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FIRENZE, UGNANO, BYPASS, LINEE ATAF: CONFRONTO A TUTTO CAMPO
Resoconto del consigliere provinciale Adamo Azzarello sull'incontro promosso da Pd e Sel con il Sindaco di Firenze Matteo Renzi


'''Resoconto sull’assemblea promossa dal circolo PD “E. Berlinguer” e da SEL del quartiere 4 con Renzi svolta a Ugnano il 29 giugno 2010'''

Importante partecipazione, con circa 300 persone. Presenti, oltre i relatori (Adamo Azzarello, Martina Secchi, Gianfranco Angeli) e il Sindaco, il presidente del quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, molti consiglieri di quartiere e comunali del PD.

L’assemblea si è aperta con la presentazione dei risultati dei questionari distribuiti tra i cittadini. Ecco quanto dichiarato da Martina Secchi, segretaria del circolo PD:
“Prima di tutto una considerazione generale:
L’avvio di esercizio della tramvia ha segnato un passaggio storico, non solo perché l’aspettavamo da tanto, troppo tempo, ma per come quel mezzo ha cambiato e modificherà abitudini e stili di vita.
Ci sono pro e contro. A favore di questo mezzo c’è la sua sostenibilità, la certezza dei tempi di percorrenza, la riduzione di traffico automobilistico e quindi di inquinamento. Pensiamo sia necessario fare al più presto tutto un sistema cittadino tramviario e ferroviario perché solo allora vedremo gli effetti veri e positivi di questa rivoluzione del trasporto pubblico.
Abbiamo apprezzato il coraggio di sistemare subito intorno al sistema tramviario una rete di linee di adduzione alla tramvia per favorire spostamenti interni al quartiere e per rendere il più possibile certi anche i tempi dei bus, che certi non sono mai stati, risentendo del traffico cittadino nelle lunghe percorrenze e nelle ore di punta.
Abbiamo perciò colto come un’opportunità di confronto coi cittadini la cosiddetta fase di sperimentazione del nuovo assetto dei bus in questo quartiere cercando di portare il nostro contributo all’individuazione di nuove e, laddove possibile, migliori soluzioni, partendo dall’analisi dei problemi che emergevano nei tanti incontri che abbiamo svolto.
La prima e nota lamentela è che questa rivoluzione costringe all’uso di troppi mezzi per raggiungere altre zone della città (in qualche caso anche del quartiere, ma è chiaro che da una parte qualcuno ha visto migliorare la situazione e qualcuno l’ha vista peggiorare, questo era ed è inevitabile). Noi riteniamo che i tempi, alla luce anche dell’imbuto rappresentato dal nodo della stazione e di san marco, del resto a quanto ci risulta oggetto di riflessione e iniziativa dello stesso sindaco (ricordiamo l’ultima sua dichiarazione sull’organizzazione dei tempi dei semafori, ad esempio), siano comunque ridotti anche rispetto all’eventuale mantenimento di linee su gomma di lunga percorrenza. Non per nulla molte lamentele che abbiamo sentito riguardano la linea 6.
Da subito abbiamo perciò sostenuto e sosteniamo che la questione riguarda la certezza dei tempi di percorrenza delle nuove linee e la vicinanza delle fermate al massimo a 3 minuti da ogni abitazione.
Le uniche linee che però hanno avuto fortuna sono state la 77 e la 78, mentre la linea 9 risulta troppo lunga e meno efficace e, col 44, al di là di una puntualità che ataf ha pubblicamente dichiarato altissima, scarsamente affidabile per certezza di tempi e spesso frustrata da salti di corsa (se una linea come il 9 che passa ogni 15 minuti, mentre la sua frequenza dovrebbe essere di 10, e salta una corsa è facile immaginare che il balocco non funziona e che si creano disagi importanti).
Vogliamo infine segnalare, prima di passare brevemente ai risultati più diretti dei questionari, che ampie zone del quartiere mancano di un collegamento efficace, come la zona di ponte a greve specialmente tra via bugiardini e san lorenzo a greve lato via pisana (su cui ci risultano allo studio varie ipotesi), o come la zona del pontignale, mentre il tragitto che il 9 compie in via dell’argingrosso in direzione ponte dell’indiano non sembra ragionevole perché una strada così pericolosa non consente fermate e anche laddove si potessero realizzare sul lato dell’argine ci si troverebbe in condizione di pericolosità per l’attraversamento della strada.
Partimmo con i questionari proprio da questo territorio, da un’assemblea molto affollata che svolgemmo alla casa del popolo di mantignano, qui vicino.
Non avevamo né abbiamo pretese di scientificità, ma volevamo coi cittadini individuare e proporre soluzioni. Siamo soddisfatti perché alcune cose sono state subito risolte.
