EDIFICI SCOLASTICI A RISCHIO. LE PROVINCE TOSCANE INCALZANO IL GOVERNO
Giovedì 20 maggio i dieci Consigli discuteranno un ordine del giorno unitario
Il Governo si impegni da subito per reperire le risorse necessarie per garantire a tutti gli edifici scolastici della Toscana le elementari condizioni di sicurezza e di fruibilità, si proceda a completare la ripartizione degli oltre 770 milioni di euro previsti dalla Delibera Cipe del marzo 2009, si pensi a una normativa che preveda procedure più snelle per intervenire sugli edifici scolastici.
Sono alcune delle richieste delle Province della nostra regione che, proprio su queste tematiche, discuteranno contemporaneamente una “mozione” in materia di edilizia scolastica giovedì prossimo, 20 maggio.
Le province toscane si mobilitano anche per protestare contro i limiti imposti dal Patto di Stabilità alle amministrazioni locali, un provvedimento che sta bloccando l’impegno delle risorse per le politiche di investimento e sviluppo.
“Chiediamo l’esclusione delle spese di investimento sull’edilizia scolastica dai limiti imposti dal rispetto del Patto di Stabilità, al fine di poter utilizzare le risorse già disponibili in bilancio – afferma Stefano Giorgetti, Assessore della Provincia di Firenze – Inoltre chiediamo che l’assegnazione dei finanziamenti sia volta a risolvere non i singoli aspetti normativi, ma che consenta la messa a norma e l’adeguamento funzionale complessivo degli edifici scolastici”.
“Il fatto che tutte le Province della Toscana si mobilitino all’unisono – spiega Andrea Pieroni, Presidente di Upi Toscana – mostra quanto grave sia la situazione e come venga percepita allo stesso modo dall’Appennino al Tirreno. La nostra protesta non ha colore politico e rappresenta solo l’ultimo sforzo di chi ha a cuore le nuove generazioni e la loro sicurezza. Una nazione con le scuole pericolanti è una nazione pericolante e noi vogliamo invece che non sia così”.
La situazione della nostra regione è emblematica: Per quanto riguarda gli interventi non strutturali che si dovrebbero fare negli edifici scolastici presenti nelle varie province Toscane, l’importo dei lavori assomma ad oltre € 100.000.000,00 di cui € 15.000.000,00 nella sola Provincia di Firenze. Per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici di competenza delle Province Toscane si prevede necessaria una spesa di circa € 400.000.000,00 (di cui circa € 50.000.000,00 per la Provincia di Firenze). Per l’adeguamento alla normativa antincendio degli immobili si necessita di ulteriori somme per € 50.000.000,00 nelle province toscane, di cui € 10.000.000,00 per la Provincia di Firenze. Per l’adeguamento degli edifici scolastici provinciali ai criteri del rendimento energetico e acustico, è stimata la necessità per le Province toscane di finanziamenti per € 200.000.000,00 (di cui € 100.000.000,00 solo per la Provincia di Firenze).
Il totale complessivo di fondi necessari per gli interventi nella regione è di circa 750 milioni di euro, mentre per la sola Provincia di Firenze la somma prevista è di 175 milioni di euro.
“Il diritto alla sicurezza e alla salute nelle scuole è sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, sottoscritto dall’Italia nel 1991 – ricorda l’ordine del giorno che sarà presentato nei Consigli provinciali della Toscana - Tale diritto è risultato in troppe occasioni disatteso”.
“A fronte dei necessari investimenti e di un’attenta programmazione – prosegue il documento che sarà discusso giovedì – si sono succeduti provvedimenti spesso disarticolati e legati al verificarsi di episodi drammatici. Provvedimenti rimasti peraltro talvolta lettera morta”.
Le Province tra l’altro hanno realizzato questo “censimento” in attenuazione del Protocollo d’intesa istituzionale concernente indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi non strutturali negli edifici scolastici sottoscritto da Regione e Ministero delle infrastrutture ed enti locali.
Le Province toscane ricordano come un’attenta programmazione dell’edilizia scolastica sia decisiva per garantire una libera scelta educativa e ribadiscono come risparmiare su formazione e cultura rappresenti la scelta di non investire sul futuro.