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RECUPERO DI UN'AREA DI 30 ETTARI SULLA CALVANA
Grazie al progetto “Habio”, finanziato con fondi europei

Sui monti della Calvana un laboratorio naturale per recuperare un’area di circa 30 ettari con l’obiettivo di realizzare un pascolo sostenibile. E’ questo un degli interventi che l’assessorato alle Aree protette della Provincia di Prato sta portando avanti nell’ambito del progetto per la tutela della biodiversità in Calvana e sul Monteferrato “Habio”, sul quale oggi a Prato, alla Limonaia di villa Rospigliosi, si è tenuto un convegno aperto dal presidente della Provincia di Prato Daniele Mannocci e a cui hanno partecipato l’assessore all’Ambiente della Regione toscana Tommaso Franci e l’assessore all’Assetto del territorio della Provincia di Firenze, partner del progetto, Luciana Cappelli..
“Si tratta di una azione per il recupero delle praterie secondarie che costituiscono un habitat di grande importanza, la cui conservazione è considerata prioritaria nel territorio dell’Unione europea - spiega l’assessore della Provincia di Prato Nadia Baronti – La Calvana tradizionalmente è frequentata da molti uccelli rari, soprattutto passeriformi e rapaci, legati agli ambienti aperti. Il censimento effettuato nell’ambito del progetto ha già evidenziato rispetto a precedenti analisi una riduzione consistente delle specie rare e la causa è proprio la riduzione di praterie e pascoli”. L’assessore Baronti ha ricordato anche come l’azione di tutela avviata col progetto Habio non sia conciliabile con l’ipotesi di collocare sul crinale della Calvana stessa un impianto industriale per la produzione di energia eolica.
La sperimentazione sarà realizzata in una zona che si trova fra il Passo della Croce e l’Aia Padre (presso il crinale della Calvana sopra Sofignano), dove si è quasi completata una recinzione all’interno della quale inserire capi di bestiame in accordo con un allevatore locale. Nell’area sono state realizzate dall’Università di Firenze 4 aree di saggio per il monitoraggio dello stato di conservazione delle praterie anche in conseguenza del pascolamento.
Il progetto, inserito nel programma Life-Natura dell’Ue e finanziato con Fondi comunitari, dedica grande attenzione al rirpistino di torrenti e piccole raccolte di acqua in Calvana, dove vivono due specie di anfibi tutelate: la salamandrina dagli occhiali e l’ululone dal ventre giallo, segnalate negli allegati della direttiva “Habitat” della Comunità europea come specie minacciate da estinzione. E nel caso dell’ululone, un rospo di piccole dimensioni, ci sono serie preoccupazioni dal momento che non è ancora stato censito nemmeno un esemplare.
“Habio”, che è stato proposto dalla Provincia di Prato e presentato insieme ad altri dodici partner (Provincia di Firenze, Comuni di Prato, Cantagallo, Montemurlo, Vaiano, Calenzano, Comunità montana, Anpil Monteferrato, Associazione Alta Via Trekking, WWF Sezione di Prato, Legambiente, Unione speleologica di Calenzano) ha come obiettivo anche il recupero di Monteferrato e Monte Iavello. Qui si trova una particolarissima flora che vegeta sulle rocce verdi o serpentine e dagli estesi arbusteti dominati dal ginestrone sulle pendici meridionali del Monte Iavello in cui vivono anche rare specie di uccelli. La vegetazione delle rocce, di piccole dimensioni e bisognose di molta luce, sono minacciate dall’espandersi della copertura arborea derivata dal rimboschimento di pino marittimo realizzato nell’800. Ecco quindi gli interventi, già progettati e con in corso le procedure di affidamenti dei lavori, di rinaturalizzazione tramite diradamenti per favorire il mantenimento delle radure ancora aperte. Per gli arbusteti di ginestrone ed erica, fra i più estesi della Toscana, il pericolo maggiore sono i ripetuti incendi, in questo caso è prevista la realizzazione di una fascia parafuoco fra gli arbusteti e il bosco.

27/11/2003 17.12
Provincia di Firenze