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CRISI ALLA OMSA, RICADUTE A MARRADI
La situazione dei lavoratori al centro di una domanda d'attualità in Consiglio provinciale

Crisi della fabbrica dello storico marchio Omsa di Faenza, che fa parte del gruppo Golden Lady e che "ha nei giorni scorsi confermato la volontà della casa madre di procedere con la chiusura definitiva dell’azienda che occupa attualmente 350 persone di cui 320 donne, molte tra i 40 e 50 anni, il cui possibile ricollocamento al lavoro risulta sempre più difficile". I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi rilevano che dodici dipendenti con le loro famiglie risiedono a Marradi, in alcuni casi lavorano alla Omsa entrambi i coniugi. Dai cancelli della fabbrica non entra e non esce più niente, i lavoratori presidiano perché temono che si portino via i macchinari e i prodotti. Le lavoratrici dipendenti dal 're del collant', leader mondiale delle calze per donne, denunciano ormai da mesi una situazione di sempre maggiore gravità". Il gruppo di Rifondazione "rilancia l’allarme chiedendo di dare prospettive occupazionali a tutti i lavoratori del gruppo Omsa, ad acquisire gli indirizzi di politica industriale e di rilancio dell’attività produttiva al fine di tutelare l’occupazione e il lavoro". Con una domanda d'attualità Calò e Verdi hanno chiesto alla Giunta provinciale di riferire nel prossimo Consiglio provinciale su quanto sta avvenendo alla Omsa, "se l’Amministrazione Provinciale è stata interessata dal Sindaco di Marradi e dalla Comunità Montana Mugello, se a seguito della vertenza intenda prendere una propria iniziativa verso il Governo di concerto con gli Enti locali, tesa a sollecitare l’apertura di tavolo di confronto al fine di scongiurare qualsiasi decisione irresponsabile da parte dell’azienda". In sintesi, "cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale per salvaguardare l’occupazione, il lavoro i salari e i redditi dei lavoratori in questione".

08/04/2010 17.34
Provincia di Firenze