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"INCENERITORE DI TESTI? LA GIUNTA DI GREVE ESCA DALL'AMBIGUITA'"
Calò e Marziali (Rifondazione) presentano una mozione sull'impianto di Testi e sul Piano provinciale dei rifiuti

Il Gruppo consiliare del Prc di Greve in Chianti unitamente al Gruppo del Consiglio provinciale ha presentato stamani una mozione per dire “No all’inceneritore a Testi, sì alla moratoria per individuare alternative all’incenerimento, modificando il Piano provinciale rifiuti”. La mozione, la prima del genere, "obbligherà - spiegano gli esponenti del Prc Andrea Calò e Maurizio Marziali - il Consiglio Comunale, il Sindaco di Greve e la maggioranza che lo sostiene a dichiarare senza più alcun indugio e/o ambiguità se il Comune di Greve attuerà quanto ha previsto il Piano provinciale dei rifiuti ovvero la costruzione di un termovalorizzatore a Testi capace di bruciare 70.000 tonnellate di rifiuti". Pur essendo consapevoli che a tutt’oggi manca comunque qualsiasi progetto, anche di massima per la realizzazione dell’inceneritore al posto del gassificatore, e che un’eventuale progettazione dovrà passare obbligatoriamente dalla Valutazione di impatto ambientale (VIA), nonché successivamente dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) "riteniamo opportuno proporre una moratoria che blocchi la realizzazione del percorso intrapreso dal centrosinistra provinciale, che punta a devastare i territori con inceneritori e discariche ed è funzionale solo ad una gestione mercantilistica dei rifiuti per generare unicamente profitti". Dunque "tempo scaduto" per il Sindaco Bencistà "al quale non concediamo più ulteriori deroghe per chiarire da che parte sta lui e la sua giunta. D’altra parte l’operazione prevista interviene su un territorio non solo di pregio ambientale e paesaggistico ma fortemente sofferente per la presenza di altri impianti". Con la mozione si invita "il Sindaco di Greve a mettersi in sintonia con quel vasto movimento di opinione pubblica e comitati e movimenti sorti un po’ ovunque sul territorio, che hanno imposto l’applicazione di buone pratiche nella gestione dei rifiuti". Infine tre richieste: moratoria per almeno cinque anni nella realizzazione dell’impianto previsto e degli impianti già decisi nell’attuale Piano provinciale rifiuti; profonda revisione del Piano; utilizzare il periodo della moratoria per impostare e progettare soluzioni alternative, basate su un progetto di riduzione e differenziazione spinta, e sul recupero, la raccolta porta a porta e sul trattamento a freddo. Per Calò e Marziali nella definizione del nuovo Piano Interprovinciale non si dovrebbe dare corso "alla realizzazione di impianti di termovalorizzazione, a partire da quello previsto a Testi, né sotto la versione annunciata a regime dal vecchio piano, né sotto altra qualsiasi forma di trattamento che comporti la combustione dei rifiuti (questo è un punto delicato perché siamo contrari che al Cementificio Sacci si bruci Combustibile derivato dai rifiuti).

18/05/2010 13.13
Provincia di Firenze