LA RIAPERTURA DELL’ISTITUTO CHINO CHINI DI BORGO SAN LORENZO
L’assessore Giorgetti ha risposto ad una domanda d’attualità di Franchi e Villa (PDL)
I nuovi problemi per l’istituto Chino Chini di Borgo San Lorenzo sono stati al centro di una domanda d’attualità dei consiglieri Franchi e Villa (PDL) ed alla quale ha risposto l’assessore al patrimonio ed edilizia Stefano Giorgetti. “Lo scorso 28 novembre è stato fatto un sopralluogo con i genitori degli alunni del Chino Chini e fu stabilito che dal 7 gennaio la scuola poteva essere riaperta. I lavori sono stati completati. Durante le vacanze di Natale ci sono state le pulizie di tutte le classi. Mancavano una serie di lucernari in copertura e l’eccezionale nevicata del 18 dicembre ha creato una serie di problemi in termini di condense interne all’edificio. Nell’ultimo sopralluogo, del 5 gennaio, abbiamo deciso di accendere gli impianti in modo da asciugare gli ambienti. Il completamento delle opere era stato fatto tenendo conto di temperature più miti. La condensa interna all’edificio ha reso umido questo immobile ed ora c’è la necessità di asciugarlo. E’ attivo sia l’impianto di ventilazione che l’impianto di riscaldamento in modo di asciugare l’ambiente prima di trasferire i ragazzi. Questo periodo di attesa consentirà alla scuola di completare la propria gara per l’acquisto di una parte di arredi. Su questo punto non è vero che ci siamo dimenticati degli arredi. Noi ricordammo al Chino Chini di valutare gli arredi e di fare la richiesta. Questa è stata fatta nel marzo 2009, a lavori ampiamente iniziati, e quindi il finanziamento non è stato possibile farlo subito. La scuola acquisterà gli arredi con le proprie risorse e poi noi gli daremo un contributo. Sta nella programmazione della scuola arrivare ad avere gli arredi al momento opportuno. Acquistato quello che occorre e asciugate le murature sarà fatto il trasferimento”. Villa si è complimentato con l’assessore per: “L’assoluto rispetto dei tempi sul Buontalenti. L’assessore aveva annunciato l’apertura e la fine dei problemi e questo è successo. Sugli arredi del Chino Chini capisco che la questione riguarda, in particolare, l’istituto ma mi domando: come si faceva, dopo il sopralluogo del 28 novembre ad annunciare che il 7 o il 9 di gennaio tutto era a posto se si sapeva che gli arredi non erano ancora pronti? Quando si annuncia l’apertura di una struttura credo si debba essere sicuri che quando si apre è tutto funzionante e con tanto di arredi. Mi preoccupo il fatto che il mettere sempre una scadenza era per spingere la ditta che svolgeva i lavori, ad arrivare il più presto possibile alla conclusione perché sennò non si arrivava a nulla. Questa mi sembra una buona soluzione, ma non sarebbe allora una soluzione da attuare sempre? Perché se questo serve, anche se si arriva con un po’ di ritardo, sarebbe importante attuarlo sempre quando si parla di lavori per le scuole. Comunque, invece di far decidere la data della riapertura alla scuola, che mi è sembrata un po’ confusa, mi farebbe piacere se fosse lei Assessore a darci una data per la riapertura e non il dirigente scolastico. Sarebbe una garanzia non solo per il Consiglio ma soprattutto per le famiglie e gli studenti del Chino Chini”.