"ATAF NON SI PRIVATIZZA". MOZIONE IN PROVINCIA
Un documento di Calò e Verdi (Rifondazione) nella prima seduta dell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi lunedì 12 aprile
Una mozione di Rifondazione comunista contro la privatizzazione di Ataf nella prima seduta del Consiglio provinciale lunedì 12 settembre, in Palazzo Medici Riccardi. Per i proponenti Andrea Calò e Lorenzo Verdi si tratta di difendere "il diritto alla mobilità e al lavoro nonché l’esito dei referendum per una riappropriazione dei servizi pubblici essenziali da parte della cittadinanza".
L’annunciata privatizzazione "tradisce in modo inequivocabile i 26 milioni di Sì all’abrogazione della Legge Ronchi del recente referendum, i quali portano con sé la richiesta di una riappropriazione dei servizi pubblici essenziali da parte della cittadinanza".
Un trasporto pubblico locale non inquinante e garantito a tutti "è un fattore determinante per la vivibilità della città e il diritto alla mobilità dei cittadini e lavoratori". Il trasporto pubblico locale costituisce un bene comune e "perciò è nell’ambito pubblico che devono rimanere gli strumenti che vi si riferiscono".
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione Comunista invita tutti i cittadini, i movimenti, le associazioni, i partititi politici che hanno condiviso la battaglia referendaria per l’affermazione dei beni comuni, a partecipare e sostenere la battaglia dei lavoratori, delle rappresentanze sindacali e dei cittadini contro al privatizzazione di Ataf.
"Facciamo sentire la nostra voce - dicono Calò e Verdi - affinché questo primo appuntamento istituzionale si trasformi in un impegno perché Ataf rimanga pubblica, salvaguardando la qualità e quantità del servizio erogato, sostenendo un trasporto pubblico integrato, uniforme, equo e sostenibile, valorizzando il lavoro, i diritti e le professionalità presenti in azienda e contrastando l’idea di una Provincia e dei Comuni piegati ai voleri dei poteri forti quali il mercato le imprese e la centralità del profitto".