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EDISON GIOCATTOLI DI BARBERINO
In Consiglio provinciale il punto della situazione

Edison Giocattoli di Barberino di Mugello. Il 4 novembre 2009 l’azienda ha richiesto al tavolo procedurale della Provincia di Firenze l’espletamento dell’esame congiunto della Cassa integrazione straordinaria. L’azienda al momento occupava 48 dipendenti. Le parti sono state convocate per il giorno 6 novembre. L’accordo relativo, raggiunto tra le parti al Tavolo procedurale, prevede la Cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per 12 mesi (per il periodo dal 16.11.09 al 15.11.10). La Cassa riguarda fino ad un massimo di 48 addetti, sospesi a zero ore e/o interessati ad una riduzione di orario, con pagamento diretto da parte dell’Inps. L’azienda attua la rotazione dei lavoratori. I criteri della scelta del personale coinvolto sono relativi alle esigenze tecniche, produttive ed organizzative ovvero ai carichi di lavoro. A questo proposito, la Provincia ha chiesto all’azienda una particolare attenzione a tutela dei nuclei familiari. Le parti si sono impegnate a monitorare l’accordo ogni tre mesi. Il Piano di ristrutturazione aziendale e il Piano Industriale - richiamati in un'interrogazione presentata da Rifondazione comunista, alla quale ha risposto in Consiglio la Vice Presidente della Provincia Laura Cantini - dovevano essere presentati dall’azienda e allegati alla domanda di Cassa integrazione straordinaria per l’ottenimento della stessa. Il 4 dicembre 2009, l’azienda ha aperto la procedura di mobilità per 19 addetti. Con l’accordo raggiunto tra le parti presso il Tavolo procedurale in data 22 marzo 2010 l’azienda ha facoltà di collocare in mobilità fino a 18 unità lavorative entro e non oltre il primo novembre 2010. Rilevante l’aspetto relativo al criterio di non opposizione al licenziamento con incentivo all’esodo. Al tavolo di confronto, come di consueto, la Provincia ha informato le rappresentanze sindacali sugli strumenti di politica attiva del lavoro disponibili e finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori. Circa l'esternalizzazione del magazzino e la dismissione dell’officina, i sindacati hanno spiegato che l’azienda ha motivato la prima decisione in ragione dello scarso utilizzo dello stesso (solo 3/4 mesi l’anno), mentre l’officina sarebbe stata dismessa a causa di costi giudicati eccessivi. Per quanto riguarda la produzione, il prodotto a basso valore aggiunto (piccole pistole) viene fabbricato in Cina e quello a più alto valore aggiunto (munizioni) è stato mantenuto a Barberino del Mugello.

26/05/2010 12.22
Provincia di Firenze