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'GALLOTTI' DI MONTELUPO, "SI AGGRAVA LA SITUAZIONE?"
Domanda d'attualità in Provincia dei consiglieri di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi

"Si aggrava" secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, la situazione per i lavoratori della Gallotti di Montelupo Fiorentino. Di fatto "i dipendenti non lavorano, la loro cassa integrazione straordinaria è scaduta e per le leggi vigenti non possono licenziarsi da un’azienda che ormai esiste solo sulla carta". Calò e Verdi hanno presentato una domanda d'attualità a riguardo. Di seguito il testo.

"Torna drammaticamente di attualità la questione dell’azienda Gallotti di Montelupo Fiorentino per i venti dipendenti che ad oggi si trovano senza lavoro, senza cassa integrazione e senza la possibilità di licenziarsi (e quindi di trovare una nuova occupazione).
La storica azienda dell’abbigliamento in pelle dell’empolese valdelsa ,nata nel 1969, ha rivestito in passato molta importanza e il suo marchio affermato sia a livello nazionale che a livello internazionale.
In seguito ai due periodi di maggiore crisi nel 2006 (Cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per 12 mesi per un massimo di 30 dipendenti) e nel 2007 (Mobilità per 12 addetti), l’azienda ha visto diminuire notevolmente il fatturato tra il 2008 ed il 2009.
Dopo un periodo di Cassa integrazione ordinaria, l’azienda decise di privilegiare marchio, uffici e modelleria e cessare la produzione per affidarla all’esterno tramite una cessione di ramo d’azienda.
Una decisione che fu pagata a caro prezzo dai 40 lavoratori (al 90% manodopera femminile) costretti a ricorrere alla Cassa integrazione staordinaria dal 22 marzo 2010 al 21 marzo 20 11 a seguito di un accordo tra le parti raggiunto il 19 marzo 2010 presso il Tavolo procedurale della Provincia.
Con la scadenza della Cassa Integrazione straordinaria, come rileva in una nota la Filtea-CGIL dell’area Empolese Valdelsa “….si è venuta a creare una situazione insostenibile a causa di mancanze che chiamano in causa responsabilità oggettive di una procedura che ha finito per penalizzare ulteriormente i lavoratori….” L’accordo sottoscritto in Provincia prevedeva infatti “….la cassa integrazione straordinaria di un anno per chiusura, con annessa procedura di mobilità con il criterio della non opposizione al licenziamento…” la proprietà “…ha però chiesto il concordato preventivo e per questo motivo è stato nominato un commissario giudiziale che a quel punto avrebbe dovuto aprire una nuova cassa integrazione straordinaria di un anno, ai sensi dell’articolo 3  della legge 223/91 (Intervento straordinario di integrazione salariale e procedure concorsuali)….”.
La nuova procedura doveva partire il 29 ottobre 2010, ma da allora non c’è stata una convocazione in Provincia perché non è stata mandata la opportuna richiesta.
Così il 21 marzo scorso è scaduto l’anno di cassa integrazione firmato in Provincia e un gruppo dai 15 e ai 20 dipendenti sono in grave difficoltà perché non possono essere licenziati secondo le regole del provvedimento terminato e risultano essere dipendenti di un’azienda che esiste solo sulla carta. Dunque nessuno di essi può trovare una nuova occupazione, senza redditi e cassa integrazione siamo vicini ad un vero e proprio dramma sociale.
Da qui l’appello della Filtea CGIL affinché la vicenda si sblocchi “…la nostra richiesta è quella che il commissario invii la richiesta di convocazione in Provincia per firmare la cassa integrazione ‘articolo 3’ con data 29 ottobre 2010, dato che questa è l’unica  che può essere firmata in maniera retroattiva….”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori della Gallotti di Montelupo Fiorentino e nel ribadire il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno di questa complicata vertenza che vede i lavoratori privi di occupazione, salari e redditi nonché di misure di protezione sociale chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore Competente di riferire sulla vicenda della Gallotti. Altresì chiediamo di sapere se l’Amministrazione Provinciale per quanto di sua competenza è stata nuovamente interessata dalle organizzazioni sindacali per intervenire a sostegno dei lavoratori. Infine chiediamo di conoscere quali iniziative la Provincia di Firenze unitamente al Circondario Empolese Valdelsa intende attivare anche sul versante degli ammortizzatori sociali e altri strumenti di sostegno al lavoro e redditi".

12/04/2011 13.08
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze