Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

MAGGIO MUSICALE, BARDUCCI: “CONFERMO IMPEGNO E RISORSE”
I dipendenti aprono la seduta del Consiglio provinciale. Convergenza delle forze politiche nel cercare una via comune per sostenere la Fondazione

maggio musicale in consiglio

“Confermo l’impegno finanziario della Provincia per il Maggio come anche per velocizzare le procedure di nomina del nuovo cda”. Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, intervenendo nel Consiglio provinciale aperto oggi, simbolicamente, dai dipendenti del Maggio su invito delle Commissioni Lavoro e Cultura del Consiglio, osserva come il decreto Bondi “va certamente accantonato, ma noto che tutte le forze politiche, anche quelle che rappresentano l’opposizione di centrodestra in quest’aula ma che sono la maggioranza nel Paese, convergono nel considerare sbagliato il metodo adottato dal Governo: non si sono ascoltate le ragioni dei lavoratori e d’altra parte non c’è percorso di riforma che abbia possibilità di successo senza il concorso responsabile di chi lavora”. Barducci faceva riferimento, in particolare, agli interventi di Massimo Lensi del Pdl che, pur sottolineando come le fondazioni scontino un percorso lungo di decadenza, dovuto alla lunga disattenzione di sindaci e di forze politiche, e che quindi il decreto muova da questo contesto, considerava come “in questa partita o si vince insieme o si perde insieme. C’è stato un “errore di metodo, tuttavia si è creato un dibattito che può portare a un’ampia coesione”. “Quello che fa il Governo è perfettibile”, ha osservato d’altra parte Marco Cordone della Lega nord, “ci siamo anche per presentare sollecitazioni e apportare correttivi. Tuttavia bisogna riflettere sul lento ma progressivo declino del Teatro Comunale, per il quale, negli anni scorsi, non ho notato un particolare attaccamento”. I rappresentanti sindacali del Maggio avevano illustrato in apertura di Consiglio presentando la loro come una battaglia di civiltà e contro la destrutturazione delle Fondazioni. Nel caso specifico, come non considerare che “un’opera lirica su tre, nel mondo, è rappresentata in lingua italiana?”. Il Presidente del Consiglio provinciale David Ermini, ringraziando per la presenza dei dipendenti del Maggio, aveva osservato come “Firenze sia viva perché c’è chi l’arte la vive, la partecipa, la esporta e nel farlo crea anche ricchezza: la lotta del Maggio Musicale porta in sé questo messaggio che raccogliamo con convinzione”.
Riccardo Lazzerini, di Sinistra ecologia e Libertà, ha contestato l’idea stessa di decretare così su queste materie, “senza concertare con nessuno: considerazione che vale per tutti, anche se al governo ci fosse stato il centrosinistra. Il Maggio Musicale non è un contenitore vuoto. Non possiamo non apprezzare il fatto che la Provincia di Firenze sta facendo uno sforzo non indifferente: la sua partecipazione è passata da 300 mila euro a un milione di euro l’anno”. Per Federico Tondi (Udc) “nella cultura non esistono criteri di uguaglianza ne il criterio dei tagli come metodo. La cultura che il Maggio rappresenta porta valore aggiunto e i dipendenti del Maggio lo interpretato con grande senso di responsabilità: avere continuato la programmazione è una scelta che fa loro onore”. Andrea Calò, di Rifondazione comunista, si augura “coerenza da parte dei rappresentanti del Centrodestra nel sostenere e nell’operare per quanto detto a favore del Maggio. Tengo a sottolineare come il primo valore del Maggio Musicale siano innanzitutto i lavoratori, la loro professionalità, ed è giusto pretendere attenzione per un lavoro che viene mortificato, attaccato, inibito”.
Andrea Cantini, dell’Italia dei Valori, osserva come “l’Italia sia il più grande esportatore di cultura, ma ha rinunciato a trasmettere la cultura nell’educazione degli italiani. C’è una spirale perversa di degrado culturale che si esprime anche con il decreto”.
Stefano Prosperi , per il Pd, “quella del Maggio non è una questione puramente aziendale. Il decreto Bondi non è stato un buon inizio e tuttavia i dipendenti del Maggio, interrompendo lo sciopero, hanno mostrato un senso altissimo di responsabilità. Noi crediamo ad investire sulla cultura e condividiamo ogni punto portato avanti dai dipendenti. La nostra attenzione e il nostro sostegno sarà assicurato anche fuori dal Consiglio provinciale”.

20/05/2010 17.47
Provincia di Firenze