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Istituto Russell Newton
Istituto Russell-Newton. La memoria e il ricordo dedicati a Sergio Rusich
L'evento giovedì 1 febbraio 2024 alle ore 10 presso l'Auditorium
L’Istituto Russell-Newton di Scandicci ha organizzato un evento in ricordo di Sergio Rusich presso il proprio Auditorium, il primo febbraio 2024 alle ore 10.00, in collaborazione con il Comitato della Memoria e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Scandicci, dal titolo “La memoria e il ricordo. Una storia di deportazione e di esodo: Sergio Rusich da Pola all’Europa”.

Si tratta di un evento collegato al progetto promosso e finanziato dalla Regione Toscana in collaborazione con ISRT e ISGREC, "Sulle tracce della Storia. Viaggio sul confine orientale", che coinvolge in uno scambio studenti toscani e studenti del Liceo Italiano a Fiume e che si concluderà a Firenze in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo.

All'incontro, significativo per celebrare sia il Giorno della Memoria che il Giorno del Ricordo, sono invitati tutti gli interessati, con prenotazione obbligatoria inviando una richiesta di partecipazione a s.terzani@comune.scandicci.fi.it.

Saranno presenti la prof.ssa Susanna Bino, referente scolastico e organizzatrice del progetto, la prof.ssa Barbara Trevisan, referente del Comitato della Memoria di Scandicci e la prof.ssa Anna Maria Addabbo, Dirigente scolastica del Russell-Newton.

Interverranno il prof. Gianni Silei, docente di Storia contemporanea dell’Università di Siena, la prof.ssa Chiara Nannicini Streitberger, docente di Storia della Letteratura italiana dell’Université Saint-Louis, Bruxelles, curatrice della traduzione dell’edizione francese del libro di Rusich, e gli studenti della 4V Liceo delle Scienze Umane del Russell-Newton.

All’esule Sergio Rusich nella scorsa primavera è stato intitolato il giardino della scuola Montagnola nel quartiere dell’Isolotto a Firenze. La sua vicenda personale si intreccia non solo con la storia degli esuli, ma con la storia dell’intera Europa: insegnante partigiano deportato esule istriano sono le parole presenti sulla targa che lo ricorda all’Isolotto e che riassumono il suo complesso percorso di vita, lungo il quale si è trovato, forte di valori e con onesta coerenza, ad affrontare gli eventi più drammatici non solo della sua terra sul confine orientale ma anche dell’Europa, negli anni che hanno preceduto e immediatamente seguito la fine della Seconda guerra mondiale.

Il racconto e l’analisi della sua storia, paradigmatica di un’epoca, si presta anche alla condivisione e al confronto con le memorie e la cultura di chi ha vissuto o sentito parlare di quelle vicende da "rimasto", cioè da italiano che ha scelto di rimanere nelle terre perdute dall'Italia nel Nord-Est, con l’obiettivo di conoscere e comprendere in una prospettiva europea la complessità delle vicende drammatiche vissute da chi si trovava nelle terre del confine orientale (Dall’art. 1 L. 92/2004: […] conservare e rinnovare la memoria […] della più complessa vicenda del confine orientale).

La memoria autobiografica della deportazione di S. Rusich e della sua esperienza nel campo di sterminio a Flossenburg tra il dicembre del 1944 e il maggio 1945, pubblicata nel 1992 con il titolo "Il mio diario", è stata recentemente tradotta in francese e pubblicata lo scorso ottobre 2023.

Per approfondimenti: articolo dell'8 giugno scorso sulla cerimonia di inaugurazione della targa del Giardino dedicato a S. Rusich: https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/intitolato-sergio-rusich-il-giardino-della-scuola-montagnola

sito dedicato a Sergio Rusich: premiorusich.com

25/01/2024 8.58
Istituto Russell Newton