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MUSEI FIORENTINI: "CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA PER I LAVORATORI DEL POLO"
Mozione approvata all'unanimità in Consiglio provinciale

Per effetto di una mozione della Commissione Lavoro approvata all'unanimità dall'assemblea di Palazzo Medici Riccardi, la Provincia di Firenze si attiverà affinché i posti di lavoro dei circa 350 lavoratori dei musei statali del Polo Museale Fiorentino vengano salvaguardati e valorizzati. Se necessario, si può prendere anche una posizione verso il Governo, insieme a Comune di Firenze e Regione Toscana, "al fine di sciogliere la riserva ed inserire la clausola di salvaguardia sociale all'interno del nuovo bando per l'affidamento della gestione dei servizi aggiuntivi dei musei statali, garantendo così la riassunzione dei dipendenti nell’organico del personale dell’impresa vincitrice l'appalto". Ci vuole insomma una "clausola sociale di salvaguardia" in ogni gara per l’affidamento dei servizi pubblici, un principio che si deve afferma nella vicenda dei lavoratori museali di Opera laboratori fiorentini. La mozione, stilata dal Pd e adottata poi in Commissione Lavoro, è stata illustrata in Consiglio dal presidente della Commissione Andrea Calò.
Dal 1998 Opera Laboratori Fiorentini, nell’ambito dell’Ati Firenze Musei, gestisce i servizi aggiuntivi dei musei statali di Firenze, impiegando circa 250 persone a tempo indeterminato e circa altre 100 a tempo determinato, di cui 20 persone da più di 20 anni, tra le quali moltissime donne. Queste professionalità garantiscono un servizio consolidato, ulteriormente sviluppato negli ultimi anni - che ha adeguato e implementato gli orari di apertura ai turisti e ai cittadini fiorentini - e contribuiscono in maniera determinante al funzionamento di un ampio polo museale che, accanto ai grandi centri come la Galleria degli Uffizi e l'Accademia, contiene altri 14 musei diffusi sul territorio cittadino. La gestione dei servizi dei musei statali è stata messa a bando dalla Soprintendenza, sulla base delle linee guida del Mbac. Si è evidenziata intanto la volontà ministeriale, appresa dall'avvio del bando, di dividere in due sezioni la gestione dei servizi: da una parte biglietteria e affini, dall'altra i bookshop. Il 6 agosto 2010, la Sovrintendenza per il Polo Museale Fiorentino, nella corrispondenza intercorsa con le Rsu di Opera Laboratori Fiorentini, si era impegnata per inserire la clausola sociale nel testo del capitolato d’appalto. Nell'accordo sottoscritto dal Ministero dei Beni culturali (MBAC) e dalle organizzazioni sindacali il 27 ottobre si legge che "l'Amministrazione concorda con le organizzazioni sindacali sulla necessità di salvaguardare le professionalità e le competenze già operanti e di garantire di conseguenza i livelli occupazionali esistenti". Nnostante l'impegno preso con i sindacati il 27 ottobre, nel tavolo tra Ministero e Cgil del 10 Novembre u.s., il Direttore generale del Mbac non ha confermato l'intenzione di inserire la clausola sociale nella gara d'appalto. In altre esperienze analoghe, la messa a bando di servizi museali ha garantito il livello occupazionale come, ad esempio, l’accordo siglato in data 19.06.2009, relativo ai Musei Civici di Venezia, i cui lavoratori tra l’altro avevano lo stesso tipo di contratto nazionale (commercio) dei lavoratori dei musei statali fiorentini. Con la mozione, il Consilgio provinciale auspica una prossima normazione o regolamentazione omogenea nazionale che preveda stabilmente la clausola sociale di salvaguardia in caso di messa a gara di qualsiasi tipo di servizio pubblico. Condivise "le preoccupazioni dei lavoratori che rischiano la perdita del posto di lavoro, tanto da annunciare, da parte dei dipendenti dei servizi al Polo Museale Fiorentino, un primo sciopero per i giorni 5 e 7 dicembre".

02/12/2010 18.27
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze