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CANTINE ANTINORI DI SAN CASCIANO
Elementi di discussione in Consiglio provinciale

Punto in Consiglio provinciale sulle nuove Cantine Antinori. Lunedì 16 maggio scorso i 25 lavoratori del cantiere delle nuove Cantine Antinori sono stati posti in cassa integrazione. Il venerdì precedente alcuni dirigenti del consorzio Etruria avevano comunicato ai lavoratori il fermo delle attività e questa decisione ha colto di sorpresa le organizzazioni sindacali che erano al corrente di alcune difficoltà finanziarie ma non tali da lasciar presagire questo esito. Non risulterebbero ad oggi avviati confronti per gestire la cassa integrazione. La preoccupazione più grande è quella per i lavoratori ma c'è un altro aspetto da non sottovalutare e cioè i ritardi sui cantieri, con conseguenze a cascata. La Provincia di Firenze ha contattato il comune di San Casciano che non avrebbe ricevuto nei giorni scorsi nessuna avvisaglia in questo senso. E' notizia di sabato scorso che è stata depositata una richiesta di decreto ingiuntivo per crediti vantati nei confronti del Consorzio Etruria da parte di un'impresa di escavazioni impegnata in alcune tra le principali opere compiute dal Consorzio negli ultimi anni. Se il giudice accorderà l'esecutività, scatteranno i pignoramenti e i sequestri di beni del Consorzio e di crediti eventualmente vantati verso suoi committenti. Il Consorzio sta lavorando ad un piano di risanamento del gruppo che ha debiti ingenti che coinvolgono anche 44 banche oltre ai fornitori, con l'obiettivo di scongiurare il fallimento. Verrà presentato un piano dopo la metà di giugno, con un passaggio in assemblea dei soci e dopo al Tribunale. Si ipotizza che il piano conterrà la vendita di alcuni elementi appartenenti al Consorzio in ottime condizioni. Gli enti locali sono attenti a fare tutto il possibile. L'assessore provinciale ha esposto alcuni di questi aspetti rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista. "I lavoratori sono stati raggiunti senza nessuna modalità di preavviso dalla notizia di chiusura dell’attività - commenta il consigliere Andrea Calò - L’atteggamento assunto dal Consorzio appare defilato. Non ci si è confrontati con le organizzazioni sindacali, derogando a molti degli impegni assunti per il proseguimento dei lavori. Penso che sia necessario da parte degli Enti locali dare una prova della loro esistenza. Colpisce il silenzio dell’Amministrazione comunale di San Casciano che io pensavo si fosse subito messa in correlazione con l’Amministrazione Provinciale. Questa crisi propone la modalità di fare profitto e poi liberarsi in modo abbastanza usuale dei lavoratori senza preoccuparsi della loro sorte".

01/06/2011 13.29
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze