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CHIANTISHIRE, "BELLO E SENZA CINTOIA"
"Definitivo il licenziamento dei sei lavoratori della sorgente?"

E' definitivo il licenziamento dei sei lavoratori della sorgente Cintoia? "Il Chiantishire è tutt'ora fermo e non si conoscono i tempi di realizzazione - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista - Assomiglia sempre più, comunque, ad una banalissima speculazione edilizia dove si cancella la responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e si rischia di alterare a un patrimonio naturale e paesaggistico ancora intatto, ad unico beneficio delle casse dei soliti noti". In una domanda d'attualità presentata in Consglio provinciale Calò e Verdi parlano di "lunga agonia dei lavoratori della sorgente Cintoia di Greve in Chianti". Agonia che "volge al suo epilogo: in questi giorni sono partite le lettere indirizzate ai lavoratori, al ricevimento delle quali, scatterà automaticamente il licenziamento". In due anni e mezzo i lavoratori "sono scesi a sei senza che per questo la situazione sia cambiata di una virgola". A parte l’erogazione della cassa integrazione straordinaria in deroga, che tuttavia sta terminando, "non un gesto o atto concreto è stato proposto per la continuazione dell’attività o la riconversione del sito produttivo che includesse un progetto di ricollocazione delle maestranze tutt’ora impiegate". Il 2011 inizia ancora "con un'azienda che chiude e delle famiglie che restano senza stipendio e il progetto dei capitalisti nostrani, come il Chiantishire dell'avvocato Paolo Fresco, è tutt'ora fermo e non si conoscono i tempi di realizzazione". Con la domanda d'attualità Rifondazione chiede tra l'altro se l’Amministrazione Provinciale, d’intesa con il Comune di Greve, "si è resa attiva verso il gruppo societario, al fine di ricreare un tavolo negoziale, che pretenda il rispetto degli accordi pregressi e che impedisca il licenziamento immediato dei sei lavoratori".

04/01/2011 13.12
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze