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"SALVARE SAKINEH, ASSOLUTAMENTE!"
Presentata mozione in Consiglio provinciale per la salvezza della donna iraniana condannata a morte

Sakineh. Rifondazione comunista ha presentato una mozione da sottoporre all'approvazione del Consiglio provinciale per chiedere "con forza al Governo Italiano che si faccia interprete del nostro sdegno e proponga attraverso gli organi preposti una pressione sul governo iraniano affinché siano cessate tutte le pratiche di condanna morte, vengono ripudiati i dettami della Sharia, contrari ai valori dei diritti civili e politici di quel Paese e dell’umanità". "Il problema della sua condanna a morte - scrivono i proponenti Andrea Calò e Lorenzo Verdi - è l’estremizzazione della condizione di milioni di donne iraniane, che non hanno pari diritti in nulla rispetto alla controparte del potere maschile. La diseguaglianza fra uomini e donne è ancora troppo elevata e intollerabile. Non c’è solo la pena di morte ma anche, secondo i dettami della Sharia iraniana, torture, amputazioni degli arti, fustigazioni e altre punizioni crudeli, disumane e degradanti. Non si tratta di casi isolati e avvengono in aperto contrasto con il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che l’Iran ha ratificato e queste pratiche vieta". Il 4 agosto scorso la Corte suprema iraniana "ha iniziato un riesame della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani con lo scopo evidente di ridurre la pressione internazionale sulle autorità, cambiando la modalità di esecuzione della condanna a morte. Ma la condanna alla lapidazione resta in vigore".

03/09/2010 16.45
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze