CENTRO MECCANIZZATO POSTE, "TAGLI INACCETTABILI"
Calò e Verdi (Rifondazione comunista) chiedono alla Provincia di Firenze "di contrastare le politiche di attacco al lavoro e di precarizzazione"
Tagli "inaccettabili" del 50 per cento del personale al Centro Meccanizzato delle Poste e sciopero a oltranza, dal 21 febbraio, dei lavoratori delle ditte in subappalto che operano nei centri di meccanizzazione, fino al ritiro dei provvedimenti di cassa integrazione. Il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista, con i consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi, che hanno rilevato la situazione, con un'interrogazione chiede alla Provincia di Firenze "di contrastare le politiche di attacco al lavoro e di precarizzazione". Di seguito il testo dell'interrogazione.
"Inizia con un presidio e sciopero a oltranza dal 21 febbraio dei lavoratori delle ditte in subappalto che operano nei centri di meccanizzazione. La vertenza dei lavoratori delle ditte in sub appalto ai centri meccanizzati di smistamento delle Poste andranno avanti fino al ritiro dei provvedimenti di cassa integrazione.
Un distorto uso della cassa integrazione con il taglio che in alcuni centri, raggiungerebbe e supererebbe il 50 per cento dei lavoratori e che nella sede della zona di Firenze i posti a rischio sarebbero circa 20, a fronte di una riduzione delle commesse di circa il 5 per cento è inqualificabile scorretto usare la cassa per fare lucro e aumentare i profitti.
Per questo da oggi 24 febbraio la Fiom Cgil ha organizzato un presidio per dire no alla riduzione di personale dei lavoratori delle ditte in subappalto, la Fiom Cgil aziendale,che operano nei centri di meccanizzazione postale, hanno infatti indetto lo sciopero a oltranza che continuerà sino al ritiro delle procedure di cassa integrazione già comunicate dai gestori degli appalti nei vari centri di smistamento.
Continua nell’incedere della crisi economica, un comportamento da parte di alcuni imprenditori, che usa la disastrosa contingenza economica come un’opportunità per aumentare i profitti utilizzando in maniera impropria le già scarse risorse pubbliche degli ammortizzatori sociali. Risorse pubbliche sostenute, ricordiamo con i sacrifici dei sempre più scarsi lavoratori, che pagano fino al 47% di ritenute sui magri salari.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire la propria solidarietà ai lavoratori dei centri di meccanizzazione postale delle ditte in subappalto e il pieno sostegno alla vertenza in corso portata avanti dalla Fiom-Cgil nel richiamare tutte le Amministrazioni Locali ( Regione Toscana, Provincia di Firenze) alla salvaguardia dei posti di lavoro chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di
riferire dettagliatamente sulla vertenza in corso nei centri di meccanizzazione postale che risultano avere attivato la cassa integrazione, in modo improvvido, senza verificare il lavoro svolto, in relazione alla reale riduzione delle commesse, né tanto meno preoccuparsi della ricaduta occupazionale in uno degli anelli più deboli della catena.
Altresì chiediamo di sapere, se la Provincia di Firenze è stata investita per quanto di propria competenza sui temi della vertenza e cosa intende fare per salvaguardare una attività ritenuta strategica sul piano della distribuzione postale per soddisfare i bisogni dell’utenza , in un momento di forte crisi del mercato.
Se la Provincia intende verificare l’uso corretto degli ammortizzatori sociali e quale strategia intende adottare per salvaguardare i posti di lavoro e le specifiche professionalità in essere".