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AEROPORTO, BOSI: "PER PERETOLA ULTIMA CHIAMATA"
Il primo intervento del neoconsigliere provinciale Pdl dedicato allo scalo fiorentino: "Chini sbaglia". Le altre posizioni espresse nell'assemblea di Palazzo Medici Riccardi

“Penso che in nessuna parte al mondo si sia gestito così male un problema come quello dell’aeroporto di Firenze: negli Stati Uniti ci sono 36 cittadine che si chiamano Florence e hanno tutte l’aeroporto, ma noi non siamo stati capaci di dotare la nostra città di un aeroporto decente e decoroso”. Enrico Bosi, neoconsigliere provinciale del Pdl, nel suo primo intervento nell’assemblea di Palazzo Medici Riccardi, dedicata alle infrastrutture, si è concentrato sulla questione aeroporto. “Se la politica non risolve presto il problema dell’allungamento della pista – ha spiegato - per lo scalo fiorentino non ci sarà avvenire”. Peretola anche per effetto della crisi economica mondiale “ha perso in questi ultimi due anni mezzo milione di passeggeri, ma la colpa è soprattutto nel suo mancato sviluppo. Se si fosse fatto l’aeroporto a San Giorgio a Colonica, saremmo oggi il terzo aeroporto di Italia”. A molte compagnie fa gola lo scalo di Firenze, ma non possono atterrare “perché la stragrande maggioranza dei vettori aerei non può utilizzare la pista fiorentina. Le compagnie che utilizzano Firenze, lo fanno con aerei che non si costruiscono più, i ‘jumbini’, che si mantengono sulla cannibalizzazione di pezzi di ricambio presi da aerei che vanno in disuso”. C’è, purtroppo, “una classe politica che pensa che volare sia un privilegio di pochi o dei signori. Il fatto è che Firenze non può diventare vassalla di Bologna e nello stesso tempo contribuire a danneggiare anche Pisa, in passato rivale storica del nostro scalo e che oggi non è più in condizioni di esserlo: voli di linea veri non li ha, ma ha tutto low cost. I bolognesi, agguerriti, hanno come obiettivo la conquista della Toscana”. Quello bolognese era “uno scalo identico a quello di Peretola, ma a Bologna c’è stata la volontà politica di potenziare la regione e la sua economia; a Firenze, per ragioni ideologiche, no. Si parla già di un 15- 20 per cento di clienti toscani che si servono dell’aeroporto di Bologna”. Bosi contesta il Sindaco di Campi Bisenzio Chini: “Quando dice che l’aeroporto di Peretola andrebbe chiuso, mostra di non avere interesse per un’infinità di famiglie di lavoratori e dell’indotto che c’è nonostante la pochezza dell’aeroporto. La chiusura di Peretola sarebbe un gravissimo e ulteriore danno all’economia dell’intero comprensorio”. “Noi siamo d’accordo sull’aeroporto e sul suo potenziamento – dice per parte sua Piergiuseppe Massai, anch’egli del Pdl - e lo siamo tutti: non è che nel Pdl un giorno siamo d’accordo e l’altro lo siamo su mezzo potenziamento. Il Parco della Piana ci può essere ma è residuale rispetto a Peretola”. Su Peretola, secondo Sabatino Clementini (Idv), c’è ancora bisogno di confronto, così come sulla Cittadella Viola. “Credo – spiega l’esponente Idv - che una struttura come quella dell’aeroporto di Firenze, inglobata nella Piana, in mezzo a tutta una serie di urbanizzazioni, presenti delle elevate criticità”.
Sara Biagiotti (Pd) osserva come l’Enac - Ente nazionale per l’Aviazione civile abbia fatto fare uno studio sul sistema aeroportuale italiano. Ebbene, Peretola è stato inserito tra gli scali strategici. Per Biagiotti utile sarebbe perseguire “una linea condivisa per il coordinamento degli aeroporti”.

27/07/2010 17.38
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa del Consiglio provinciale