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RICORDARE LA STRAGE DI VIA DEI GEORGOFILI
IL Pd: "Non possiamo perdere quanto conquistato nella lotta alla criminalità e all'illegalità. Il Governo ripensi il decreto sulle intercettazioni"

Il gruppo provinciale del Partito Democratico ricorda con profonda commozione la terribile strage di via dei Georgofili del 27 maggio di 17 anni fa. “Firenze fu ferita al cuore, per la prima volta, da un attentato di stampo mafioso, il primo di una serie di atti violenti che vide coinvolte a distanza di poche settimane anche Roma che Milano. L'obiettivo intimidatorio era quello di dissuadere lo Stato dall'applicazione del 41 bis: il carcere duro, con isolamento per i mafiosi” dichiara Alessandra Fiorentini, consigliera provinciale. L'attentato di via dei Georgofili accadeva a un anno dallo strage di Capaci dove perse la vita Giovanni Falcone, insieme alla moglie e alla sua scorta, il quale aveva dedicato la sua vita pubblica e privata alla lotta contro la mafia. Le attività investigative di chi ha sacrificato la propria vita contro la criminalità organizzata e l'illegalità in genere, sono un patrimonio della collettività, di chi crede nei valori fondanti della democrazia sui quali si debba riferire uno stato di diritto. "Non vogliamo rischiare minimamente di perdere quanto conquistato, finora, a costo di enormi sacrifici - continua Fiorentini - Ci permettiamo di ricordare quanto fondamentali furono le intercettazioni ambientali per l'identificazione dei responsabili per le stragi di via dei Georgofili di Capaci e di via d'Amelio, nella quale perse la vita Paolo Borsellino e della quale ricorrerà a breve l'anniversario". I consiglieri provinciali del Pd invitano anche il governo centrale ad un ripensamento in materia di intercettazioni.

27/05/2010 14.00
Provincia di Firenze