Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

L’ULTIMO SALUTO A MARIO PICCIOLI. “SE NE VA UN UOMO DALLA GRANDE UMANITÀ”
Il cordoglio della Provincia per la scomparsa del Presidente di Aned Firenze, ex deportato dei lager nazisti e prezioso testimone della verità

La Provincia di Firenze si unisce al cordoglio per la triste scomparsa di Mario Piccioli, ex deportato dei campi di concentramento di Mauthausen ed Ebensee e Presidente di Aned Firenze.
“È a nome di tutta la Giunta che vorrei esprimere il mio più sincero dispiacere – ha commentato l’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Di Fede – per la perdita di Mario Piccioli, un uomo dalla profonda umanità, sempre disponibile nel raccontare con generosità la sua tragica, quanto preziosa, esperienza di vita”.
Mario Piccioli, oltre al suo importante ruolo nell’Aned, ha partecipo per molti anni ai Viaggi della Memoria organizzati dalla Provincia di Firenze, accompagnando i ragazzi delle scuole superiori nella visita dei lager nazisti di Dachau, Mauthausen, Gusen ed Ebensee. “Partecipando ai viaggi studio in Austria e Germania e portando la sua testimonianza – ha continuato l’Assessore – Mario ha saputo regalare ai giovani un pezzo di storia. Attraverso la sua voce, molte persone oggi conoscono i drammatici fatti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale”.
“Piccioli ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per ‘non dimenticare’ – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci – adesso che lui non c’è più, si fa ancora più forte il dovere di ricordare. La memoria resterà viva anche grazie alle sue parole”.


Mario Piccioli è cresciuto a Firenze nel quartiere di San Frediano, dove abitava con i suoi genitori e un fratello maggiore. La sua famiglia non era fascista, in seguito allo sciopero generale proclamato nell'Italia settentrionale e centrale, il 7 marzo 1944, sua madre venne arrestata e portata alle Scuole Leopoldine di Firenze. Il giorno dopo, mentre Piccioli andava a cercarla, anche lui fu arrestato da un fascista. Sebbene sua madre fosse rilasciata, Piccioli e tanti altri arrestati furono caricati su camion e portati alla stazione di Santa Maria Novella. In quaranta per vagone vennero fatti salire, rinchiusi e deportati al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivarono tre giorni dopo.
Piccioli fu immatricolato con il numero 57344. Dopo la quarantena di 15 giorni, che serviva ad estenuare i deportati mentalmente e fisicamente, assieme a tanti compagni italiani venne trasferito al campo di concentramento di Ebensee. I prigionieri furono impegnati allo scopo di costruire enormi gallerie per rendere possibile lo sviluppo e la produzione di missili intercontinentali.
Piccioli fu costretto al lavoro nelle gallerie che si trovavano a circa un chilometro dal campo, durante il quale i prigionieri vennero controllati dalle SS con cani addestrati.
A causa delle sue pessime condizioni di salute fu portato all'infermeria e durante una selezione scelto per ritornare a Mauthausen. Anche lì fu messo in una baracca che fungeva da infermeria, dove rimase dal 25 luglio al 31 agosto 1944.
In seguito venne trasferito al campo di Linz III, dove i deportati furono impiegati in una fonderia, nella costruzione di centrali energetiche, in lavori di sbancamento e nella fabbricazione di carri armati. Il 5 maggio 1945 Piccioli venne liberato a Linz dalle truppe americane. Al momento della sua liberazione pesava 31 chili. Più tardi gli italiani furono spostati in un ex campo di prigionia, dove Piccioli passò circa un mese. Viaggiando su un treno bestiame fino a Bolzano e da lì su un camion, Piccioli arrivò a Firenze il 23 giugno 1945. Già un mese dopo riprese a lavorare in una cartiera. Nel 1963 entrò a lavorare alla Provincia di Firenze, dov'è stato fino alla pensione.
Dal gennaio del 2009, Piccioli diventa presidente dell'ANED di Firenze. Negli ultimi anni ha svolto un'attività di testimone instancabile presso scuole e università, pubblicando anche il libro “Mario Piccioli. Da San Frediano a Mauthausen” a cura di Bruno Confortini.

04/08/2010 14.14
Provincia di Firenze