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DIGITITLES, A FIRENZE 32 POSTI DI LAVORO A RISCHIO
Rifondazione: "Dalla Città del fiore all'India, grazie alla delocalizzazione, si leva il posto per ottenere il massimo dei profitti"

"Drammatico epilogo" per le sorti di 32 lavoratori della azienda fiorentina della Digititles. La proprietà, una grossa multinazionale americana, rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, delocalizza alcune attività in India, rendendosi indisponibile a rinnovare la cassa integrazione in scadenza. "Con il massimo della irresponsabilità sociale viene aperta così la strada ai licenziamenti". Rifondazione Comunista nell’esprimere la solidarietà ai lavoratori, chiede "alla Provincia di Firenze di contrastare questa delocalizzazione fatta solo per ridurre i costi sul lavoro e per ottenere il massimo dei profitti".
Sulla vicenda Calò e Verdi hanno presentato una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Rischiano il posto di lavoro 32 lavoratori dell’azienda fiorentina di traduttori della Digititles da un ‘anno in cassa integrazione: l'azienda non ha voluto rinnovare la cig in scadenza e passa alla messa immobilità degli esuberi.
Una scelta scellerata e irresponsabile dettata semplicemente da una operazione di mercato al ribasso il cui obiettivo è riduzione del costo del lavoro e massimizzazione dei profitti.
La Digititles svolge una qualificata attività di nicchia. La sua sede si trova in via Maggio e offre un accreditato servizio di sottotitolazione dei film che vengono proiettati in rassegne cinematografiche in lingua originale.
Grazie al boom del dvd, che permette una sottotitolare in più lingue all'interno di uno stesso supporto, l’azienda si è affermata acquisendo negli anni grandi quantitativi di commesse. Successivamente in virtù di un mercato in forte sviluppo e a scelte imprenditoriali azzeccate lo stabilimento fiorentino passa all'azienda Deluxe Digital Studios ”… fino a diventare l'avamposto europeo del gruppo americano perla sottotitolazione in trenta lingue e il controllo di qualità dei kolossal hollywoodiani di Disney, Sony, Paramount e Warner…”.
Circa un anno fa da Burbank, la città californiana dove ha sede la casa madre, Deluxe Digital Studio fa sapere di aver subito nel 2009 una riduzione di fatturato di 13 milioni di dollari e di prevedere un'ulteriore contrazione di 12 milioni di dollari nel2010. E così decide di tagliare il personale a Firenze, dove lavorano 52 traduttori di molte nazionalità e annuncia una delocalizzazione in India dove “…il lavoro dei traduttori costa meno a scapito della qualità…”.
Il 6 marzo 2010 alla direzione politiche del lavoro della Provincia di Firenze, tra sindacato e azienda viene raggiungono un accordo, successivamente modificato nel novembre scorso. Il patto prevedeva la cassa integrazione straordinaria a zero ore per 32 dei 52 dipendenti perla durata di dodici mesi e la facoltà per l'azienda di collocare in mobilità fino a 16 unità lavorative (possibilità che l'azienda ha già utilizzato per 12 operatori).
Adesso che la cig è in scadenza, il sindacato ha provato a convincere l'azienda ad accettare un altro periodo di 12 mesi di cassa integrazione in deroga ma la proprietà non ne ha voluto sapere.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori dell’azienda fiorentina della Digititles da un anno in cassa integrazione a zero ore, a cui la proprietà una grossa multinazionale – impegnata in uno scandaloso processo di delocalizzazione di attività in India - non ha voluto rinnovare la cig in scadenza attivando così la messa immobilità degli esuberi,
nel dichiarare il proprio impegno politico istituzionale a sostegno della vertenza a difesa dell’ occupazione, salari e redditi
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla delocalizzazione delle attività della Digititles e sull’indisponibilità mostrata dalla multinazionale a non rinnovare la cig in scadenza per 32 lavoratori attivando così la loro messa immobilità. Altresì chiediamo di sapere se l’Amministrazione Provinciale è stata nuovamente coinvolta nella vertenza, se è stato riattivato un tavolo di confronto per scongiurare la messa in mobilità dei lavoratori e cosa intende fare la Giunta provinciale per sostenere i lavoratori e per impedire che prevalga un comportamento irresponsabile e dannoso socialmente da parte della proprietà".

14/03/2011 12.47
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze