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'POGGIO SERENO' A FIESOLE, MA PREOCCUPAZIONE PER LA SALUTE E I DIPENDENTI
La casa di cura interessata a procedure di mobilità. Interviene l'Unità di crisi della Provincia. Dura presa di posizione di Calò (Rifondazione comunista)

La casa di cura 'Poggio Sereno' nel comune di Fiesole è una struttura privata (60 posti letto e 34 addetti), nata nel 1932, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e specializzata nella cura dei disturbi neuropsichiatrici. Oggetto di un'interrogazione del consigliere di Rifondazione comunista Andrea Calò, la sua situazione è stata ricostruita dall'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni nell'ultima seduta del Consiglio provinciale. Nelle ultime settimane la casa di cura ha cessato l’attività inerente i disturbi neuropsichiatrici. Il budget relativo alla neuropsichiatria, infatti, è stato consumato nell’arco del primo semestre 2010. Permane l’attività di lungodegenza con 24 pazienti. Tutti i dipendenti sono coinvolti nella procedura di Mobilità aperta dall’azienda lo scorso 30 luglio. Il motivo principale della decisione pare essere legato alla riduzione delle commesse da parte dell’Azienda Sanitaria di Firenze, per la quale la casa di cura lavora in regime di monocommittenza. Il 6 settembre le parti si sono riunite presso la sede di Confindustria Firenze per il primo incontro previsto dalla fase sindacale della procedura. Se le condizioni non dovessero cambiare, l’azienda ha fatto sapere di essere intenzionata a chiudere la struttura. Le organizzazioni sindacali contano su quanto previsto da un accordo fra Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Regione Toscana che prevede che i lavoratori siano collegati ai vari budget. Dunque se l’attività relativa venisse acquisita da una nuova proprietà, questa dovrebbe farsi carico anche degli addetti. Della vicenda è stata interessata anche l'Unità di crisi della Provincia di Firenze.
"Quella di Poggio Sereno è una vicenda emblematica - commenta Calò - Pesa in modo inaccettabile il comportamento dell’Asl 10 che in una situazione come questa pensa di fare cassa con i livelli di prestazione. Sono stati tagliati in modo inaccettabile, quindi, le risorse senza che ci si potesse preoccupare della tenuta del Servizio sanitario fiorentino né tanto meno do quella occupazione. Invito la Giunta a aprire una indagine su come l’Asl si sta comportando nei confronti di una casa di cura che opera in un settore nevralgico dell’assistenza ai cittadini fiorentini".

21/10/2010 12.08
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze