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Comune di Firenze
Firenze ricorda il magistrato Gabriele Chelazzi
É il pm che individuò e fece condannare gli assassini di Lando Conti e mandanti ed esecutori delle stragi ’93-‘94. L'iniziativa alle 17.45 di domani, mercoledì 16 aprile, a Palazzo Vecchio
Un’indagine nasce sempre dal basso, dai piccoli indizi poi cresce. Mai il contrario. Mai innamorarsi di una tesi". Così ragionava Gabriele Chelazzi, il magistrato ucciso da un infarto 22 anni fa, il 17 aprile 2003, a soli 59 anni, gli ultimi dieci dei quali interamente votati alle indagini sui responsabili delle stragi di Firenze, Roma e Milano del 1993 e sulla campagna di morte voluta certamente da Cosa Nostra, ma forse anche da altri 'concorrenti esterni'. Prima come pubblico ministero a Firenze. Poi, dal '98, come applicato alla procura nazionale antimafia. Chelazzi era in magistratura dal 1975 e aveva cominciato come sostituto procuratore a Milano. Tornato a Firenze, la sua città natale, si dedicò in particolare alle indagini sul terrorismo rosso (facendo condannare i responsabili dell'omicidio di Lando Conti, sindaco di Firemze dal 1984 al 1985) e poi alle stragi mafiose. Era di turno d' urgenza il 27 maggio ' 93, quando un ordigno composto da 250 chili di esplosivo devastò via de' Georgofili, uccidendo due bambine di 9 anni e 6 mesi, Nadia e Caterina Nencioni, i loro genitori e uno studente di 22 anni, Dario Capolicchio, e ridusse in macerie il cuore di Firenze.
Alle 17.45 di domani, a 22 anni dalla scomparsa, il Comune di Firenze ricorderà questo magistrato con la "m" maiuscola. Appuntamento nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio con due pm della procura di Firenze, Ornella Galeotti e Christine Von Borries e la giornalista Franca Selvatici.
L'iniziativa si aprirà con i saluti dell'assessora alla cultura della memoria e della legalità Benedetta Albanese.
Grazie al lavoro di questo investigatore scrupoloso, magistrato di grande rigore morale e professionale, e a quello dei colleghi Piero Luigi Vigna, Francesco Fleury, Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini, boss e gregari di Cosa Nostra sono stati condannati definitivamente quali mandanti ed esecutori di quella stagione di terrore.
Tra questi i capi della mafia siciliana: Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano, Matteo Messina Denaro.
Il processo si aprì davanti alla corte d'assise di Firenze il 12 novembre 1996 e si è chiuso in Cassazione il 6 maggio 2002: un ‘record’ nell’Italia delle stragi impunite.

Foto: Studio Associato CGE Fotogiornalismo

16/04/2025 11.09
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