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LE BORRA, "NON SI FA UNA DISCARICA TRA VINCOLI IDROGEOLOGICI E PAESAGGISTICI"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi presentano un'interrogazione

Le Borra come discarica per rifiuti non pericolosi? "Non ci sembra il caso in un luogo dove insistono vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico e di protezione idrogeologica - osservano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Quali azioni di controllo a tutela dei vincoli ha esercitato la Provincia di Firenze unitamente al Corpo Forestale dello Stato sul cantiere recentemente ritrovato a Le Borra?". Su questi temi Rifondazione ha presentato un'interrogazione. Di seguito il testo.

"L’Assessore all’ambiente della Provincia di Firenze ha annunciato la tempistica con la quale il gruppo di lavoro della Valutazione Ambientale Strategica sta per licenziare il nuovo Piano Interprovinciale dei Rifiuti che verrà presentato il 30 giugno 2011 con un atto di impegno sottoscritto tra le tre Provincie di Firenze, Prato e Pistoia.
In questo Piano riveste un ruolo critico la prospettata discarica nell’ex area mineraria ENEL di Le Borra a Figline Valdarno (FI). La prospettata discarica di Le Borra è stata ipotizzata già nel 1990 come discarica per rifiuti solidi urbani (RSU) e successivamente è stata riconfermata, nel 2004 e nel 2007, come discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI nei Piani Industriali dell’ATO 6 e infine nel Piano Interprovinciale ATO Toscana Centro del 2010 che sarà licenziato il 30 giugno 2011.
Nel Piano Industriale 2007 dell’ATO 6 (Supplemento BURT n.42 del 17.10.2007, pag 94) si legge: “… Le valutazioni in merito alla discarica di Le Borra qui presentate riprendono sostanzialmente quanto già formulato nell’ambito del Piano Industriale 2004. Tali valutazioni sono quindi state sviluppate in forma preliminare e devono essere ritenute di larga massima …”
Tradotto in parole semplici questa affermazione significa che dal 1990 al 2007 non è mai stata condotta alcuna indagine tecnica per verificare l’idoneità del sito ad ospitare una discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI.
Da quello che ci risulta anche la stesura del Piano Interprovinciale 2010 non ha implicato alcuna indagine tecnica nel sito di Le Borra. Praticamente sono trascorsi 21 anni senza che sia mai stata fatta alcuna indagine geologica per verificare l’idoneità del sito ad ospitare la prospettata discarica.
Sempre indicato nel Piano Industriale 2007 e confermato nel Piano Interprovinciale 2010, nella prospettata discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI di Le Borra sono previste ca. 60.000 t/a di SCORIE DA TRATTAMENTO TERMICO (provenienti cioè da inceneritori).
In tal senso riteniamo opportuno che il Presidente della Provincia di Firenze e l’Assessore competente chiariscano ciò che detta la normativa vigente in merito alle discariche per RIFIUTI NON PERICOLOSI (D.L. 36/2003) e la classificazione delle scorie da trattamento termico dei rifiuti (recepito dal D.lgs. 152/2006), nonché il rispetto dei vincoli idrogeologico, paesaggistico e di protezione idrogeologica cui è vincolata l’area di Le Borra
Per quanto riguarda il tema delle discariche per RIFIUTI NON PERICOLOSI l facciamo riferimento all’allegato 2 del D.L. 36/2003 "Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 del 12 marzo 2003 - Supplemento Ordinario n. 40, allegato
2.1. dove viene specificata l’UBICAZIONE e 2.4. PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE
Nel merito le condizioni richieste dalla normativa vigente per individuare siti idonei ad ospitare discariche per rifiuti non pericolosi non si adattano minimamente al sito di Le Borra per i seguenti motivi:
1. L’area è tutelata da vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico e protezione idrogeologica;
2. I litotipi affioranti sono costituiti dalle Sabbie di Palazzetto (SPA, Sub-sintema di Montevarchi) e dalle Sabbie di S. Donato (SSD, Sub-sintema di Castelnuovo), terreni cioè permeabili con conducibilità idraulica (k) difficilmente = 1 x 10-9 m/s. Verosimilmente la conducibilità idraulica (k) di terreni sabbiosi come quelli affioranti a Le Borra è dell’ordine di 10-6-10-7 m/s, cioè dai 2 ai 3 ordini di grandezza superiore a quello richiesto dalla normativa vigente. Per fare un esempio più facilmente comprensibile sul significato di ordine di grandezza, è come se 1 litro di benzina invece che 1,6 € costasse 160 € (cioè maggiore di 2 ordini di grandezza) o 1600 € (cioè maggiore di 3 ordini di grandezza);
3. Nel versante settentrionale è presente una frana attiva (a1a);
4. Vi è anche la presenza di una faglia con andamento NO-SE che interessa le Sabbie di San Donato (SSD);
5. La falda freatica, presente nei sub-sintemi SPA e SSD (i terreni cioè dove verrebbe realizzata la discarica), ha come base le argille di Meleto (AME, Sub-sintema di Castelnuovo), che sono terreni impermeabili, e come si può evincere dalla carta geologica, l’affioramento della falda freatica forma il lago di S. Cipriano, per poi confluire nella falda freatica del bacino dell’Arno.
Le summenzionate informazioni sono di pubblico dominio e a disposizione dei tecnici preposti che avrebbero dovuto fare un’analisi preliminare prima di indicare il sito di Le Borra come funzionale ad ospitare una discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI. Tali informazioni, riportate nelle figure allegate alla presente, sono state infatti ricavate dalla carta geologica 1:10000 scaricabile dal sito cartografico della Regione Toscana (foglio 287020) e dal sito del servizio cartografico della Provincia di Firenze (carte dei vincoli).
Per quanto riguarda la classificazione delle scorie da trattamento termico dei rifiuti cioè alla tipologia di rifiuti che dovrebbero essere collocati nella prospettata discarica di Le Borra. Secondo il Testo definitivo della Decisione 2000/532/CE che contiene l’elenco dei nuovi CER (Catalogo Europeo Rifiuti) entrato in vigore il 1° gennaio 2002 e recepito dal D.lgs. 152/06 (art. 184, comma 5), i rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti (codice 19 01) sono RIFIUTI SPECIALI e PERICOLOSI e quindi non possono essere destinati ad una discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI come prospettato per il sito di Le Borra.
Come mai nel Piano Interprovinciale ATO Toscana Centro del 2010 non se ne tiene assolutamente conto?
Un’altra dimenticanza presente nel Piano Interprovinciale ATO Toscana Centro del 2010, riguarda gli altri “prodotti” degli impianti di pirolisi dei rifiuti. Gli inceneritori producono infatti per ogni tonnellata di RSU in entrata oltre alle scorie (200-300 kg per ton di RSU), ceneri volanti (10-30 kg), residui di depurazione dei fumi (20-40 kg), fanghi di depurazione (0,14-1,2 kg). Questi “prodotti” sono potenzialmente più pericolosi delle scorie (sempre in riferimento al codice CER) ma nel Piano Interprovinciale 2010 dell’ATO Toscana Centro non se ne fa accenno alcuno e non si capisce dove andranno a finire.
Chiediamo altresì al Presidente della Provincia di Firenze se è stato interessata oltre la Polizia provinciale anche il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, per la violazione del vincolo idrogeologico nel sito di Le Borra da operazioni invasive di disboscamento e di sbancamento come evidenziato nelle foto allegate e riportato in una precedente interrogazione
Chiediamo infine di acquisire copia del rapporto sulla “valutazione di un'area del territorio del Comune di Figline Valdarno, propedeutica alla realizzazione di un impianto industriale” commissionato dal Comune di Figline Valdarno alla Società Massa Spin-off S.r.l e si presuppone trasmesso alla Provincia di Firenze. Sembrerebbe infatti che tale studio sia stato commissionato nel 2007 per aver un piano di gestione economica della discarica di Le Borra, sempre senza aver mai fatto alcuna indagine tecnica sull’idoneità o meno del sito ad ospitare una discarica per rifiuti non pericolosi".

24/05/2011 08.51
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze