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DONNE SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI DEI PROPRI DIRITTI
Ecco il resoconto delle attività della Consigliera di Parità per il 2009

Il 2009 per la Consigliera di Parità si chiude con una nota positiva ed una negativa: “C’è senz’altro una grande soddisfazione per i risultati raggiunti – fa sapere Maria Grazia Maestrelli – ma il lavoro da fare è ancora molto e le risorse del fondo diminuiscono in modo significativo di anno in anno”.
L’attività del 2009 contro le discriminazioni si è concentrata soprattutto su 19 casi (7 relativi a problematiche connesse alla maternità e gli altri relativi a licenziamenti, sospensioni del rapporto di lavoro e problemi di flessibilità e progressione di carriera). Sono emersi anche 5 casi di molestie verbali e fisiche.
I disagi lavorativi legati all’essere donna si sono rivelati ancora piuttosto diffusi nel settore privato (14 casi) ma presenti anche nel pubblico (5). Le segnalazioni di problematiche su luoghi di lavoro sono arrivate soprattutto da aziende di grandi dimensioni (12 casi). Le fasce d’età più colpite sono dai 31 a 40 anni (ben 10 casi) e dai 41 ai 50 anni (6).
Fra i tanti casi affrontati dalla Consigliera 2 episodi di licenziamento post-maternità sono stati risolti mediante un’intesa. Si sono poi ottenuti buoni risultati attraverso il colloquio con le aziende sia nel caso di una dipendente madre con problemi di flessibilità di orario che in occasione di demansionamento. Per due episodi di trasferimento negato e di molestie fisiche e minacce il tentativo di conciliazione non è andato a buon fine. Il secondo caso è passato in sede penale. 6 i procedimenti ancora aperti, uno di questi interessa un ente previdenziale nazionale. “Questo ente –spiega Maestrelli – calcola l’indennità spettante alle lavoratrici madri in congedo obbligatorio (l’80% dello stipendio a pieno regime) sulla base imponibile determinata ai fini fiscali, escludendo così diverse voci che compongono lo stipendio del settore”. L’ufficio della Consigliera ha poi prestato un servizio di consulenza telefonica. Le domande più frequenti erano legate a problemi di paternità e maternità e a questioni di accesso al lavoro e di mobbing.
“La disparità fra generi è questione molto delicata – così ancora la Consigliera – a cui si deve rispondere nella lunga durata, attraverso azioni mirate e con costanza, e il calo progressivo dei fondi destinati all’attività delle Consigliere impedisce sia la realizzazione di campagne informative adeguate che il sostegno legale e psicologico alle donne che hanno subito molestie. I fondi ministeriali – aggiunge Maestrelli – sono passati dai sessantunomila euro del 2004 ai diciottomila attuali e nel 2009 a sostenere le iniziative esterne ha contribuito solo l’amministrazione provinciale. Le azioni della Consigliera non possono e non devono essere sospese, ma con questi mezzi è ben difficile portare avanti un programma serio ed efficace.”
Nel 2009 hanno comunque preso il via vari progetti dedicati ai problemi dell’occupazione femminile. E’ stato indetto un concorso per premiare le aziende più sensibili al tema delle pari opportunità e sono stati predisposti opuscoli per informare le donne in gravidanza dei propri diritti e dei rischi che alcune situazioni lavorative comportano.
Infine per fare del proprio operato un reale strumento di sensibilizzazione la Consigliera, assieme alla Referente di Parità, continua il proprio impegno con le scuole, per insegnare alle nuove generazioni l’indiscutibile principio dell’uguaglianza tra uomini e donne.

25/03/2010 12.41
Provincia di Firenze