PRC: I 500 LAVORATORI ADDETTI ALLA PULIZIA DEI VAGONI FERROVIARI SARANNO LICENZIATI SUL TERRITORIO NAZIONALE
Il cambio di appalto nella Regione Toscana gestito in maniera scellerata da Tenitalia porterà gravi ripercussioni sul servizio. Rifondazione Comunista chiede quanti sono i lavoratori che rischiano il licenziamento sulla Provincia di Firenze e se la stessa, parteciperà al tavolo di confronto istituzionale pretendendo il riconoscimento delle clausole sociali. Presentata domanda di attualità
Circa 500 lavoratori addetti alla pulizia dei vagoni ferroviari verranno licenziati al cambio d’appalto del servizio regionale e nazionale. Trenitalia Spa con un comportamento assolutamente irresponsabile e scorretto nei confronti dei lavoratori addetti alla manutenzione e al decoro delle carrozze ferroviarie, nonché nei confronti delle organizzazioni sindacali di categoria che hanno dichiarato immediatamente lo stato di agitazione con assemblee permanenti in tutti gli impianti della Toscana, con il conseguente blocco totale delle lavorazioni fino a quando non saranno trovate soluzioni accettabili.
La modalità con cui Trenitalia sta gestendo i cambi degli appalti evitando di partecipare a tavoli di confronto con le OO.SS e le Istituzioni porterà a non aver riconosciuta la clausola sociale per i lavoratori licenziati.
Tutto ciò espone a gravi problemi occupazionali l'intero comparto, Trenitalia non può sottrarsi dalle proprie responsabilità; apra un confronto con i tavoli regionali a garanzia del buon lavoro e dell’occupazione.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire la solidarietà a tutti i 500 lavoratori coinvolti nella vertenza chiede al Presidente della Provincia di Firenze e alla Giunta di riferire al Consiglio se si è attivato di concerto con la Regione Toscana un tavolo di confronto istituzionale e di sapere quanti sono il lavoratori licenziati nella regione e nella Provincia di Firenze e se questa è stata coinvolta alla preparazione di un tavolo istituzionale per scongiurare atti unilaterali e lesivi dei diritti dei lavoratori pretendendo il riconoscimento delle clausole sociali.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
(Rifondazione Comunista)