VOUCHER FORMATIVI, IL PDL: "IL MODELLO ADOTTATO DALLA PROVINCIA HA FALLITO"
"Dichiarare chiusa la sperimentazione voluta da Palazzo Medici Riccardi. La sentenza del Tar parla chiaro"
Voucher formativi. "Si dichiari chiusa la sperimentazione voluta dalla Provincia di Firenze e ci si adoperi per un'operazione verità con tutti gli strumenti che Regolamento e Statuto prevedono a partire dall'istituzione di una Commissione di Indagine": lo sostengono i consiglieri provinciali del Popolo della Libertà (Samuele Baldini, capogruppo Pdl; Guido Sensi, Presidente Ottava Commissione; Erica Franchi, Vicepresidente Commissione formazione – lavoro; Filippo Ciampolini, Manola Aiazzi, Carla Cavaciocchi, Pier Giuseppe Massai) che hanno espresso la loro posizione in un incontro stamani in Provincia. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana - con sentenza depositata il 31.05.2011 - definendo fondata nel merito la censura oggetto del ricorso presentato da un'Agenzia formativa, "ha, di fatto, decretato il fallimento del sistema dei Centri Formativi Territoriali (Cft) e delle Associazioni temporanee di Impresa (Ati). Vogliamo ribadire il principio alla base del voucher formativo ovvero che il finanziamento concesso da Regioni e Province per la frequenza di corsi debba fondarsi sulla libera scelta del lavoratore che ne fa richiesta".
Un cittadino "deve e può tornare a scegliere dove rivolgersi perché non può e non deve essere l'ente pubblico a indirizzare il mercato, ma sono le domande a fare il mercato".
A seguito del percorso fatto nelle commissioni competenti - in particolare nell'Ottava Commissione - "non critichiamo la volontà di innovare, tanto che condividiamo la volontà di coinvolgere i territori oltre il capoluogo e riqualificare il numero e la tipologia dei corsi - quanto piuttosto gli strumenti messi in campo". "Preoccupanti" sono ritenute le motivazioni con le quali il Tar annulla i provvedimenti della Provincia di Firenze (limitatamente all'Area Fiorentina Nord) e in particolare: violazione dei principi di trasparenza e parità di trattamento (un componente della commissione incaricata di valutare la qualità delle offerte sembrava aver intrattenuto rapporti di committenza con una delle imprese partecipanti); insufficiente verbalizzazione e introduzione di criteri valutativi non indicati nell'avviso pubblico. I principi di trasparenza e parità di trattamento "richiedono che la stazione appaltante espliciti preventivamente tutti i criteri di valutazione delle offerte e le loro importanza percentuale in modo che i concorrenti possano predisporre le proprie offerte sulla base delle medesime informazioni".
Insomma si prefigura "un pasticcio a 360 gradi sul quale ribadiamo fondamentale e urgente fare chiarezza onde aggravare il "danno sociale" a carico dei cittadini che- in virtù di una cercata riqualificazione lavorativa attraverso i voucher si vedono annullato una parte del percorso".
A seguito delle motivazioni della sentenza del Tar, "presenteremo un'interrogazione urgente per capire: se la Provincia di Firenze farà ricorso al Consiglio di Stato; cosa succederà alle altre gare; quanti e quali corsi sono stati avviati e quanti cittadini sono stati coinvolti nell'area oggetto dell'annullamento; cosa succede a quei cittadini che hanno fatto un corso di formazione; cosa succede al finanziamento di 4,5 milioni di euro".