Pensiamo al ripristino del capolinea del 44 alla federiga, da cui era stato inspiegabilmente spostato.
Pensiamo al collegamento tra la fermata tramviaria di nenni-torregalli e il 27 in direzione dell’ospedale (soluzione che forse potrebbe essere ulteriormente migliorata facendo girare il 27 dietro le mura della caserma anziché facendolo girare due volte intorno alla tramvia, ipotesi che abbiamo peraltro fatto presente all’assessore competente del comune e alla provincia).
Ma ci sono tanti altri piccoli accorgimenti che meriterebbero attenzione e che darebbero risposte importanti al territorio.
Uno su tutti è il rientro del 44 dalla cooperativa di legnaia per consentire l’uscita da via di ugnano in senso unico di marcia, ma su questo dirà qualcosa di più adamo.
Il nostro questionario ha riscontrato corrispondenza con l’iniziativa politica che abbiamo assunto.
Chi ha risposto, sono circa 400 (e dato che si doveva compilare un questionario e riportarlo nei pochi luoghi di raccolta che avevamo a disposizione riteniamo questo numero un successo), è risultata perlopiù un’utenza frequente, giornaliera, che si muove per raggiungere il posto di lavoro, i pendolari, chi va a fare la spesa, gli studenti.
Abbiamo chiesto cosa si pensa del decoro degli autobus e il 53% ci ha detto che lo considerava scarso (39%) o pessimo, il 35% accettabile, il resto, il 9%, buono o ottimo.
Soddisfacente è risultata anche la quantità di coloro che ritengono migliorata la puntualità e il servizio con l’introduzione della tramvia (in una scala da 1 a 10 questo apprezzamento sta tra 5 e 8) il cui decoro, a differenza dei bus, è notevolmente apprezzato dall’80%.
La maggior parte di chi ha compilato il questionario non conosce il biglietto Pegaso, ma risulta favorevole al biglietto unico integrato.
Nelle “note” che si potevano compilare nei questionari sono stati avanzati suggerimenti e critiche.
Non hanno valore scientifico, tuttavia meritano la nostra segnalazione.
In questo territorio, ma evidentemente se li avessero compilati a Pontignale i risultati sarebbero stati opposti, ci sono alcuni “no” al passaggio del 44 da Via di Fagna e al suo prolungamento verso Pontignale, rispetto ad una ipotesi attualmente allo studio del comune e di ataf.
Si lamenta la mancanza di pensiline alle fermate e soprattutto al capolinea del 44.
Si richiede una maggiore frequenza del 44, che passa ogni mezzora e che conclude troppo presto le sue corse, che spesso saltano (ci sono molte lamentele anche sulla qualità dei bus e sulla difficoltà di rapporti con gli stessi autisti).
Si richiede la possibilità di introdurre bus a chiamata per persone anziane e portatori di handicap che hanno più difficoltà a fare scambi di bus, magari per direttrici su servizi importanti, come ospedali ecc…
Soprattutto, questo ci sembra un elemento di maturità, si richiedono mezzi più consoni ad un servizio di quartiere, cioè più piccoli ed ecologici. Quanto promesso da ataf per il rinnovo sostanziale del parco mezzi ci trova d’accordo. Lo auspichiamo anche se non comprendiamo come possa un’azienda con un deficit importante come ataf, alla luce dei tagli che il governo sta mettendo in atto sul tpl e che al momento stanno bloccando la gara d’appalto della provincia per il servizio di trasporto pubblico, pensare di fare un simile e cospicuo investimento. Rimaniamo fiduciosi in attesa di una risposta.
Noi pensiamo che le soluzioni che migliorano il servizio vadano comunque individuate e che si debba uscire da una logica di scarico di responsabilità tra enti e aziende (comune, provincia, regione, ataf ecc…) sulla scelta di ridurre i chilometri destinati alla gomma dopo l’introduzione della tramvia, ma che debba essere fatto un ragionamento di sistema e di integrazione ferro-gomma, ottimizzando in questo senso le risorse a disposizione, notevolmente aumentate, giustamente, per la tramvia.
Pensiamo soprattutto che i cittadini debbano trovare una risposta alle loro esigenze e che se il governo procede sulla strada dei tagli ai servizi, in questo caso al tpl, che tutti insieme si debba mettere in atto una mobilitazione straordinaria per la difesa di questo servizio fondamentale.
Perché, vedete, è l’ultima considerazione che voglio fare, l’adduzione alla tramvia non porta folle. Gli autobus, a parte i passaggi scolastici, non sembrano mai pieni. Molti vanno alla tramvia col mezzo proprio sfruttando i parcheggi. Ma chi usa il bus ha sempre più bisogno e non si può tagliare sulla carne viva dei cittadini e in particolare dei più bisognosi”.

Punti su cui abbiamo chiesto impegni al sindaco con sue risposte:

Innanzitutto si è ribadita e rilanciata la vocazione agricola di quel territorio (ancora sono impegnati più di cento addetti in agricoltura) e che non ci può essere spazio per nuove costruzioni, affermazione condivisa dal sindaco nel piano strutturale. Questo è infatti un territorio che negli ultimi anni ha visto interventi pesanti senza nessun vero corrispettivo in termini di benefici per la cittadinanza.
Prima questione posta, il '''Bypass e le perplessità sul collegamento con Badia''':
Autostrade è praticamente pronta col progetto e per la convenzione col Comune, quindi crediamo che si possa procedere celermente.
Accanto a questa realizzazione non si condivide però l’apertura del collegamento Ugnano – Badia a Settimo annunciato nel piano strutturale perché si pensa che prima di investire in una vera e propria realizzazione di quell’ipotesi andrebbero valutati attentamente costi e benefici. Quel collegamento può infatti diventare un’alternativa per il transito verso la zona industriale Scandicci – Lastra e verso il ponte all’indiano inducendo flussi di traffico che insisterebbero sulla zona di Ugnano-Mantignano proprio con l’apertura del bypass. Sarebbe forse meglio prima valutare gli effetti di tutta una serie di interventi in corso (dagli interventi di miglioramento/completamento della viabilità del Ponte all'Indiano nello sbocco verso Firenze Peretola al nuovo collegamento Signa-Prato con nuovo ponte sull' Arno). Al proposito abbiamo proposto di rinominare il bypass, per sgombrare il campo da equivoci, in “strada di collegamento tra Ugnano e Mantignano col viadotto dell’indiano e le funzioni del quartiere 4 su via canova”.
Su questo punto il Sindaco ha affermato che forse è meglio chiamarlo “pippo” o “piero”, per intendersi, facendo capire che l’impostazione era da lui condivisa e comunque che la previsione del collegamento con badia sarebbe stata casomai valutata nel tempo, visto che il piano strutturale è un documento di programmazione territoriale non necessariamente immediato. Sul “pippo” il comune è impegnato a siglare la convenzione entro settembre per partire con i lavori al più presto, lavori che dureranno 18 mesi. L’obiettivo è comunque completare l’opera entro questo mandato amministrativo.

Inutile dire che il problema dell’asfaltatura delle strade è come dappertutto molto sentito. Su questo tuttavia si è riconosciuto al sindaco l’impegno in atto in tutta la città, un impegno significativo e complesso che richiede purtroppo la pazienza di tutti, non essendoci una bacchetta magica.

Altra questione è l’'''uscita da via di Ugnano su via Baccio da Montelupo''', condizionata dal passaggio del bus. La linea bus 44, infatti, nel percorso in partenza da Piazza Pier della Francesca, una volta superato il ponte sulla Greve, svolta attualmente a destra percorrendo via di Ugnano in corsia preferenziale contro il senso di marcia. Tale situazione risulta particolarmente pericolosa ed il tratto fino all’incrocio con via di Sollicciano è già stato oggetto di sinistri con scontri frontali e con lesioni gravi. Inoltre, la corsia preferenziale in senso contrario ostacola le manovre di immissione su via Baccio da Montelupo creando lunghe code al semaforo che ha tempi di verde da via di Ugnano molto brevi (circa 12”) che consentono il passaggio di 4-6 veicoli per ciclo. Sembrerebbe perciò opportuno decidere per l’eliminazione di questa corsia preferenziale, in continuità con la politica già adottata in larga parte della città di eliminazione delle corsie preferenziali contro senso di marcia che sono risultate particolarmente pericolose per l’alta percentuale di sinistri gravi di cui sono causa. Inoltre nel caso in esame si avrebbe un notevole snellimento del traffico all’intersezione semaforica con via Baccio da Montelupo dove i veicoli in uscita da Ugnano potrebbero apprestarsi in doppia fila consentendo praticamente il passaggio di un numero doppio di veicoli per ciclo semaforico (10-12 in luogo dei 4-6 attuali) riducendo considerevolmente i tempi di attesa (un’ottima soluzione per quello svincolo potrebbe essere la realizzazione di una rotonda su cui il Sindaco ha manifestato un interesse all’approfondimento).
In questo caso il percorso della linea 44 proveniente da Pier della Francesca, potrebbe diventare il seguente: prolungamento su via Baccio da Montelupo fino all’intersezione con via Minervini, svolta a destra in Via Minervini, svolta destra in Via di Sollicciano, svolta a sinistra in via di Ugnano. La soluzione avrebbe il vantaggio di collegare Mantignano e Ugnano a Casellina ed al centro commerciale della Cooperativa di Legnaia.

In questa riorganizzazione della linea 44 necessaria e realizzabile immediatamente, si innesta la questione del collegamento con Pontignale. Il Pontignale è attualmente senza un collegamento col quartiere 4. La vicinanza della linea 26, che svolge un servizio ottimo per frequenza e collegamenti (asl di scandicci, interconnessione con la tramvia, collegamento diretto con l’ospedale di Torregalli da cui si possono tra l’altro intercettare altre linee, a partire dal 6 in direzione centro di Firenze) non è ritenuta sufficiente dalla cittadinanza e l’assessore Mattei (in seguito anche il locale circolo PD) si è giustamente impegnato per trovare una nuova soluzione studiando un prolungamento della linea 44, fermo restando che dal prossimo anno scolastico dovrà esservi dedicata una linea per i molti studenti che si recheranno alle scuole medie del quartiere 4.
L’assessore Mattei ha fatto elaborare una proposta ad Ataf in sintonia con le richieste del comitato di Pontignale che prevede il prolungamento del 44 su strade di campagna fino al pontignale. Tale ipotesi presenta però alcune problematiche. In primo luogo la sicurezza perché il tram scorrerebbe appunto su strade di campagna, molto fragili, strette, in molti punti adiacenti ad abitazioni, spesso non accompagnate da marciapiedi, che presentano raggi di curvatura insufficienti per il transito di un mezzo di trasporto pubblico. L’avvenuta istituzione, secondo le prescrizioni della provincia, di alcuni sensi unici, introdotti all’insaputa della cittadinanza e, pare, dello stesso Quartiere 4, presenta alcune contraddizioni (ad esempio alcuni cittadini non possono uscire da casa con la macchina se non in senso contrario di marcia!) ed ha già fatto emergere malumori tra i residenti e la popolazione di Ugnano. (Sul cittadino che non riesce ad uscire da casa se non in contromano il Sindaco ha giustamente affermato che sembrava una situazione tipo “amici miei”, ma non essendo uno scherzo che si sarebbe dovuto provvedere)
Per offrire un servizio a Pontignale ci parrebbe perciò più convincente valutare altre ipotesi, che individuino il collegamento con direttrici più efficaci, magari verso ponte a greve, affrontando così insieme il problema di pontignale con quello di ponte a greve.

'''La linea 44''' è in definitiva una linea sui generis, istituita tanti anni fa per collegare, quando ancora la lottizzazione di Pontignale nel comune di Firenze non era nemmeno immaginata, i territori di Mantignano ed Ugnano con le scuole e i servizi del quartiere. È una linea che svolge un giro quasi a cerchio e già così come è oggi non prevede la possibilità di andata e ritorno sulla stessa direttrice per molti luoghi da essa collegati (ipotesi non valutabile, a meno di stravolgimenti peggiorativi del servizio o di un nuovo studio che sappia immaginare e proporre una nuova serie di linee con una 44 completamente rivista). In ogni caso si ritiene di trovare una soluzione diversa da quella attualmente definita ma non avviata per il collegamento di Pontignale con il quartiere 4, dato il lungo, non efficiente e poco sicuro nuovo percorso della 44. Il problema di Pontignale è comunque un tema che si condivide perché quei cittadini hanno diritto ai servizi e a non essere lasciati soli, senza attenzione e il sindaco ha giustamente sostenuto di volersene occupare. Non si tratta di mettere in competizione tuttavia due territori che hanno entrambi bisogno di attenzioni per trasporto pubblico, manutenzioni e viabilità, ecc, ma di individuare soluzioni che le rendano protagoniste della città e non periferie dimenticate e abbandonate a sé stesse.

'''Piste ciclabili'''
Come ben descritto nella proposta di lavoro per il Piano Strutturale c’è il tema delle piste ciclabili di collegamento con le Cascine, col parco dell’Argingrosso (risistemare e riaprire a passaggi pedocilabili il vecchio ponticino di ferro detto “ponte dei cazzotti”) e con Badia a Settimo, dove dovrebbe sorgere la passerella ciclopedonale sull’Arno per la stazione di San Donnino. Collegato alle piste ciclabili si potrebbe proporre un parco pubblico nella zona dell’acquedotto. È praticamente già naturalmente realizzato! l'area dei Pozzi di Mantignano attualmente occupata da Pubbliacqua per l'impianto idrico, potrebbe costituire un parco pubblico molto bello che rappresenta una prosecuzione del parco delle Cascine-Argingrosso in riva sinistra d'Arno attualmente chiuso al pubblico. Potrebbe essere enormemente valorizzato in una sua fruizione pubblica.

'''Altre proposte avanzate all’assemblea sono state:'''
Svincolo della Fi-Pi-Li su ponte a greve
Interessando anche Provincia e Regione, visto che è prevista la realizzazione dei lavori per la terza corsia della superstrada, si è proposto di valutare l’ipotesi di dividere il traffico in uscita prima del restringimento della carreggiata presso l’uscita sul ponte sulla greve realizzando una corsia interna all’attuale anello dello svincolo.

'''Altra rotatoria su via Baccio'''. Potrebbe essere assai utile una rotatoria per l’incrocio tra via Baccio da Montelupo e via della Casella. Infatti, per consentire, giustamente, la svolta a sinistra della linea bus 77 in direzione Federiga, i tempi del semaforo che immette da via Pisana e via della Casella su Via Baccio da Montelupo verso l’entrata del collegamento per il viadotto dell’indiano sono stati ridotti, comportando lunghe code negli orari di punta nella zona di Ponte a Greve, che si protraggono fino e oltre il vecchio ponte sulla Greve (che peraltro necessiterebbe di qualche sopralluogo e intervento manutentivo).

30/06/2010 15.38
Provincia di Firenze