di scarpe. Pare, invece, che non sia stata riscossa anche una parte della cassa integrazione del 2009. Una situazione grave che avrà degli sviluppi con gli incontri di mercoledì e giovedì ed il Consiglio comunale, convocabile entro la fine del mese. L’attenzione deve rimanere alta perché se chiudono aziende importanti come la Fubiofin, ed altre, s’impoverisce il nostro territorio”.

12/01/2010 13.14
Provincia di Firenze