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Ordine degli Ingegneri
Piano Verde, Architetti e Ingegneri Firenze: “Passo importante, ma ora serve coraggio: ridurre gli spazi per traffico e asfalto”
I due Ordini professionali: "Necessaria pianificazione metropolitana e non solo cittadina. Il Piano dovrà trovare un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e gli obiettivi di breve e lungo termine"
"Perché questo Piano del Verde sia davvero efficace, ora servono scelte coraggiose: ridurre traffico e superfici asfaltate è il modo più efficace per ripristinare spazio al verde e migliorare la qualità urbana. Il Piano dovrà essere in grado di trovare un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e gli obiettivi di breve e lungo termine".
A dirlo Luca Scollo, presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze e Stefano Corsi e Gabriele Antonacci della commissione Ambiente ed Energia dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze , durante l'iniziativa “Presentazione del Piano del Verde del Comune di Firenze” che si è svolta oggi alla Palazzina Reale, sede dell'Ordine degli Architetti di Firenze.

Il Piano del Verde, afferma il presidente Scollo, "rappresenta un'occasione di grande spessore e importanza per tutta la città metropolitana. Il verde urbano, va sottolineato, non si dà a una funzione estetica o decorativa limita, ma qualità alla vita, ed è parte integrante dell'architettura stessa della città, che si compone anche degli elementi della natura".

"E' uno strumento fondamentale per affrontare il cambiamento climatico - aggiunge Scollo -. È importante che mantenga un approccio pragmatico, che sia aperto alla sperimentazione e supportato da meccanismi di verifica e aggiornamento periodici. L'Ordine degli Architetti seguirà con grande attenzione l'evoluzione operativa del Piano e l'impatto che esso avrà sulla città e sul territorio metropolitano".

“Finalmente il verde urbano entra nella pianificazione come infrastruttura ambientale essenziale e non solo decorativa: un passaggio importante che condividiamo con le credenze – dicono Corsi e Antonacci -. Così come approviamo la previsione di interventi come la rimozione di superfici impermeabili, la creazione di nuovi spazi verdi e la piantumazione di alberi”.

"Per raggiungere risultati concreti - proseguono i due ingegneri - occorre però ripensare la mobilità urbana: meno spazio per le auto, più spazio per le persone, il verde ei mezzi di trasporto ambientalmente sostenibili. Solo così potremo attuare davvero la transizione ecologica nelle città".

"L'altra sfida - concludono Corsi e Antonacci - è la scala territoriale delle politiche ambientali. Il verde non può essere confinato entro i limiti amministrativi del Comune. Serve una pianificazione metropolitana che coinvolga tutta la Piana e valorizzi il legame tra le aree urbane e il paesaggio naturale".

11/04/2025 13.08
Ordine degli Ingegneri