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TERRE DI SCAVO E RISCHIO SISMICO: IL PUNTO SULL'ALTA VELOCITA'
L'assessore Di Fede risponde in Consiglio provinciale a due domande d'attualità di Rifondazione comunista e della Lega Nord

Tav. In Consiglio provinciale l'assessore Giovanni Di Fede ha fatto il punto sui lavori, rispondendo a due distinte domande d'attualità di Rifondazione comunista e della Lega Nord, nonché a una serie di interrogazioni. Nella domanda d’attualità presentata dai consiglieri di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi si faceva una serie di considerazioni e domande.
Circa la motivazione riferita all’osservatorio ambientale sul rinvio delle operazioni di scavo del tunnel: l’avvio delle operazioni di scavo meccanizzato delle due canne del passante è attualmente programmato per l’autunno 2011. Non risulta, quindi, uno slittamento all’inizio del 2012, come asserito nella premessa dell’interrogazione consiliare.
I motivi della riprogrammazione sono principalmente dovuti a ritardi nel perfezionamento dell’iter autorizzativo correlato alla verifica di ottemperanza della procedura Via per il recupero ambientale dell’area di Santa Barbara (di cui è parte la realizzazione con le terre di scavo Tav della collina schermo).
La realizzazione dell’integrazione del sistema di continuità della falda in area Firenze–Campo di Marte - con tre coppie di pozzi di presa e resa - procede in linea con il percorso definito nelle recenti sedute dell’osservatorio ambientale con obiettivo di messa in esercizio (con le stesse modalità concordate con la Provincia per quanto concerne il sistema della stazione dell’alta velocità per il prossimo mese di luglio).
Nessuno stop dei lavori attuale, né tanto meno nei 3 mesi precedenti nel cantiere di Firenze Campo di Marte, dove sono appena stati completati anche gli ultimi diaframmi, stanno proseguendo i lavori di scavo del pozzo di lancio della fresa e sono in fase di avvio i lavori di realizzazione dei pozzi.
Quali conseguenze, dal punto di vista economico, del suddetto ritardo? "Al momento - ha spiegato Di Fede - non riteniamo sia stimabile l’eventuale ricaduta economica del ritardo maturato: una valutazione affidabile sarà possibile, quando la committenza disporrà del piano di recupero e di rientro temporale dell’impresa esecutrice".
Altro punto: se sia stato presentato all'Osservatorio ambientale un piano di smaltimento complessivo delle terre di scavo. L’Osservatorio ambientale è a conoscenza del piano di smaltimento complessivo delle terre di scavo, dal momento che ha approvato il piano di gestione delle terre dell’intero progetto e ha anche approvato una sua integrazione nell’estate 2010 (per il trasporto su ferro e il conferimento a Guasticce di 80 mila metri cubi di terre da scavo provenienti dal cantiere di Campo di Marte).
Ulteriore punto: se in considerazione di quanto dichiarato nella Via i fanghi di perforazione siano a meno considerati come rifiuti speciali e quali siano le modalità di gestione ai siti dei depositi previsti. Ed ecco la risposta. La classificazione dei fanghi di perforazione è rimasta invariata nel corso di tutto il percorso autorizzativo. Le modalità di gestione di tali fanghi sono indicate nel progetto esecutivo degli aspetti ambientali approvato dall’Osservatorio ambientale nella seduta del 5 febbraio 2010.
Rifondazione domandava anche se è vero che vi è stata una sottovalutazione del rischio sismico e come sia stato calcolato rispetto alla stazione Alta velocità alle 2 gallerie. L’osservatorio ambientale non ha mai valutato, perché esterno alle sue responsabilità di Istituto definite nell’accordo di programma del 3 marzo ’99, aspetti legati alle verifiche strutturali dell’infrastruttura nel suo complesso e dei singoli manufatti. A margine di un’audizione tenutasi nel corso di un osservatorio ambientale, chiesta dal legale di uno dei comitati dei cittadini, è emerso il tema sollevato dal rappresentante dei cittadini per gli aspetti tecnici e dall’Ingegnere Perini.
Nel prosieguo della seduta i tecnici di Ferrovie presenti in Osservatorio ambientale hanno dichiarato che la progettazione strutturale è pienamente adempiente a tutta la normativa applicabile delle costruzioni e di conseguenza rispondente anche ai criteri dell’ingegneria antisimica applicabile a questo genere di opere.
Se e quali valutazioni sono state fatte rispetto all’eventualità che il terreno di risulta non possa essere più collocato a Santa Barbara? "Non ci risulta - ha continuato Di Fede - che Ferrovie abbia mai presentato un piano alternativo di conferimento delle terre di scavo". Attualmente risulta, infatti, che le previsioni contenute nel piano di gestione delle terre siano tuttora integralmente percorribili, né - occorre precisare - che sussistono difficoltà negli iter autorizzativi in corso.
Per quanto riguarda i primi (1 milione 350 mila metri cubi) sono in corso di adempimento le prescrizioni emerse nella fase di verifica di ottemperanza. Per quanto riguarda, invece, i secondi (1 milione e 500 mila metri cubi) è in corso la procedura Via del progetto definitivo presentato da Ferrovie a febbraio 2010.
Circa i quesiti posti dal capogruppo della Lega Nord Marco Cordone, "sull’origine dello slittamento verso il 2012 dei lavori di scavo del tunnel dell’Alta velocità ed eventuali ritardi ho già risposto prima, ma voglio precisare che l’avvio delle operazioni di scavo meccanizzato delle due canne del passante è attualmente programmato per l’autunno 2011". Non risulta nessuno slittamento all’inizio del 2012. La necessità del rinvio è principalmente dovuta ai ritardi nel perfezionamento dell’iter correlato alla verifica di ottemperanza della procedura Via per il recupero ambientale dell’area di Santa Barbara, di cui è parte la realizzazione, con le terre di scavo Tav della collina schermo.
Cordone aveva anche chiesto se il ritardo accumulato per l’inizio dei lavori di scavo potesse essere utilizzato per effettuare la valutazione di impatto ambientale della stazione Foster. Di Fede ha spiegato che il tema della presunta mancanza della valutazione di impatto ambientale della stazione dell’Alta velocità progettata dall’Architetto Foster è stato oggetto di ricorsi al Tar che risultano essere stati respinti. Da segnalare, inoltre, che l’Osservatorio ambientale si è finora correttamente espresso nel rispetto del quadro prescrittivo emerso dai tre Comitati che hanno investito il progetto.
Infine: come verranno gestiti i circa 2 milioni 850 metri di terra di scavo, essendo questi rifiuti speciali da smaltire in buona parte in discarica. La risposta: Non risulta alla Provincia, né all’Osservatorio ambientale che i circa 2 milioni e 850 mila metri cubi di terre di scavo siano stati valutati, successivamente all’approvazione del piano di gestione delle terre, come rifiuti speciali. Al momento risulta soltanto in corso un provvedimento avviato dalla Procura che riguarda la classificazione come rifiuti dei ridotti quantitativi di terra provenienti dallo scavo dei diaframmi del Pozzo lancio fresa (con relativi riflessi sulla terra da scavo proveniente dalla realizzazione dei diaframmi della stazione dell’Alta velocità). Essendo immutato il quadro autorizzato, al momento non sono stati sottoposti all’esame degli Enti ipotesi di trattamento alternativi di queste terre.
"Nella risposta dettagliata che ha dato l’Assessore non possiamo ritenere assorbite le nostre interrogazioni - ha replicato Calò per Rifondazione comunista - Quindi chiediamo la possibilità di poterle successivamente discutere. Sulla risposta data invece noi esprimiamo insoddisfazione.
Il problema rimane quello della gestione delle terre di scavo e il forte sospetto che il rinvio dell’avvio dei lavori sia dovuto a questo problema. Dovremmo fare tesoro di quello che è successo sia nell’Alta velocità del Mugello che nell’altra Variante di valico. Lì si dimostra che ci si muove su un piano spesso e volentieri molto ambiguo in merito alla classificazione delle terre di scavo. Per risparmiare, soprattutto, si utilizza un materiale non idoneo". Per Rifondazione non è risolto il tema del trasporto delle terre di scavo per il cosiddetto risanamento ambientale, com’è previsto a Santa Barbara in Valdarno. "E'molto grave che si utilizzi materiale non idoneo per fare del ripristino ambientale - Sosterremmo le iniziative delle associazioni e dei Comitati continuando a fare pressioni non solo nei confronti della Provincia di Firenze, ma anche nei confronti del Ministero e della Regione Toscana".
Anche Cordone mantiene la richiesta di risposta alle sue interrogazioni. "Mi dichiaro completamente insoddisfatto della risposta - ha commentato Cordone - Di fatto non si è risposto ai quesiti posti in ordine al rischio sismico e sugli eventuali esposti presentati alcuni giorni fa. Stiamo attenti a non sottovalutare questi lavori della Tav a Firenze, perché il Mugello è vicino e dovrebbe insegnare qualcosa, come anche Bologna". Cordone aveva chiesto anche se "la Giunta Provinciale non ritenga opportuno convocare il rappresentante della Provincia di Firenze dell’osservatorio ambientale e venga a riferire sia in Consiglio che nelle Commissioni competenti. Si è elusa la risposto. Ribadisco forti perplessità sul fattore della gestione delle terre di scavo. Il punto è che a Firenze l’Alta velocità doveva passare in superficie".

15/06/2011 10.31
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze