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Regione Toscana
Consiglio della Regione Toscana. Memoria: al via il convegno “Il 1944 e la lotta in armi nell’Italia centrale”
Due giornate di studio per approfondire i temi che toccano la guerra totale e le scelte resistenziali. I saluti del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo
Il complesso e peculiare scenario della Resistenza in armi e di quella civile nell’Italia centrale del 1944 è il tema del convegno di studi, promosso dall’Istituto Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, dal Consiglio regionale della Toscana e dalla Rete ‘Resistenza ‘80’ con gli istituti toscani della Resistenza, che ha preso il via questo pomeriggio nella sala delle Feste di palazzo Bastogi. Il convegno, dal titolo “Il 1944 e la lotta in armi nell'Italia centrale: fra guerra totale e scelte resistenziali”, si articola in due giorni di incontri e approfondimenti, dal pomeriggio di oggi, giovedì 14 novembre, e per tutta la giornata di venerdì 15.

“Non c’è futuro senza memoria – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che ha portato il saluto agli intervenuti. – Il presidente Mattarella, quando il 25 aprile scorso ci ha fatto l’onore di intervenire a Civitella in Val di Chiana ci ha lanciato questo messaggio forte e noi lo abbiamo colto e come Consiglio regionale, in questo anno, abbiamo investito molto sui temi della Liberazione e delle stragi nazifasciste, perché ricordare quello che è accaduto è un monito affinché ciò non accada mai più”. E proprio per salvaguardare la memoria e le iniziative che possano tramandarla alle future generazioni Mazzeo ha ricordato che recentemente il Consiglio ha approvato le modifiche alla legge regionale n.38 del 2002 grazie alla quale, a seguito dell’individuazione dei soggetti beneficiari, si specifica che a decorrere dal 2025 il contributo annuale per questi soggetti sia pari a 250mila, 90mila, 20mila e 210mila euro: si tratta, rispettivamente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (250mila euro), gli Istituti Storici per la Resistenza a carattere provinciale (210mila), la Fondazione ‘Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza-Luoghi della Memoria Toscana (90mila)’ e la Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza (20mila). “l’impegno di ciascuno di noi – ha proseguito Mazeo – deve essere quallo di non voltarci dall’altra parte, di ricordare gli uomini e le donne che hanno combattuto per la nostra libertà, l’esercito alleato e chi in quegli anni ha consentito a noi, oggi, di essere donne e uomini liberi”.
“Nel contesto di una rinnovata stagione di studi e ricerche sul tema, spesso sostenute dagli Istituti della Resistenza, il convegno intende fare nuova luce sulle peculiari caratteristiche della lotta armata nell’Italia centrale del 1944 affrontandole in tutta la loro complessità grazie ai vari contributi che saranno presentati”, sottolineano il presidente ISRT Vannino Chiti e il direttore Matteo Mazzoni.

Il territorio, con la dorsale montuosa che lo attraversa, e il passaggio del fronte tra la primavera e l’autunno del 1944 condizionarono infatti l’organizzazione e lo sviluppo della Resistenza. Il comitato scientifico del convegno è composto da Enrico Acciai, Ilaria Cansella, Stefano Gallo, Laura Mattei e Matteo Mazzoni.

L’incontro si è aperto nel pomeriggio di giovedì 14 novembre, dopo i saluti di Antonio Mazzeo,
e Vannino Chiti, con l’introduzione ai lavori di Matteo Mazzoni e la relazione di Roberta Mira dell’Università di Bologna.

Nella prima sessione: “Territori, dinamiche e figure della Resistenza”, hanno partecipato Riccardo Maffei con “Un modello integrato di Resistenza urbana. Pescia, 1944”, Teresa Catinella con “Gap minori? Guerriglia nei piccoli centri: il caso di Pesaro Urbino”, Francesco Fusi con “Tensioni e conflittualità intra-partigiane: casi di conflitto interno alla Resistenza in armi tra fiorentino e aretino”, Maria Laura Belloni con “Walkiria Terradura. Comandante partigiana tra resistenza armata ed emancipazione femminile” e Achille Conti con “Da una parte all’altra dell’Appennino: la Brigata Bozzi nelle province di Pistoia e Modena”. Modera Matteo Mazzoni dell’ISRT, presiede Stefano Gallo del CNR Biblioteca F. Serantini.

Venerdì 15 novembre, alle 9 avrà inizio la seconda sessione, dal titolo “Prigionieri ed esercito nello sviluppo della Resistenza”. Partecipano Eric Gobetti con “Dall’internamento alla lotta armata: partigiani jugoslavi nell’Italia centrale”, Costantino Di Sante con “Le armi arrivano dal Sud: Il Servizio Informazioni Militari e le bande partigiane dell'Italia centrale”, Pierpaolo Ianni con “Resistenza e Alleati: la collaborazione tra partigiani apuani e il S.O.E. nei documenti dei National Archives di Londra” e Carmelo Albanese con “L’arruolamento volontario nei Gruppi di Combattimento: il caso di Empoli e della Valdelsa (1944-1945). Modera Matteo Mazzoni, presiede Enrico Acciai dell’Università Tor Vergata.

Alle 15 la terza e ultima sessione: “Rappresentare la Resistenza”. A confronto Giovanni Brunetti con “Mettere in ceppi la lotta. Strumenti, metodi e narrazioni per la criminalizzazione della Resistenza armata”, Gemma Lombardi con “La Memoria collettiva resistenziale, una prospettiva giuridica”, Matteo Palombi con “Cantare la Resistenza: rappresentazioni della lotta armata nel centro Italia in ottant’anni di canzone”, Rodolfo Sacchettini con “Registrare la realtà alla radio: Firenze 1944 di Amerigo Gomez e Victor De Sanctis”, Matteo Grasso con “Narrare la Resistenza. Il caso di Pistoia” e Emanuele Vannucci “Silvano Fedi tra storia e mito”. Modera Laura Mattei di Stanze della Memoria, presiede Ilaria Cansella di ISGREC.

15/11/2024 8.56
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